Mezza Italia vota chiunque ma questi no. Berlusconi: Polverini nulla di immorale

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 25 Settembre 2012 - 14:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Qual è la “notizia”, quella vera, la più significativa, quella che offre in premio a chi la scova e mette in luce la comprensione migliore di quel che succede? Sarà forse Pierferdinando Casini la “notizia”? Quel suo mollare la Polverini, spiegare ai consiglieri regionali dell’Udc del Lazio che o la mollano la Polverini o sono fuori dal partito, quel suo così bissare nel Lazio il passo comune con il Pd di Bersani dopo l’intesa elettorale in Sicilia? La “notizia” è forse allora che c’è l’alleanza Pd-Udc, che Bersani e Casini battezzeranno un governo dopo le elezioni e che un miracolo terrà insieme a loro anche Vendola? Può sembrare questa la “notizia”, ma non lo è.

Allora la notizia è che Berlusconi, all’alba dell’ultimo day after del Pdl, subito dopo l’impatto del meteorite Lazio con quel che resta del suo partito, se ne va dicendo che la Polverini “non ha fatto nulla di immorale”? Bhe, questa è certo una notizia, anche se non freschissima: e quando mai i piani alti e bassi del Pdl, e anche della Lega, insomma del centro destra che fu votato a stragrande maggioranza solo quattro anni fa, ha mai considerato immorale pompare nelle tasche del ceto politico quanti più soldi pubblici possibile? Berlusconi dice “niente di immorale e illegale”, confonde, sovrappone e mischia i due termini, per lui sono la stessa cosa perché per l’etica pubblica del centro destra si è di fatto “immorali” solo quando si è “illegali”, insomma quando ti beccano con il “sorcio in bocca” come usa dire a Roma e come direbbe la verace Polverini. Nulla di illegale alla Regione Lazio? Per alcuni può darsi, anzi per molti. Nulla di immorale? Fanno ridere al solo proporlo, la moralità e l’etica pubblica alla Regione Lazio sono state sfrattate da tempo. Comunque anche questa non è la “notizia”, sai che novità  la “debolezza etica” dei politici e dei partiti…

Allora la notizia è chi del Pd diventerà il candidato e forse il presidente della Regione Lazio? A sinistra le prossime elezioni di fatto già vinte si stanno ingegnando a far di tutto per perderle. Ma anche questa non è la “notizia”, anzi non è nemmeno una notizia. La “notizia” allora è la catena di elezioni: Sicilia a ottobre, Lazio forse a febbraio che trascinerà a fondo il Pdl alle politiche di marzo/aprile? Può essere, ma sta già scritta nei sondaggi. La notizia è che dopo la Polverini che fino a tre giorni fa “se la sentiva”, tra un po’ non se la sente più neanche Formigoni e che la Regione Lombardia non arriva a Natale? Non è una notizia, è un pronostico e neanche dei più azzeccati.

Allora, non questa, non questa e neanche quest’altra, ma quale sarà mai la “notizia”? La notizia, quella vera, significativa e che fa capire, non è che al Polverini si sia dimessa e neanche il perché e il per come lo abbia fatto. La notizia è che hanno provato a non farlo, hanno provato per una settimana a “resistere, resistere, resistere” a qualcosa che avrebbe indotto ogni politico di ogni altra parte del mondo a ritirarsi subito e con il minor clamore possibile a vita assolutamente privata. Scoperti non a “rubare” che questo sia vero o no lo stabilirà la magistratura. Scoperti invece senza ombra di dubbio a votare per anni insieme le leggi che aumentavano i soldi a loro stessi, quelle che aumentavano le tasse addizionali ai cittadini del Lazio e quelle che imponevano tagli a qualche servizio sociale.

In politica, nelle umane società non vi può essere peccato, errore, mancanza, difetto più grave: a te cittadino meno soldi e più da pagare e a me politico più soldi e più da spendere: così legiferava la Regione Lazio e la Polverini metteva sempre sotto al sua firma. Oggi dice la Polverini: “consiglio indegno…farò sapere tutto”. Farà sapere ora che cosa? Quel che si è tenuta per anni, quel che si è ben guardata dal fare sapere prima? Se aveva cose da far sapere e non le ha dette, questa si chiama omertà, politico amministrativa ma sempre omertà. E gli “indegni” sono quelli che l’hanno sostenuta per anni quelli del Pdl, e quelli eletti letteralmente nel suo nome, la lista Polverini appunto. La notizia vera è che la Polverini per una settimana abbia potuto pensare di cavarsela, sia andata a dire che “se la sentiva” e che questo stesso pensiero lo abbiano nutrito e coltivato con lei i Berlusconi, i Cicchitto, i Gasparri.

Dice Massimo D’Alema che le dimissioni della Polverini sono “una vittoria della sinistra e in particolare del Pd”. D’Alema non perde né il pelo della facezia e neanche il vizio della saccenza. Certo, il Lazio che crolla era una Regione in mano alla destra. Ma il motivo del crollo, ciò che corrode la Regione lazio e altre con lei, non è la politica ladra nella quale la destra è assolutamente maggioranza e la sinistra piccola ma non infima minoranza. Ciò che corrode e devasta, e D’Alema lo sa, è la politica famelica, vorace e tossicodipendente da soldi pubblici. E qui la sinistra non è più minoranza, se la batte eccome con la destra. La politica che ti tassa per dare denaro pubblico alla politica è anche sinistra, eccome se lo è.

Quindi la notizia è che mezza Italia, sondaggi alla mano e umori di popolo e gente in ogni luogo, è disposta l’anno prossimo a votare chiunque pur di non votare questi che già ci sono. E che nonostante questo le Polverini/Berlusconi possano pensare di resistere e i D’Alema possano pensare che, tutto sommato, l’acqua va per il loro orto. E’ questa la notizia ed una notizia ferale: la “peggio” politica è ormai una banda di ubriachi e la “meglio” politica è in tossicodipendenza dal denaro pubblico. Tertium? Per ora “non datur”. In giro circolano solo illusioni, miraggi, cammelli a tre gobbe e domatori di giraffe spaziali.