Merkel Grimilde cattiva d’Europa, ma chi si fida dei sette nani?

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 5 Giugno 2012 - 14:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Angela Merkel è la cattiva Grimilde d’Europa, regina di prepotenza e sovrana di insensibilità, senza dimenticare qualche grosso sbaglio di calcolo nel rimirarsi davanti allo specchio dell’euro e chiedersi e chiedergli: chi è il più tosto del reame? Ma se Angela Merkel è Grimilde, in attesa finora vana di trovare chi è Biancaneve, perché dovrebbe Grimilde fidarsi dei sette nani? Voi di fidereste se i sette nani fossero la Grecia che imbrogliava sui conti, la Spagna dove le banche regalavano i soldi per far costruire case, l’Italia che una sola cosa è sicura, l’aumento della spesa pubblica? Grimilde non si fida, voi vi fidereste?

Grimilde, troppe ne ha fatte, troppe ne fa. Quando inizia il dramma greco è Grimilde a impedire che il resto d’Europa la compri, pardon la salvi, la Grecia a modico costo. Due anni fa con 300 miliardi di euro si pagavano i debiti dei greci e arrivederci, miliardi che avrebbero sborsato gli altri europei ma almeno la si faceva finita. Ora ai greci sono andati sotto forma di prestiti molto più di 300 miliardi, ma i greci pensano che l’Europa li prenda alla gola, comunque sono indebitati come prima, più di prima. E sono pure in rivolta verso l’Europa. Fu Grimilde a dire: i debiti degli Stati ogni Stato se li gratta da solo anche se stiamo tutti nell’euro. Da lì è partita la grande crisi del debito sovrano in Europa. Grimilde ha detto e dice ai greci: diventate tedeschi, rispettate le regole, organizzatevi come una società ordinata. Una pretesa, quella che i greci possano farsi tedeschi, fuori dalla storia e dalla realtà. Però che doveva fare Grimilde? Accettare la “diversità” greca, quella di uno Stato che neanche ci pensa e ci prova a farsi pagare le tasse, quella di un paese in cui era in Costituzione l’illicenziabilità del dipendente pubblico, quella di una Pubblica Amministrazione che impiega ottocentomila statali su undici milioni di cittadini. Questo doveva fare, ma finanziarla, pagarla pure questa “diversità”, anche questo doveva fare Grimilde?

A dalla Grecia andiamo alla Spagna: con le banche spagnole sono andate a letto insieme sul mercato del credito le banche tedesche. E Grimilde oggi ci viene a dire che le banche spagnole se le piange la Spagna, al massimo con qualche aiutino continentale. Forse Grimilde pensa a quando Berlino ha salvato le sue di banche con soldi pubblici, soldi che arrivano a Berlino anche grazie al non trascurabile fatto che con l’euro Berlino ci guadagna. Ci guadagna sulla bilancia commerciale, vendendo ai paesi dell’area euro che hanno sì la stessa moneta ma non gli stessi costi. E non hanno gli stessi costi perché Berlino ci guadagna eccome sul mercato finanziario. Un’impresa francese paga il credito che ottiene in banca tra l’uno e il due per cento in più di quanto paga un’azienda tedesca. E un’azienda italiana paga tra il quattro e il cinque per cento in più e una spagnola tra il sei e il sette per cento in più. Eppure hanno tutti l’euro, che però non è di fatto per tutti lo stesso euro. Grimilde e gli abitanti del suo castello ci guadagnano anche impoverendo gli altri castelli del reame.

Grimilde dovrebbe dunque smettere di accumulare, prima lo fa e meglio è. Ma per farlo, ammesso e non concesso che abbiano la lucidità e la voglia di farlo, Grimilde e quelli del suo castello dovrebbero fidarsi. Perché ti devi fidare e neanche poco se metti il tuo fieno e il tuo grano a garanzia che tutti i castelli del reame pagheranno i debiti ai loro debitori, che non è pater nostro ma matematica e politica pura: se non paghi o viene il dubbio che non pagherai, i soldi non te li prestano più. Ma Grimilde che è la cattiva può fidarsi dei “buoni”? I “buoni”..? Stiamo in Italia: Grimilde cattiva può fidarsi di un paese dove più della metà dell’elettorato del Pdl e della Lega abbandona in un lampo i rispettivi partiti non appena prende atto che non sono in grado di esentarli dalle tasse e dalla crisi? Se questa è la dimensione civica della borghesia produttiva e dei ceti moderati, puoi fidarti dell’Italia?

