Mondiali in Qatar, la sorpresa è il Marocco, le mazzette no: già nel 2011 la FIFA fu denunciata, ora 5 italiani

Mondiali in Qatar, la sorpresa è il Marocco, le mazzette no: già nel 2011 la FIFA fu denunciata, ora italiani nello scandalo che infanga l'Europa

di Bruno Tucci
Pubblicato il 11 Dicembre 2022 - 12:09| Aggiornato il 17 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA
Mondiali in Qatar, la sorpresa è il Marocco, le mazzette no: già nel 2011 la FIFA fu denunciata, ora 5 italiani

Mondiali in Qatar, la sorpresa è il Marocco, le mazzette no: già nel 2011 la FIFA fu denunciata, ora 5 italiani

In questi mondiali di calcio targati Qatar, che si avviano a conclusione, è successo già di tutto. Le polemiche e le sorprese sono talmente tante che non sapremmo a chi dare la precedenza.

Vediamole in senso cronologico: ancor prima che cominciassero, questi mondiali hanno infuocato gli animi di chi non li vedeva di buon occhio. “Farli ad un passo dal deserto è una follia.Coloro che sono per il si, lo sono per una questione essenzialmente economica”.

Chi ci guadagnasse è un mistero o quasi. Non solo, ma chi era contrario sosteneva che si sarebbero sospesi i campionati nazionali per due mesi. Cosa di non poco conto, se si pensa che questi tornei avevano già un volto.

Va bene, si comincia e i pronostici vengono  subito stravolti finché non si arriva ad un risultato clamoroso. Se qualcuno anzitempo lo avesse solo azzardato sarebbe stato preso per pazzo. E’ noto: si parla della semifinale in cui è arrivato il Marocco, la prima squadra africana a raggiungere questo traguardo.

Meraviglia, sconcerto, stupore? Certo, però se si vanno a studiare le formazioni di molte squadre europee si vedrà che gli uomini di colore abbondano, segno evidente che il football è diventato da loro un fenomeno di grande importanza.

Il tramonto di Ronaldo

Questo è anche il campionato del tramonto di Cristiano Ronaldo, il portoghese che per molti anni è stato considerato uno dei più forti calciatori europei ed extraeuropei, se non il migliore in senso assoluto. Nell’ultima partita della sua nazionale, è rimasto in panchina per tutto il primo tempo e quando è entrato non  ha fatto sfracelli. Al termine è fuggito negli spogliatoi piangendo a dirotto. Forse si sarà presto consolato pensando ai 500 milioni di euro che prenderà giocando in Arabia per due anni e mezzo. 

Dunque il Marocco è la più sconcertante delle sorprese. Sopratutto se si pensa che questa è una equipe che viene dal nulla. Molti giocatori marocchini, se non tutti, sono emigrati all’estero. Solo qualche mese fa i dirigenti del calcio di quel paese hanno dato un nome e un cognome al commissario tecnico, un giovane che appariva stralunato quando dalla panchina assisteva alle prodezze dei suoi ragazzi.

Walter Regraufi, eccolo il suo nome, solo ad agosto ha preso in mano la squadra e in pochi mesi, tra una pausa e l’altra, ha compiuto il miracolo, dando all’Africa un traguardo che non aveva mai raggiunto.

Lo abbiamo già ricordato: le polemiche economiche sono cominciate già prima che iniziassero i mondiali. E probabilmente chi puntava il dito sollevando questo dubbio non aveva tutti i torti. Anzi. Il giro di moneta è stato vorticoso, spesso sotterraneo.

Lo scandalo delle mazzette per i mondiali

Ricordiamo che più di 10 anni fa, nel 2011, i giornali inglesi riportarono denunce di mazzette alla FIFA per ottenere al Qatar l’assegnazione dei mondiali. Ma nessuno qui da noi ha dato peso alla cosa. Finché in Italia non è scoppiato lo scandalo che ha coinvolto un ex parlamentare europeo, Antonio Panzeri, sua moglie e sua figlia, e addirittura la vice presidente del Parlamento europeo, la greca Eva Kaili nella cui casa sono state trovate banconote per diverse centinaia di migliaia di euro che (si dice) il padre, fuggendo, stava per portare all’estero.

Questo si che collega i mondiali al malloppo che qualcuno usava per pubblicicizzare il Qatar e il  suo campionato. Tanto è vero che tanto danaro è servito (lo sostengono le indagini) perchè in Europa si parlasse bene del Paese in cui si sarebbe svolto  il torneo. Da ex parlamentare del Partito Democratico, Panzeri avrebbe potuto molto (almeno a suo giudizio). Per dirla in due parole: Panzeri è finito in galera, la vice presidente greca. Eva Kaili, è stata sospesa dal presidente Roberta Metsola (il contrario sarebbe stato a dir poco imbarazzante) e in Marocco i festeggiamenti continueranno per molti mesi. 

La morale se di morale si può parlare è la seguente: il compito primario dei giornalisti è quello di inseguire le notizie, stavolta è successo l’esatto contrario: sono le notizie che hanno travolto l’informazione.