Carcere aperto ai mafiosi ex ergastolani: effetto legge Carotti + Corte europea

di Pino Nicotri
Pubblicato il 14 Gennaio 2014 - 12:30 OLTRE 6 MESI FA

Porte aperte ai mafiosi ex ergastolani. Venerdì 10 gennaio la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha emesso la prima sentenza in Italia (n. 83 del 2014, ricorso reg. generale n. 10934 del 2012) per annullare senza rinvio e con effetto retroattivo la condanna all’ergastolo inflitta per reati di mafia ad Emanuele Zuppardo, nato a Gela il 1° ottobre 1957. La scarcerazione è una conseguenza della trasformazione del suo ergastolo in 30 anni di reclusione, che nel frattempo sono già stati largamente scontati. E la trasformazione in questione è a sua volta la conseguenza della sentenza n. 210 emessa il 18 luglio 2013 dalla Corte Costituzionale, grazie alla quale le condanne all’ergastolo vanno sostituite con 30 anni di reclusione.

La Corte non ha fatto altro che accogliere un’eccezione sollevata due anni fa dalle Sezioni Unite penali della Cassazione a seguito di una precedente pronuncia della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sul caso della condanna di Franco Scoppola.

Le Sezioni Unite penali della Cassazione si sono espresse con l’ordinanza n. 34472, emessa il 19 aprile 2012 e depositata il 10 settembre successivo, prendendo in esame la condanna di Aldo Ercolano, avevano chiesto alla Corte costituzionale l’adeguamento del nostro ordinamento ai principi sanciti dalla Corte Europea nella citata sentenza Scoppola del 2009.

Il problema però è che ora tutti gli imputati che avevano chiesto il processo con rito abbreviato tra il 2 gennaio 2000 (entrata in vigore della legge Carotti che sostituì l’ergastolo con la pena temporanea di 30 anni di reclusione, ma solo in caso di rito abbreviato) e il 24 novembre 2000 (giorno dellì’entrata in vigore del d.l. 341/2000, che rimetteva ordine nella celebrazione dei processi, possono ottenere la commutazione dell’ergastolo in condanna a 30 anni. E poiché molti hanno nel frattempo già scontato in tutto o in gran parte i 30 anni, possono uscire di galera in massa.

Il bilancio di ergastolani diventati ex ergastolani e rimessi in circolazione è destinato ad aumentare. E’ infatti inevitabile che la nuova sentenza della Consulta spingerà a chiedere la revisione della loro condanna tutti coloro che dopo il 2001, a causa del decreto legge del 2000 che aveva reintrodotto l’ergastolo con effetto retroattivo, non hanno più chiesto il rito abbreviato.

Tra coloro che tornano in libertà spicca il nome di Emanuele Zuppardo, originario di Gela, arrestato nel 1992 a Milano su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Firenze nell’ambito del processo “Count Down”, istruito contro quella che è stata definita la “federazione milanese delle mafie”. Zuppardo di ergastoli ne ha collezionati tre. Nell’inchiesta sull’autoparco di via Salomone (centrale operativa della mafia nel Nord Italia) finirono alla sbarra 81 imputati. Il sicario Zuppardo fu condannato al carcere a vita per una serie di omicidi compiuti su ordine dei boss. Fuggì nell’ottobre 2000, ma fu di nuovo arrestato 4 mesi dopo.

Ora non dovrà più evadere: sarà infatti presto scarcerato. Assieme agli altri 14 condannati a vita per lo stesso processo, alcuni dei quali a suo tempo riacciuffati dopo essere scappati o comunque rimessi in libertà.