La strage di Parigi può essere il fiammifero

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 13 Novembre 2015 - 10:07| Aggiornato il 14 Novembre 2015 OLTRE 6 MESI FA
Ci mancava solo l'ebreo accoltellato, il resto c'è

Nathan Graff, l’ebreo accoltellato a Milano

ROMA – La  strage di Parigi potrebbe diventare il fiammifero che dà fuoco al combustibile di una reazione violenta di senso contrario.
Diventano ancor più tragicamente evidenti le considerazione che seguono. “La gente, con la sua peculiare sfiducia nella politica. La gente con il suo avido fatalismo, il suo crogiolarsi nella petulanza, la sua risentita ottusità e la sua fervente propensione all’odio, il suo rifiuto della moderazione, il suo abbandono all’irrazionale e all’isteria…”.

L’elenco degli ingredienti sociali necessari lo stila Martin Amis nella sua Postfazione a “La Zona di Interesse” e lo trae e desume da decine e decine di testi storici. L’elenco di che? Delle cose che furono necessarie al popolo tedesco (uno dei più colti e civili del pianeta) a fare ciò che fece dal 1933 al 1945.

La peculiare sfiducia nella politica…C’è, anzi abbonda. E’ un tratto ormai somatico del cittadino contemporaneo.

L’avido fatalismo…C’è, viene oggi identificato e ovunque veicolato come la vera saggezza, come l’unica arte del vivere.

Il crogiolarsi nella petulanza…C’è, è nel manuale di comportamento in ogni relazione sociale, fa coppia di fatto con la fuga da ogni responsabilità.

La risentita ottusità…C’è, è riscontrabile in ogni luogo e momento della vita quotidiana e trionfa nelle sue “narrazioni” televisive. La rabbia che infioretta ogni parlato in tv e ogni minuto del nostro sociale è in simbiosi con l’ottusità.

La fervente propensione all’odio…C’è, trabocca da molteplici bocche politiche e di stampa e di opinione.

Il rifiuto della moderazione…C’è, è medaglia e trofeo di schiere politiche, giornalistiche, sociali.

Abbandono all’irrazionale e all’isteria…C’è, è addirittura cultura, cultura popolare e di popolo s’intende.

C’è tutto, in Italia e in Europa. Mancava l’ebreo accoltellato in strada perché ebreo. Mancava solo quello per avere l’intera lista degli ingredienti. Pronti, sul tavolo, in dispensa. Non ancora cucinati, non ancora diventati pietanza quotidiana. Ingredienti ancora crudi ma ci sono tutti. Vuol dire che gli europei faranno di nuovo qualcosa di simile a ciò che i tedeschi fecero tra il 1933 e il 1945? No, vuol dire però che la storia non conosce compartimenti stagni e non fa bruschi salti.

Nel 1930 non c’era un solo tedesco che pensasse o davvero volesse appieno ciò che la gran parte dei tedeschi fecero dal 1933 al 1945. Ma c’erano gli ingredienti. Nel 2015 non c’è un solo europeo che….Ma gli ingredienti per qualcosa di pessimo ci sono, eccome. Per trovarli, sparsi e qualcuno ancora inerte, basta guardare una campagna elettorale, una televisione, un giornale, un confine di Stato…ascoltare una chiacchiera, talvolta sentire perfino se stesso cui scappa di bocca un luogo comune, una condivisa insoddisfazione…