Aereo Italia giù nel vuoto di governo. A bordo servono le brioches di Grillo

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 28 Marzo 2013 - 15:49| Aggiornato il 22 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Quanti ricordano che Cassandra era al dunque solo una che aveva…ragione? E comunque non c’è nessun bisogno di fare quel che fece Cassandra, prevedere il futuro. Basta affacciarsi al balcone, alla finestra, aprire l’uscio e guardare il presente. Guardi e vedi che Aereo Italia ha infilato un gigantesco vuoto di governo, perde quota, quasi picchia. E vedi che economia e mercati lo stanno tirando giù, che entrambi stanno per togliere “portanza” alle sue ali, cioè il flusso d’aria che lo fa volare invece di venir giù come un sasso. Questo si vede, questo è. E chiamar “Cassandra” chi semplicemente vede quel che c’è è, molto prosaicamente, fondato e corretto il bue che chiamava cornuto l’asino.

A bordo di Aereo Italia l’ultima novità e che servono le brioches Grillo. Che sono, qual è mai questa grande novità e novello sollievo? Quanti ricordano Maria Antonietta, sovrana di Francia sul finir del Settecento, che all’annuncio angosciato che mancava il pane, fieramente e lucidamente replicò: “dategli brioches”? Bene, quanto se la ricordano Maria Antonietta possono paragonare il realistico scambio-sostituzione pane-brioches per il popolo con l’ultima di moda in casa M5S: se manca il governo diamogli un dibattito, una consultazione, ecco, trovato, un Parlamento. Che gli vuoi dire a uno, a tanti, a milioni così?

Vuoi loro spiegare che senza i governi “non si cantano messe”, cioè non vengono prese le decisioni, le responsabilità, non vengono date le garanzie che fanno girare i soldi, quelli con cui si campa ogni giorno? Vuoi loro spiegare che “la Costituzione dove il governo non c’è” se la sono inventata sul web e poi hanno fatto finta di trovarla in Rete, anzi ci credono proprio di averla trovata in Rete? Vuoi loro spiegare che al storia del Belgio che ha funzionato benissimo senza governo è come narrare del senza gambe che pur si muoveva con le stampelle e dedurne quindi che paraplegico è bello? Che gli vuoi dire a Maria Antonietta, spiegarle che sta arrivando la Rivoluzione  francese, il 1789, il cambio di cultura e civiltà. Puoi dirglielo, lei capirà e reagirà a suo modo, secondo sua cultura e nozione: Maria Antonietta con le brioches al posto del pane, Beppe Grillo con Il Parlamento al posto del governo.

Le brioches di Grillo sono il carico da undici nella briscola che si sta giocando su Aereo Italia che va giù, tutti a guardarla la partita in carlinga. Ma in fondo non è questo che tira giù Aereo Italia, piuttosto la prova della inconsapevolezza di chi è bordo della sua rotta, altitudine, direzione, destino. Quel che tira giù, inesorabilmente giù, è che qualunque governo si farà sarà un governo piccolo negli orizzonti, limitato nei poteri, alimentato da scarsissimo consenso e con corto, cortissimo raggio di tempo. Questo sarà, chiunque lo presieda e al di là della sua competenza e impegno, il governo “di scopo”, “del presidente”, “istituzionale” come usa chiamarlo o il “governo di nessuno” come a noi piace chiamarlo.

E Bersani, non lo stava facendo lui il governo? Non crediamo che lo faccia e che ce la faccia a farlo. Questione di ore e crediamo Bersani passi la mano. Ma, riuscisse anche a farlo Bersani un governo, sarebbe fondato, basato, poggiato su condizioni parlamentari, politiche e sociali così fragile ed estreme che sarebbe comunque un governo piccolo negli orizzonti, limitato nei poteri, alimentato da scarsissimo consenso e con corto, cortissimo raggio di tempo. Perché questa è la condizione data, imprescindibile, ambientale qui e oggi di ogni governo possibile in Italia.

