I Maya qualcosa hanno “visto”. Berlusconi e Grillo lo “sentono”

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 13 Dicembre 2012 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA
I Maya qualcosa hanno “visto”. Berlusconi e Grillo lo “sentono”

ROMA – Confesso: la mia granitica certezza che questa storia dei Maya sia una simpatica boiata pazzesca, non a caso frequentata più o meno dalla vasta fetta di umanità a sua volta pazza come la suddetta boiata, si va incrinando. Qualche falla, piccola ma sincera, si è aperta nella mia sicurezza timbrata dalla scienza e controfirmata dalla Ragione, quella con la maiuscola. Ci sono dei segnali, dei segni che scienza e Ragione possono spiegare fino a un certo punto ed è dalle recenti cronache evidente che qualcuno sta cercando di dirci qualcosa, in fretta prima che arrivi la mezzanotte del 21 dicembre.

Un segnale, un “segno” è un potente del mondo, lui chiama se stesso “Tycoon”, uno che davvero può, un ricco del mondo, uno che ha governato più di ogni altro suo concittadino un importante paese dell’Occidente, uno che dava del tu ai potenti del mondo…Ebbene questo signore sono sei/sette giorni che se ne va in giro letteralmente straparlando. Dice che vuole candidarsi per governare un’altra volta il suo paese, cioè l’Italia perché lui è ovviamente Silvio Berlusconi. Dice la vuole governare di nuovo perché Mario Monti e il suo governo l’hanno portata davvero “al baratro”, dice “così, con questi non si può più andare avanti”. Dice che si ricandida perché uno altro da lui e comunque atto alla bisogna lo ha cercato a lungo e disperatamente ma non l’ha trovato.

Poi dice che forse non si candida più, che Monti il distruttore del paese può essere lui il capo, anzi il premier di un’alleanza politica di cui lui, Berlusconi, fa il coordinatore del “rassemblement”. Oppure il premier può essere anche Angelino Alfano. Perché Alfano che due giorni fa era stato scartato? Perché lo ha chiesto Roberto Maroni. E che c’entra Maroni? C’entra perché a Berlusconi serve l’alleanza con la Lega. Ma la Lega non vuole Berlusconi candidato premier e Mario Monti non lo vuole neanche dipinto.

Però Berlusconi che vuole farla farla finita con Monti comandato a bacchetta dalla Merkel vuole Monti premier di un “rassemblement moderato” che comprende Casini, Montezemolo, Maroni, Alfano, insomma la Lega, Il Pdl, l’Udc, Monti e tutti gli altri. Da non trascurare anche che Berlusconi è insieme sicuro che Monti abbia agito sotto dettatura della Merkel ma anche della Cgil e quindi di Vendola, dal che si deduce che tra Vendola e la Merkel ci deve essere del tenero, politicamente parlando s’intende. Infine il “rassemblement moderato” ha come prime fattezze e vagiti il “che ci importa dello spread” e la denuncia, documentata da Renato Brunetta, del complotto demo pluto germanico ai danni di Roma.

I commentatori politici provano a leggere nelle contorte interiora come moderni aruspici, la versione più accreditata e quella della “Nebbia per coprire il ritiro”, anche se “è quasi impossibile trovare una logica in quell’alveare impazzito che è ormai la presenza pubblica di Silvio Berlusconi” (titolo e testo di Stefano Folli sul Sole 24 ore). Encomiabile sforzo quello dei commentatori e analisti politici. Ma stavolta non colgono il “segno”, non per colpa loro ma perché l’oggetto reale stavolta si muove fuori dal campo della loro disciplina. Se un “grande” del mondo va in giro mostrando, anzi mettendo in mostra, evidenti segni di squilibrio comportamentale qualcosa vuol dire. Anzi è evidente che Berlusconi vuol dirci qualcosa.

Forse Berlusconi qualcosa sa, forse ha parlato, condivide informazioni con il suo amico Medvedev presidente russo. Non proprio amico come Putin, però…Medvedev si è lasciato sfuggire che lui sa degli alieni, tanti, che abitano il pianeta Terra. Vuoi che Berlusconi che va spesso in Russia non sappia, che non gli abbiano detto nulla? Possibile non capire che sulla storia di Ruby nipote di Mubarak Berlusconi si era sbagliato forse anche perché sa bene di come si camuffino da terrestri gli alieni, lo fanno da dio, hai presente la Sfinge? Egiziana anche quella.

Quindi Berlusconi deve aver saputo qualcosa anche dell’Apocalisse Maya. E tenta di comunicarcelo. Per responsabilità e per non scatenare il panico non può dirci tutto o forse non è in condizione, non è libero di dirci tutto. E’ come se fosse legato, rattenuto, quindi si muove a scatti, però è proprio con la sua agitazione apparentemente scomposta che comunica con noi. Il Berlusconi che dà di matto ma che ovviamente matto non è, il Berlusconi che fa il confuso ma che ovviamente confuso non è, è questo il “segno”. Segno sul quale riflettere: a prima vista uno vede Berlusconi e dice, almeno pensa, sia il caso e l’ora di chiamare gli infermieri. Chi invece sa “cogliere il segno” comincia a sospettare che i Maya non avessero tutti i torti con questa storia del dicembre 2012.

Anche perché di “segno” ce n’è un altro. Uno degli uomini più intelligenti del pianeta, uno che guarda lontano e già vede insieme al suo amico e fratello il futuro di Gaia dopo la guerra dei mondi. Uno che ha trovato la formula magica per abbattere capitalismo, dittature, globalizzazione, finanza e potere: gli fai “vaffanculo” e quelli crollano tutti come le mura di Gerico o si scansano come quando dici alle porte della caverna del tesoro “Apriti Sesamo”, uno così che si fa vedere si mostra furioso e furente per due, quattro, cento scalzacani che se non c’era lui neanche esistevano. Un Beppe Grillo che sappiamo astuto, abilissimo e preparatissimo che si fa ritrarre e riprodurre mentre sibila e tuona: “Sulla democrazia non rompetemi i coglioni, chi fa domande va fuori”, insomma la migliore imitazione finora del “Non sono io che son razzista, sono loro che sono meridionali”. Ma andiamo… se fa così è un “segno”. Anche lui deve aver saputo qualcosa, sentito qualcosa, non si vive nella Rete invano, senza sviluppare di queste sensibilità.

I Berlusconi e Grillo agitati “sentono” e segnalano qualcosa: non può che essere così. I due “sentono” i Maya? Il dubbio s’insinua, scuote, inquieta. Oppure può essere andata in un altro modo: 1.500 anni fa i Maya ebbero una visione del mondo e anche dell’Italia dicembre 2012, videro Berlusconi e Grillo e, sgomenti alquanto e un po’ pure increduli, si diedero di gomito dicendosi: “La fine del mondo!” Poi qualcuno studiando i Maya scambiò e confuse quella didascalia Maya giustapposta alla visione del dicembre 2012 italiano niente meno che con una profezia. Lassù sulla piramide i sacerdoti avevano solo visto Berlusconi alla presentazione del libro di Vespa e Grillo alla cacciata di Favia. Un flash, una fugace visione, per raccontarla alla loro gente i sacerdoti, volendo e dovendo mischiare risa e stupori, dissero in maya: cosa abbiamo visto? La fine del mondo!