Puoi fidarti dell’Italia, paese che nel 1994 in pochi mesi tributò a Silvio Berlusconi l’omaggio di un trenta per cento dei voti e che in un mese tributa a Beppe Grillo il trionfo dal quattro scarso al diciotto per cento abbondante? Un paese che con tale rapidità e voluttà premia chi arriva e garantisce che basta far fuori qualcuno, ieri i comunisti, oggi i partiti, e poi non ci sarà più nulla da pagare e solo da incassare? Può Grimilde fidarsi di un paese dove quelli che governano prima si preparano ad una campagna elettorale anti euro, dove una stretta collaboratrice dell’ex premier fa stampare sui giornali l’appello a non pagare l’Imu che il suo partito ha votato in Parlamento, dove Silvio Berlusconi “scherza” dicendo che se la Merkel non tira fuori i soldi dei tedeschi, allora gli italiani i soldi se li stampano da soli? Può Grimilde fidarsi di un paese dove il nuovo che impetuosamente avanza accarezza l’idea del rifiuto del debito, dell’euro del sud, dell’uscita dall’euro, sempre se la Merkel non paga? Può Grimilde fidarsi di un paese in cui il partito riformista e di sinistra che sostiene il governo gli scappa, proprio gli scappa di andare alle elezioni insieme a quelli che sono contro “l’Europa della Merkel, dei banchieri e della finanza”? Il Pd, quel partito dove Stefano Fassina ha detto ciò che il partito sa essere se non il suo destino di certo il suo istinto: la foto di Vasto, la alleanza con Di Pietro e Vendola e alle elezioni, il prima possibile. Per fermarlo questo benedetto (?) governo delle tasse, del rigore di bilancio, delle pensioni toccate.

Può, deve Grimilde la cattiva fidarsi dei “buoni” che di destra o di sinistra, di Parlamento o di piazza, su una cosa sono d’accordo e cioè sul non facciamogli fare più niente a questo governo, scavalliamo l’estate e poi anche se resta lì di certo non può più Monti far danno? E’ quello che vuole il Pdl, è quel che vuole il Pd e che vogliono i sindacati. Ci si può fidare di un paese dove il riformismo di sinistra scarta come cavallo impaurito davanti all’ostacolo di scuola e università che siano addirittura “meritocratiche”. Orrore per il riformismo di sinistra italiano che si domanda e domanda, letteralmente: e se si individuano i meritevoli, come facciamo poi con gli altri che si deprimono? Riformismo che non riesce a pensare che non esiste la formula certa: meritocrazia oppure coinvolgimento. Dipende da che scuola hai nel momento in cui operi e la scuola italiana oggi è un deserto di competenze e un giardino di assistenze. Ti puoi fidare di un  riformismo così?

E di un paese dove i giornali e le tv se la cantano e se la suonano da soli confezionando prima l’esistenza di un “piano segreto” per salvare l’Europa, poi visto che ovviamente nulla di segreto c’è, giornali e tv protestano contro la pochezza dell’Europa? Di un paese che dovrebbe essere impegnato nella revisione della sua spesa pubblica e dove tutti, dagli avvocati ai sindaci, dai ministeriali ai consulenti, dai dipendenti ai precari, tutti tifano e lavorano a tirarla lunga, tanto lunga che poi non si fa più nulla. Un paese dove la pubblica e colta opinione si indigna per una discarica troppo vicina alla Villa di Adriano, poi si indigna per la stessa discarica spostata troppo vicina al fiume, e già si era indignata all’idea che la discarica fosse troppo vicina al mare. Un paese dove dai fascisti di Casa Pound ai Centri sociali, dove dalla Destra di Storace fino a Sel di Vendola e in mezzo il Pdl, i Verdi, il Wwf, il Pd locale tutti sono solidali con le mamme anti discarica che bloccano la strada?

Grimilde  la cattiva, Angela Merkel che sta perdendo l’Europa. Ma i buoni non ci sono, dei sette nani così come sono non ti puoi fidare. E infatti l’unico vero argomento che tiene ancora insieme l’Europa, e forse riuscirà perfino ad impedire che si sciolga, è che a salutarsi e ognuno per sè ci si fa tutti tanto male e nessuno sa davvero quanto male ciascuno. La Germania sta infilando una sequenza di storici errori. Ma gli altri vogliono alla fine e in buona sostanza che la Germania ci metta i soldi mentre ciascuno resta italiano, greco, francese o spagnolo come gli pare. C’è una gigantesca arroganza anche da parte delle vittime di Grimilde-Merkel. Ma guai a dirglielo ai sette nani europei. Hanno la faccia di bronzo come ha ricordato loro Cristine Lagarde a nome del Fmi, la faccia di bronzo di voler essere finanziati con i soldi appunto del Fmi, cioè anche di paesi dove la gente vive in media con poche migliaia di dollari l’anno. Grimilde la cattiva e i sette inaffidabili nani con la faccia di bronzo. Ci vorrebbero Biancaneve e il Principe Azzurro. Una volta erano gli americani che pagavano alla fine per tutti o almeno per tutti garantivano… una volta, ora non più. E in Cina, India, Indonesia di Biancaneve e Principi Azzurri per gli europei non ne fabbricano certo.