Spesso qualche straniero domanda: ma perché con i guai che avete e con il risultato incerto delle vostre elezioni voi italiani non fate come tutti gli altri paesi e cioè un  governo di “grande coalizione”? Perché? Perché per fare un governo di grande coalizione e cioè affrontiamo insieme i guai più grossi e più incombenti e poi se ne riparla, per prima cosa occorre riconoscerli quei guai. In Italia invece la natura di quei guai la rimuoviamo e la responsabilità di quei guai la ripudiamo. Abbiamo votato, quasi tutti, per tre grosse minoranze. E ognuna di queste tre minoranze, Pd e alleati, Pdl e alleati, Grillo in splendida solitudine si fonda, si nutre e si arricchisce della rimozione della natura dei guai e del ripudio di ogni responsabilità. Certo, in maniera diversa tra loro, ma pur sempre rimozione e ripudio sono. Bersani e Vendola ci hanno spiegato in campagna elettorale che i guai vengono da Berlusconi scialacquone  e dalla Merkel sparagnina. Berlusconi ha convinto dieci milioni di elettori che i guai vengono da Monti e dall’Imu. Grillo ha avuto enorme successo nello spiegare che i guai vengono dai politici che vanno in auto blu.

Quindi, in stretta coerenza con la concezione del paese nutrita da Pd, Sel, Pdl, Lega, M5S e altri ancora, il 90 per cento degli italiani ha votato sicuro che levando Berlusconi dal governo, spiegando alla Merkel che ci servono più soldi, abolendo l’Imu, cancellando ogni memoria dell’austerità e togliendo ai politici metà e più dello stipendio e tutti i privilegi tutto si risolve, Aereo Italia torna a volare libero e bello e a bordo tutti tornano a bere, mangiare, riposare, divertirsi. Tutti, magari divisi in economy e business,  ma tutti. Che fai, che gli dici al 90 per cento degli italiani che, tolto Berlusconi da Palazzo Chigi, dimezzati gli stipendi a tutti gli eletti e riconsegnata la libertà di intestare la seconda casa al coniuge con cui vivi nella prima casa che non paga tasse, fatto tutto questo Aereo Italia continua ad andare più giù come avesse imbarcato e non scaricato zavorra?

All’interlocutore straniero andrebbe detto per intellettuale onestà che più di un governo piccolo, limitato, corto e debole di consenso non possiamo avere perché sulle vere cose da fare per tirar su Aereo Italia non c’è consenso, consapevolezza, maggioranza. Nel paese, tra noi, prima ancora che in Parlamento. Non c’è vera maggioranza neanche per abbassarsi le tasse perché quello che vuole le tasse più basse è lo stesso che anima il comitato a strenua difesa dell’ambulatorio sotto casa. e noi italiani, a gran maggioranza, a destra, sinistra e in M5S ripudiamo indignati l’idea che le tasse si abbassano fermando la spesa.

Non c’è vera maggioranza per la lotta alla burocrazia. La invocano in dieci milioni. In dieci milioni la bloccano quella lotta alla burocrazia. Perché a farla sul serio si pagano prezzi sociali e questi nessuno, proprio nessuno intende pagarli. Non c’è vera maggioranza per più occupazione. Perché più occupazione si fa con imprenditoria che non sia solo famiglia e fabbrichetta, con sindacati che non siano corpo-sindacati, con ceto dirigente politico e di governo che cambia i connotati al sistema impresa, alle leggi sul lavoro, ai contratti. In somma a quella che si chiama produttività e che da noi cala da 15 anni, ben prima della Merkel cattiva. Ma i nostri imprenditori, sindacati, politici e lavoratori organizzati se gli dici di cambiare i connotati al loro mondo…prima votano Lega e poi Grillo.

