Monti narra la parabola dell’Imu, ma senza “spariglio” è colpo a salve

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 27 Dicembre 2012 - 14:46 OLTRE 6 MESI FA
Mario Monti (foto Ansa)

ROMA – Non era ancora Natale 2012 e già Mario Monti narrava al paese via televisione la “Parabola dell’Imu” 2013. Parabola in senso evangelico, della serie: insomma se non stai più che attento va a finire così. Profezia persino dell’Imu, della serie: ecco i guai che ci aspettano se…Qual era la Parabola, quale la Profezia dell’Imu? Se la togli, la cancelli quella tassa sulla casa e se lo fai senza aver creato un Fisco e uno Stato e una Pubblica Spesa che oggi non esistono se non nei sogni, allora dopo un anno che l’hai tolta “chiunque sarà chiamato a governare, dopo un anno e non cinque, l’Imu dovrà rimetterla doppia”.

Monti del malaugurio? Monti iettatore? Monti Dracula? Monti invidioso della libertà altrui di elettorale promessa sull’Imu? Vediamola la consistenza della Parabola e Profezia dell’Imu, quella che dice che se la levi la tassa l’anno dopo ritorna doppia. Applichiamo la Profezia e Parabola Imu a quattro casi concreti, qualcuno più ipotetico dell’altro ma in fondo non troppo.

Primo caso:governa nel 2013, anzi ri-rigoverna Silvio Berlusconi. Lui l’Imu la toglie davvero, forse davvero al suo primo Consiglio dei ministri di primavera, così che il 17 giugno 2013 nessun proprietario di casa paga…un euro o una lira? Già perché Berlusconi che torna a governare l’Italia è un “tana libera tutti”. Non solo per gli italiani che pagano l’Imu ma anche per gli italiani e cittadini di ogni paese del mondo che investono in Italia e in risparmio italiano e in titoli di Stato italiano. Berlusconi che ri-rigoverna l’Italia è la certezza matematica che in tutto il mondo, dalla Germania agli Usa, dall’Europa a Singapore, chi può ci molla. Berlusconi ri-rigoverna? Quello che appena ieri ha ri-ridetto che l’Italia non aveva problemi, era un paese ricco ancora nel 2011, prima del complotto internazionale contro il Pdl e Berlusconi stesso? Sì, quello là. E allora via i soldi dall’Italia che quello li brucia. E allora un anno senza pagare l’Imu, risparmiando dai 500 ai 1.000 euro in media a famiglia. Per poi ritrovarsi l’anno dopo con in tasca 10mila euro che ne valgono di fatto la metà. Guadagnare mille e perderne cinquemila: ad un italiano su quattro se non di più sembra un affare. Se saranno di più, se Berlusconi ri-rigovernerà, la Parabola/Profezia di Monti si avvererà, anzi non è nemmeno una fondata possibilità, è una certezza.

Secondo caso: ad inizio 2013 governa Beppe Grillo. Lui sull’Imu ci fa un referendum. Attendendone, senza suspence, il risultato, Grillo in rete ammonisce tutti i governanti e banchieri europei e americani e canadesi e australiani e asiatici. Gli dice “Siete morti, anzi zombies“. Attendendo che perciò tutti questi si arrendano e si dichiarino loro pronti a pagar di tasca loro le tasse e soprattutto le spese degli italiani, Grillo libera le case di tutti gli italiani integralmente dall’ Imu e anche un po’ dall’elettricità per illuminarle e dal gas e petrolio per riscaldarle. Se governa Grillo, la Parabola/Profezia sull’Imu somiglierà, per difetto, alla realtà.

