Covid, l’altalena del Portogallo, dal liberi tutti di Natale alla crisi profonda al quasi free di oggi

di Pino Nicotri
Pubblicato il 21 Marzo 2021 - 11:53 OLTRE 6 MESI FA
Covid, l'altalena del Portogallo, dal liberi tutti di Natale alla crisi profonda al quasi free di oggi. Nella foto il presidente della Repubblica portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa     

Covid, l’altalena del Portogallo, dal liberi tutti di Natale alla crisi profonda al quasi free di oggi. Nella foto il presidente della Repubblica portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa 

Portogallo montagne russe del Covid: passato dal miracolo della primavera dell’anno scorso, quando i contagi erano rari e le morti rarissime, al purgatorio e poi all’inferno all’inizio del nuovo anno. E ora – mentre l’Italia scivola un’altra volta verso l’inferno – un nuovo miracolo lo avvia di nuovo alle porte del paradiso.

Le infezioni quotidiane in Portogallo restano infatti stabilmente molto sotto quota 1.000, spesso sotto quota 3-400. E il numero dei decessi sotto quota 30 e a volte 20.

Ancora all’inizio del mese scorso i dati erano terrificanti. Dovuti all’errore di avere aperto tutto per salvare il Natale. Coprifuoco ridotto al minimo, mobilità totale e senza neppure un numero limite di persone per  pranzi, cene e riunioni varie nelle case.

E così la metà del totale dei decessi per Covid è avvenuta a gennaio. Mese in cui  l’incidenza dei casi giornalieri per 100.000 abitanti ha raggiunto in soli 14 giorni cifre mai viste prima. Per un totale di 1.438 nuovi casi in una giorno. Secondo i dati raccolti dalla John Hopkins University, si trattava di un record, seguito da Israele con 1.060 e Repubblica Ceca con 902.

Sempre secondo la Hopkins University, in quel terribile periodo il Portogallo era anche il primo Paese al mondo come numero di morti ogni 100.000 abitanti registrati nell’ultima settimana di fine gennaio inizio febbraio. 

Covid, variante inglese, ha messo in ginocchio il Portogallo a Natale

In quel periodo per il dilagare della variante inglese, avviata a collezionare il 60% dei nuovi positivi al tampone, si è arrivati a sfondare perfino la media di 15 mila nuovi infetti. E 300 morti al giorno, con il conseguente tracollo del sistema sanitario nazionale e impossibilità di altri ricoveri in terapia intensiva.

“Salvare il Natale è stato un grosso errore. Lo sapevamo ma non ci aspettavamo che fosse di questa portata”. Lo ha dichiarato alla stampa Ricardo Mexia, presidente dell’Associazione nazionale portoghese dei medici della sanità pubblica. Il Portogallo ha un sesto degli abitanti dell’Italia, 10 milioni contro i nostri 60. Era come dire che in Italia ci fossero 90 mila nuovi contagi e 1.800 morti al giorno.

Covid, cifre terrificanti a gennaio

Cifre terrificanti, che per fortuna non abbiamo mai dovuto registrare neppure nei periodi peggiori. Purtroppo però siamo ben lontani dal registrare anche le cifre attuali. Equivalenti in Italia ad appena 1.800-2.400 nuovi casi e 120-180 morti al giorno

Dato il galoppare del Covid, il 21 gennaio il primo ministro portoghese António Costa su impulso del capo dello Stato Marcelo Rebelo de Sousa ha deciso la sospensione dell’attività scolastica. In tutto il Paese per almeno 15 giorni: asili nido, scuole e università. Con la dichiarazione e la prosecuzione dello stato di emergenza. Che comporta restrizioni simili a quelle italiane. E con l’intenzione di evitare di ripetere a Pasqua l’errore del “liberi tutti” compiuto a Natale. 

Il covid non ha fermato le elezioni

Tutto ciò non ha impedito le elezioni del 24 gennaio per scegliere il nuovo presidente della Repubblica portoghese. Che hanno portato alla conferma del candidato di centrodestra Marcelo Rebelo de Sousa – del Partito Social Democratico, liberale e conservatore. Rieletto con il 60,7 per cento dei voti.

Nettamente distaccata Ana Gomes, candidata del partito socialista, ferma al 12,97 per cento dei voti. Terzo André Ventura, leader del partito di estrema destra Chega (parola  che significa Basta), con l’11,9 per cento dei voti. Nel Paese lusitano sono state così confermate due cose. 

1 La situazione anomala che vede un presidente della Repubblica conservatore e un governo socialista, con premier Antonio Costa. Da notare che il sistema semi presidenziale portoghese prevede un capo dello Stato non di mera rappresentanza come quello italiano. Ma comunque con meno poteri di quello francese.

2. La rapida crescita dell’estrema destra in Portogallo, dove fino a due anni fa il partito Chega neppure esisteva. La mancanza di partiti di estrema destra faceva del Portogallo un’eccezione nell’intera scena politica europea.

Grazie al blocco deciso dal governo, nella seconda metà di febbraio il Portogallo smetteva di essere il Paese messo peggio al mondo. Ha risalito la china e poteva ricominciare a respirare. Indice di contagio molto basso, lo 0,67, che nel giro di pochi giorni è diventato il più basso d’Europa. Ciliegina sulla torta, le ricerche hanno mostrato la possibilità di produrre un vaccino portoghese. Che però se tutto va bene arriverà sul mercato l’anno prossimo.

Covid, Italia rossa o arancione, in Portogallo liberi tutti

Nel BelPaese il Covid galoppa e lo costringe a diventare zona rossa e arancione e a blindarsi anche per  Pasqua. Il Portogallo invece esce dal tunnel. E può permettersi il lusso del seguente calendario, già iniziato, di riaperture progressive, mantenendo comunque per prudenza alcune limitazioni:

A PARTIRE DAL 15 MARZO

possibilità di riaprire le attività di beni non essenziali , esclusivamente per la consegna di beni acquistati on line;
possibilità per chi effettua servizio di take away di vendere anche bevande;
apertura di barbieri, parrucchieri e centri di massaggio;
apertura di librerie, archivi e biblioteche;
apertura delle agenzie automobilistiche ed immobiliairi e vendita di automobili;
possibilità di frequentare spazi verdi e parchi;
proibizione della circolazione tra municipi nei fine settimana del 20 e 21 marzo e dal 26 di marzo sino a Pasqua;
gli “uffici del cittadino” e gli altri servizi pubblici ricevono solo mediante prenotazione sui siti dedicati.

A PARTIRE DAL 5 APRILE

apertura di musei e gallerie;
negozi su strada sino a 200 metri quadri;
ristoranti e bar all´aperto ( massimo 4 persone);
attività sportive all´aria libera ( massimo 4 persone)

A PARTIRE DAL 19 APRILE

apertura di cinema e teatri;
apertura di centri commerciali;
apertura degli “uffici del cittadino” e degli altri servizi pubblici; 
apertura di bar e ristoranti sino alle 22.00 ( sino alle 13:00 nei fine settimana e nei festivi)
apertura delle attività sportive e delle palestre. 

A PARTIRE DAL 3 MAGGIO

apertura di bar e ristoranti senza limitazioni di orario;
accesso alle manifestazioni sportive e grandi eventi ( con limitazioni agli accessi).