L’unica cosa su cui da noi c’è vera maggioranza e in quella che Vendola chiamerebbe “la narrazione”. Sempre identica, automatica, lampante, ovvia e…falsa e bugiarda. L’ultimo esempio: siamo tutti correntisti ciprioti perdiana, giù le mani dai quei conti correnti! Proprio sicuri che il contribuente italiano debba concorrere con i suoi soldi a pagare interessi del sette per cento su quei conti correnti di cui più della metà sopra i centomila euro depositati? Narrata così è un’altra storia…Ma fa un po’ scomodo, fa un po’ complicato narrarla così. E poi lasciamo stare i soldi in banca che da noi è meglio, meno ne sai e più salute mentale fai. Altrimenti come li metti insieme i neanche duecentomila contribuenti che dichiarano al fisco più di centomila euro annui di redditi e i quattro milioni di conti correnti sopra i centomila euro? Beh, sì, insieme li metti: si fondono nella protesta  indignata e preoccupata contro l’anagrafe tributaria. Ma neanche contro l’evasione fiscale c’è vera maggioranza: come fai quando il Fisco, quello vero che c’è, fa pagare solo quelli che conosce ed è spesso, quasi sempre burocrazia ottusa?

Non c’è vera maggioranza nel paese e tra la gente su niente di concreto e reale. C’è invece enorme e grandissima maggioranza, ripartita infatti nelle tre grandi minoranze in Parlamento, sul fatto che Aereo Italia debba restare in volo. Anche senza cherosene, anche senza far scalo, anche senza pilota. Restare in volo e servire pasti. Anche senza cucina, scorte alimentari e piatti. magari litigando sul menù questo sì. Anche se il menù diventa sempre più immaginario. Areo Italia che da decenni è stato allevato e sai è allevato a inconsapevolezza, rimozione, rifiuto. Anche e soprattutto della realtà. Aereo Italia non può quindi che avere un governo minimo, piccolo e corto. E quindi viaggiare sempre a margine di un vuoto di governo.

Ora nel vuoto di governo ci siamo. Ed economia e mercati ci tirano giù. Tre milioni di disoccupati ma soprattutto pessima produttività, cioè merci prodotte con troppo costo unitario, sarà per scarsa tecnologia, inefficiente organizzazione del lavoro, scarsa capitalizzazione delle imprese, soffocante tassazione…comunque pessima produttività. Che sta spingendo giù, alla deindustrializzazione del paese. E mercati che stanno perdendo più che la pazienza, l’illusione. In fondo finora hanno pensato che in governo vero ce lo saremmo dato, quando prenderanno atto che così non è allora si faranno i loro conti e si asterranno dal metterci soldi in  questo Aereo Italia dove tutti hanno imbarcato tutto tranne la cloche e il timone. E sarà spread e sarà meno credito in banca e ancora più disoccupazione e ancora e ancora…Sarà, anzi già è, non c’è bisogno di “cassandrare”. Non diventeremo tutti poveri e non dormiremo tutti sotto i ponti, non c’è bisogno neanche di sceneggiare. Di vuoto di governo in vuoto di governo Aereo Italia scende a quote basse e si fa velivolo di corto raggio, limitata velocità, scarso comfort, insomma un Piper…

E c’è pure, per non farsi mancare nulla, chi va in giro a predicare il saio e un po’ di cilicio che non guasta, chi narra che dal Boeing al Piper alla fine è pure guadagno. Chi racconta della decrescita felice e l’elettorato un po’ ci crede pure, e anche un bel po’ di intellettuale aristocrazia. Basterebbe non dimenticare, non omettere un solo particolare: sempre nella storia fin qui conosciuta, dalla crisi dell’Impero Ittita (tempo dei Faraoni, anzi prima) i popoli e le comunità che incappano in una “decrescita” a tale “felice” circostanza reagiscono resistendo, resistendo, resistendo ognun per sé e nessuno per tutti e alla fine si tuffano al riparo nella grotta di un regime autoritario. L’Italia 2013 della decrescita sarebbe la prima eccezione a questa costante finora della storia? Liberi di crederlo, assai improbabile però. E quindi quando ci si chiede cosa sia, quale sia la natura profonda e perfino in certa misura inconsapevole del MoVimento, anzi dei movimenti anti modernisti, liberi di credere che siano appunto la felice eccezione alla costante storica. Assai improbabile però. Che dire a Bersani se Napolitano gli dà lo stop? Di leggersi, magari insieme a Renzi, di farsi un ripassino di storia più che una cultura su facebook, tweet e la Rete.