Terzo caso: a inizio 2013 governa Bersani. Che l’Imu non la toglie, ma la “addolcisce”. Fin quasi a farla sparire sulla prima casa. Però la tiene tosta sulla seconda casa e ancor più tostissima sulla terza casa. Addolcisci qua, indurisci là, Bersani non ce la fa a tirar fuori dall’Imu 23 miliardi come nel 2012 aveva fatto Monti. Qualche altro miliardo in meno a Bersani che governa viene dalle “eccezioni” introdotte alle pensioni Fornero-Monti. Qualche altro miliardo in meno viene dal rifinanziamento di Comuni, Regioni e forse Province e sanità e scuola e università. Facciamo su base annua tre più cinque più tre più cinque e cioè almeno 16 miliardi e tutti in meno? E dove li trovano Bersani e il suo governo? Dagli interessi da pagare sul debito pubblico che calano (se e sottolineo se lo spread va a 200) e dalla patrimoniale? Una patrimoniale da più di dieci miliardi l’anno? Applicata a chi, pagata da chi? In Cgil girano tabelle da brivido: lì considerano 40mila lordi annui, cioè 2700 netti al mese, una “soglia” sopra la quale si può tassare. Quindi? Quindi se governa Bersani la Parabola/Profezia dell’Imu non scatta proprio precisa. L’Imu dolce un paio d’anni dura, forse arriva a tre ma è dura. Poi torna feroce? Il governo Bersani non fa a tempo a deciderlo o ad evitarlo, finisce prima. Non regge il peso dei suoi stessi motori: spesa pubblica e tassazione.

Quarto caso: a inizio 2013 governa Monti. Lui l’Imu non la tocca, quindi non la raddoppia l’anno dopo averla abolita. E neanche la fa “dolce”, provando a sostituirla con la “patrimoniale”. Però l’Imu diventa emergenza fiscale che non finisce mai di finire, come le accise sulla benzina. Non una normale e sacrosanta tassa sulla prima casa come c’è in tutto il mondo, ma un modo d’emergenza per fare cassa. Un’emergenza ogni anno. Perché? Perché al “montismo” manca la capacità di determinare quel che possiamo chiamare “spariglio”. Spariglio elettorale, politico, sociale. Quando gli hanno fatto a pezzo la legge di Stabilità finanziaria, quella dove abbassava l’Irpef, quando gli hanno bloccato e sabotato i tagli e le verifiche della spesa pubblica, quando gli hanno rimontato le Province, Monti, se voleva fare il politico, doveva e poteva “sparigliare”.

Dire al paese: non mi fanno abbassare le tasse sul lavoro perché preferiscono continuare ad amministrate i soldi della spesa pubblica, non mi fanno tagliare un euro dove è clientela e assistenza…Se voleva fare il politico, il leader e il premier, doveva e poteva “sparigliare” contro i partiti e non tenere loro una serie di lezioni, conferenze e corsi di aggiornamento. Doveva e poteva fare un…”Grillo serio”. Questo poteva e doveva diventare se voleva davvero provare a governare il paese nel 2013 e seguenti senza che si avveri la sua Parabola/Profezia dell’Imu. Governasse lui nel 2013, non accadrebbe che l’Imu sparisce e poi ritorna doppia e spietata come il Conte di Montecristo. Accadrebbe però che i soldi di quella tassa sarebbero alla fine “inutili”. Se il paese non produce più ricchezza non c’è salvezza. Se non si abbassano le tasse su impresa e lavoro non c’è maggior produzione di ricchezza. Se non si smette  di spendere decine e decine di miliardi all’anno per il “pubblico” che tutto è tranne che “sociale” non si possono abbassare le tasse. Far tutto questo non è programma da Casini e Fini e neanche da Montezemolo e neanche da Monti. Non è moderatismo o calcolo programmato, è azzardo e rischio politico. E’ inventiva, qualità, spessore da “politico” e non solo da statista. Alcide De Gasperi guardava alle future generazioni ma vinceva le le elezioni con le madonne pellegrine. Mario Monti politico non è e si vede e questo non è un complimento. Purtroppo o per fortuna, comunque la mettiate il risultato non cambia. Sarà, è quella di Monti una Parabola e Profezia dell’Imu esatta, ma…sparata a salve.