Il Nano, la Nera, lo Shampato, l’Ammiraglio…Romanzo criminale padano

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 9 Aprile 2012 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I nomi d’arte e di battaglia se li son dati loro, l’uno per identificare l’altro o l’altra. Insomma è così che si chiamavano e si qualificavano, pesavano tra loro: dietro ogni soprannome c’è in fondo un giudizio, una qualifica, una patente. Come usa quando si forma il cast di un film, di una fiction, di una banda musicale e anche di una banda di qualcosa d’altro. Quel che segue è il cast genuino e autentico di un romanzo, romanzo criminale padano.

C’è il “Nano”, detto anche “Tombolotto”. E’ lui che fa girare i soldi: li prende dallo Stato italiano e li smista ad amici e soci che fanno affari in Tanzania, Cipro, Norvegia. Anzi a dirla tutta “Tombolotto” è sospettato di aver fatto girare destinazione estero anche soldi che non erano dello Stato italiano ma che venivano dall’anti Stato calabrese, insomma la ‘ndrangheta. Tombolotto il Nano quei soldi “calabresi” li avrebbe vestiti da soldi leghisti e ripuliti e riciclati, insieme ad altri s’intende. Eppure “Tombolotto” nonostante il mestiere e le successive frequentazioni non è per niente feroce.

Nano-Tombolotto infatti ha cominciato anni fa facendo l’ossequioso autista ad un politico del Pdl che niente c’entra e che quindi non nominiamo perché questa non è una bella compagnia. Nano-Tombolotto si è inventato due lauree che non ha mai conseguito ( si vedrà poi che questa del “pezzo di carta” finto o pagato salato, insomma comprato è ossessione di tutto il cast) e ha conosciuto Umberto Bossi portandogli focacce in assaggio. Focacce gradite perché Nano Tombolotto passa dallo scappellarsi e fare inchini nel Pdl ad analoghe mansioni nella Lega. E’ affidabile e malleabile, infatti quando passa a gestire i soldi pubblici dei rimborsi elettorali alla Lega non fa una piega nel rimborsare le spese private e privatissime dei due figli del capo, della moglie del capo, della cerchia del capo. Non è stupido Nano-Tombolotto, lo sa che non si fa che è una roba da far venire giù il teatro e il teatrino della purezza padana. E infatti le carte delle spese, dei rimborsi pubblici e privati le nasconde ma soprattutto le conserva, sono la sua polizza di assicurazione o almeno così crede. Ma non è un cuor di leone Nano-Tombolotto, al dunque se la fa un po’ sotto e ha paura della…

Della “Nera-Badante”. Questa abita praticamente a casa del capo e sta “culo e camicia” con la moglie del capo. La “Nera-Badante” siede al Senato della Repubblica come vice presidente, dirige il Sindacato Padano e soprattutto fa appunto la “Badante” del capo. E’ così che la chiamano tutti i leghisti. Alla “Nera-Badante” “Nano-Tombolotto” paga le spese di un titolo di studio conseguito all’estero, spese mediche e altre spese. Soldi che talvolta mette in mano ad uno molto vicino alla Nera-Badante, uno detto…

Detto “Belli Capelli”. “Belli Capelli” faceva il poliziotto e , facendo il poliziotto, ha fatto la guardia del corpo della Nera-Badante. Poi da poliziotto è andato in aspettativa. Ed è andato a lavorare al Senato dove ha un contratto di collaborazione consulenza. Della Nera-Badante è diventato amico, anzi più che amico. Ha 36 anni “Belli Capelli”, la “Nera-Badante” qualcuno in più. Belli Capelli è di bell’aspetto, la Nera-Badante un po’ meno. Ma l’amore non guarda questi particolari, i due si frequentano e si aiutano. Nella Lega dove Belli Capelli diventa una sorta di Apicella in sedicesimo, infatti Belli Capelli canta e Radio Padania trasmette e i cd di Belli Capelli li trovi tra i gadget in vendita alle riunioni di massa leghiste. E si aiutano fuori dalla Lega, ad esempio al Senato dove lavorano entrambi. Oppure nel trattare con Nano-Tombolotto. Che gira loro soldi mentre tratta anche con…

Con lo “Shampato” e “L’Ammiraglio”. Lo “Shampato” di mestiere infila gente nei consigli di amministrazione e infila e sfila soldi dai bilanci di società, è un broker d’affari e di uomini. Con Nano-Tombolotto decide dove piazzare un bel po’ di milioni che l Lega percepisce dallo Stato come rimborsi elettorali. In attività politiche? Mica sono scemi Nano Tombolotto e lo Shampato, così quei soldi sono buttati. Meglio investire e lo “Shampato” sa dove, fa da guida al Nano. Per strada, di queste strade incontrano “L’Ammiraglio”, che ha conoscenze. Conoscenze di chi, avendo tanti soldi cash, ha lunga esperienza sul dove piazzarli e “sbiancarli” nel caso quei soldi siano non pulitissimi. L’Ammiraglio conosce al Sud, la sua è una lunga e documentata storia di vicinanza, “esterna” per carità, ad una cosca calabrese. Il Nano, lo Shampato e l’Ammiraglio lavorano di lena a far fruttare i soldi pubblici che o Stato paga alla Lega e forse anche soldi che altrimenti arrivano al trio.

Hanno bisogno di stare tranquilli e coperti in questo delicato lavoro e quindi al Nano sembra ottima idea girare soldi alla Nera-Badante e al “Trota” che tutti sanno chi è, così la “famiglia” è contenta e la Lega sta buona e zitta. Il Nano-Tobolotto è Francesco Belsito, tesoriere della Lega. La Nera-Badante è Rosy Mauro, Belli Capelli è Pierangelo Moscogiuri, lo Shampato è Stefano Bonet, l’Ammiraglio è Romolo Giradelli, il Trota è Renzo Bossi. Nadia Degrada e Daniela Cantalamessa sono le segretarie di Belsito e Umberto Bossi, sanno tutto, coprono fino a che è possibile, poi, per coscienza o perché altro non possono fare, “cantano”.

E’ il romanzo criminale padano. Romanzo perché, anche se vero sembra immaginario, immaginario copione di un “noir” di terza categoria. Criminale perché sotto indagine per riciclaggio e truffa allo Stato. Criminale anche se non ci fosse “crimine” perché usare per spese private i soldi pubblici al partito è sfregio, violenza e “omicidio” di un partito. Padano perché la famiglia coinvolta e beneficiaria, stretta e allargata, è la più “padana” che c’è. Tocca dar ragione perfino a Stefania Craxi: “Mio padre è stato trattato come un criminale, Bossi come un eroe. Perchè?”.