Concordia/Italia, gli “Schettino-driver” e poi è sempre Avetrana

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 20 Gennaio 2012 - 14:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Quanti in Italia guidano “alla Schettino”, quanti sono gli “Schettino driver” della nostra vita pubblica? Dunque, vediamo: presunzione di saper trovare “a mano” la rotta giusta, spegnendo all’occorrenza le fastidiose attrezzature tecnocratiche che indicano dove sono gli scogli. Certezza, orgogliosa certezza di doversi esibire. Dilatazione dell’io fino al soffocamento del resto, dell’altro da sé. Insomma sindrome del pallone gonfiato. E fuga dalle responsabilità quando l’esibizione sul palcoscenico porta al crollo del palcoscenico stesso. Driver grandi e grossi a parole che rimpiccioliscono come nani di fronte ai fatti: “Torni a bordo, cazzo!” ….” Ma è buio”. Sono tanti gli Schettino driver e guidano intorno e sopra di noi.

Quel magistrato della Procura di Trani che ipotizza l’accusa di truffa e frode all’Italia nei confronti di Standard&Poor’s. Tutti i primi ministri dei governi bocciati e danneggiati dalle agenzie di rating alla truffa e frode non c’erano arrivati, non si erano neanche sognati di arrivarci. Forse perché sanno che negli statuti dei grandi fondi di investimento e perfino nei manuali delle banche centrali c’è l’obbligo e la raccomandazione a tener conto dei report delle agenzie. Forse perché sanno che una cosa è criticare e ben altra e diversa cosa è processare. Forse perché sanno che non puoi mettere in manette le scelte di chi investe i suoi soldi. Ma il magistrato di Trani tutto questo non sa e non vuol sapere, a lui interessa mostrare “inchino” alla vox populi, al popolo che vuole, dannatamente vuole un “cattivo” che sparge il morbo della crisi finanziaria. Un’inchiesta che finirà sugli scogli aguzzi dell’improbabile e dell’indimostrabile, una rotta che non doppia il capo del risibile e del proporzionato. Una manovra che mostra a chi non si fida dell’Italia che dell’Italia non c’è da fidarsi anche perché ci sono in Italia Procure che aprono fascicoli contro quei delinquenti abituali dei mercati.

Quei politici e quei sindacalisti, la gran maggioranza dei primi, la totalità dei secondi che giurano, sono sicuri di conoscere la rotta per la ripresa economica, la crescita. Basta torcere il braccio alla Merkel, far stampare denaro alla Bce, pompare denaro “espansivo” sulla società italiana. Sono quaranta anni che i governi pompano sull’Italia denaro “espansivo”, il che funziona se poi ripaghi e ripiani i debiti. Se pompi sempre e non ripaghi e ripiani mai…arrivi dove sei adesso. Ma gli Schettino-driver abbondano nel Pdl malmostoso, nel Pd preoccupato, nella Cgil, in  Cisl e nella Uil. Il Gps dei mercati per loro è una macchina da spegnere mentre si abborda sotto costa, lo scoglio del default è segnato sulle carte, ma vedrai che si passa lo stesso e, quanto a dare l’allarme e ordinare ai cittadini di indossare i giubbotti, non sia mai…ci si rimettono voti e iscritti.

Quei deputati e governanti della Regione Sicilia che hanno il bilancio più pingue tra le Regioni a statuto speciale ma che i soldi sempre li chiedono “a Roma” e che, quando la loro isola si ribella, si intrufolano nella ribellione. Anche loro Schettino driver che saltano sullo scoglio sicuro per “coordinare da lì le operazioni”. Quei segmenti organizzati di lavoro autonomo, avvocati, tassisti, farmacisti e commercianti che recitano l’eterna parte di chi è caduto per caso nella scialuppa, piangendo miseria nera non appena qualcuno o qualcosa si avvicina alla loro bottega. Quei capi di partito che, chini sulle carte, cercano la rotta della legge elettorale e una sola rotta davvero loro interessa, quella per fregare, affondare gli altri. E’ pieno di Schettino-driver, l’Italia pubblica è il loro “mare nostrum”.

E intorno agli Schettino-driver è sempre Avetrana. La moldava…e dove dormiva la moldava? Niente meno che il vino a tavola e addirittura la cena ordinata al cameriere…Non basta al gran circo Avetrana un comandante di nave che ha sbagliato per incoscienza, esitato per pavidità, farfugliato per nascondere, non basta il naufragio della Concordia e della responsabilità e credibilità. No, ci vuole la crapula, la donna, il teatro. E’ sempre Avetrana con il grande statista padano che rutta e il rivoluzionario siciliano che vuole sollevare l’isola in nome dei Vespri. E’ sempre Avetrana con gli avvocati pronti allo sciopero della fame, i tassisti che intonano Boia chi molla, i farmacisti che mostrano improbabili pezze al sedere. Guidano loro, gli Schettino-driver, e, quando fanno il “Botto”, tutto intorno si organizza un “Avetrana show”. Le Agenzie di rating ci vogliono male, noi ce ne vogliamo un po’ di più.