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La legge razziale: no soldi pubblici a hotel con profughi

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 16 Settembre 2015 - 13:54 OLTRE 6 MESI FA
La legge razziale: no soldi pubblici a hotel con profughi

La legge razziale: no soldi pubblici a hotel con profughi

ROMA – Se vai da un cittadino comune, da un italiano brava gente e gli domandi come abbia fatto l’Italia nel 1938 a varare (e applicare) le leggi razziali, il cittadino brava gente stupisce, non si capacita. Si domanda a sua volta come sia stato possibile, l’accaduto storico gli appare appartenere ad una storia aliena. Come è stato possibile che in Italia 77 anni fa (77 e non 770) bandire per legge da uffici e scuole, incarichi e responsabilità e benefici pubblici gli appartenenti ad un’etnia solo e soltanto perché appartenenti a quell’etnia?

Per trovare come è stato possibile non occorre andare su Marte, basta tenersi più vicino, molto più vicino. Basta portarsi in Lombardia. Come è stato possibile nel 1938? Esattamente come è possibile nel 2015. Un Consiglio Regionale, quello della Lombardia appunto, si appresta e ha i voti per varare una legge che esclude da ogni forma di soldi pubblici gli albergatori che ospitino profughi. La presenza degli appartenenti ad una etnia (in questo caso le etnie non indigene) costituisce secondo la legge in fattura buon motivo e giusta causa perché lo Stato (etnico) escluda il collaboratore con etnia dannosa.

Dannosa in quanto etnia e se tu ospiti l’etnia dannosa allora lo Stato ti scaccia da sé nella forma dell’esclusione di ogni contributo pubblico. Lo Stato quindi nella forma della Regione Lombardia si appresta a non riconoscere eguali diritti ai suoi cittadini e a limitarne alcuni sulla base della presenza e della collaborazione con altre etnie. La esclusione, la discriminazione scatta indubbiamente su base etnica. Ecco come succede, qui e oggi. Ecco come cominciò a succedere e successe definitivamente nel 1938.

Allora non fu solo Hitler ad imporre a Mussolini le leggi razziali e la persecuzione degli ebrei. Questa è una versione molto accomodata pro domo italica della storia. Al contrario, il regime fascista si accomodò con molto piacere e si trovò molto a suo agio in una cultura e prassi che comprendevano l’odio e la persecuzione razziale. E non furono solo Mussolini e il fascismo a “inventarsi” un razzismo italiano. Questa è una favola tanto buona quanto falsa che noi italiani amiamo raccontarci. Allora alle leggi razziali, al metterle in pratica aderirono e parteciparono anche con zelo belle fette di quella che oggi chiameremmo società civile. Magari per far fuori in concorrente, ma più spesso per genuina adesione alla teoria della razza furono molti di più gli italiani brava gente che andarono a stanare e denunciare l’ebreo di quelli che l’ebrei lo nascosero e protessero.

Come allora non è solo la Lega Nord di Salvini. Che non voleva solo il no soldi pubblici, voleva per legge anche la multa in denaro e la chiusura dell’hotel incriminato ed infetto e qui siamo con tutta evidenza nel pieno e coerente dispiegarsi della legge razziale con i suoi corollari obbligati di sanzioni e pena. Non è solo la Lega. E non è solo Forza Italia che subisce la Lega. Forza Italia aderisce con piacere ma non è solo Lega e Forza Italia. E neanche solo Lega, Forza Italia e l’incredibile Ncd che ha il ministro degli Interni Alfano che da Roma manda i Prefetti a cercare posti negli hotel per i profughi e a Milano si appresta a votare il no ai soldi pubblici agli hotel che quei posti trovano.

No, non sono solo loro a tessere la legge razziale. Ancora una volta sono anche e soprattutto gli italiani brava gente. La semplice gente comune che semplicemente vuole tutelare il turismo minacciato da quegli ospiti scuri di pelle. I semplici cittadini commercianti che si occupano solo dei loro affari e del loro lavoro. Magari anche qualche albergatore concorrente, ma soprattutto la gente semplice che mai e poi mai si occupa di politica, figurarsi una legge razziale (e che sara mai?). Ecco nel 2015 come nel 1938 è la società civile che fa da culla, spalla, sponda alle leggi razziali. Che, quando non le reclama, le accoglie come buona novella.

Coraggio, ancora un po’ e ci siamo. Abbiamo cominciato in Lombardia tradizionalmente luogo in cui nascono i grandi fenomeni politico-sociali in Italia: il fascismo, il craxismo, il berlusconismo…Ora dalla Lombardia sta arrivando la prima legge razziale in Europa del ventunesimo secolo. La Le Pen e Orban hanno che imparare. Coraggio, ancora un po’ e si può rifare, può essere possibile, di nuovo possibile come nel 1938. Salvo poi, passato qualche decennio, domandarsi tutti noi brava gente: ma come fu, come è stato possibile?