Emanuela Orlandi nel Cimitero teutonico? Ecco perché non ci credo. E Fittipaldi 2 anni fa…

di Pino Nicotri
Pubblicato il 7 Marzo 2019 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA
Emanuela Orlandi sepolta nel Cimitero teutonico in Vaticano? Ecco perché non ci credo. E Fittipaldi 2 anni fa...

Emanuela Orlandi sepolta nel Cimitero teutonico in Vaticano? Ecco perché non ci credo. E Fittipaldi 2 anni fa…

Il cimitero teutonico tirato in ballo con l’ultima trovata di Pietro Orlandi aveva i telefoni che squillavano fino a quasi le dieci di sera di lunedì 4 marzo 2019.

Poi la direzione li ha staccati e si è resa quindi irraggiungibile.

Ma non c’è bisogno di chiarimenti e spiegazioni da parte sua per demolire l’ultima pista, se così la si può chiamare, lanciata in scena nel mistero Orlandi. Francamente non è serio prenderla in considerazione neppure per smontarla, ma siccome c’è sempre qualcuno che ci casca è il caso di fare qualche breve annotazione:

1) – spiace che questo nuovo lugubre scoop ossianico cimiteriale venga lanciato in pista nei giorni in cui Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, conduce per la seconda volta su Sky un programma dedicato agli scomparsi.

2) – Le chiacchiere sulla tomba di questo cimitero risalgono a due anni fa, come ha voluto precisare il giornalista Emiliano Fittipaldi che le sentì e ne scrisse per primo. Pietro Orlandi afferma che mesi fa ha raccolto altre “voci”. Ammesso che sia vero, c’è stato tutto il tempo per “qualcuno” di:

2 bis) – fare sparire il contenuto della tomba nel caso assurdo che davvero contenesse i resti di Emanuela;

2 ter) – appurare con dei controlli anche de visu o con telecamere chi fossero mai le persone che andavano a portare “ogni mattina” fiori su quella tomba e lasciare un lumino acceso convinte di deporre il tutto sulla tomba della ragazza. Strano, anzi stranissimo che queste verifiche non siano state fatte. 

3) – La lastra che chiude la tomba pesa svariati quintali, dicono anzi un paio di tonnellate.

Per alzarla e poterci mettere un cadavere, o anche solo una provola o un gatto morto, ci vuole o una gru o un altro apposito attrezzo manovrato da un bel gruppetto di uomini armati di buone braccia.

Visto anche che il cimitero teutonico è molto piccolo, in ogni caso si tratta di un lavoro che non può essere fatto senza l’accordo e il permesso della direzione. Per non parlare  della trascrizione sugli appositi registri.  

La direzione quindi viene implicitamente accusata di essere collusa con un reato, se non con un delitto.

4) – Il cimitero è all’interno del Vaticano, ma girando a sinistra del colonnato di piazza S. Pietro può andare a visitarlo anche un turista. Che però deve passare per un controllo prima di arrivare a destinazione e poi passare per l’apposito ingresso del pubblico. Ingresso che ha un orario di funzionamento e degli addetti. Comunque chi intende visitare il luogo è invitato dal sito del cimitero a prenotarsi. Prenotazione obbligatoria per i gruppi. 

5) – Ammesso che dentro la tomba ci sia o ci sia stata la salma della povera Emanuela, brutto film già visto in almeno due occasioni, non ha nessun senso che Pietro Orlandi abbia chiesto controlli negli archivi vaticani: spera forse che un’operazione clandestina come nascondere un morto e la successiva rimozione del cadavere a causa di mormorii siano tutte operazioni messe diligentemente agli atti dagli uffici e dagli archivi vaticani? E che per giunta anziché farne sparire le carte queste vengano poi anche consegnate a chi ne fa domanda e indaga? 

È francamente strano che, a partire dal Corriere della Sera che ha sparato in prima pagina e con videointerviste la nuova ghiotta notiziona, nessuno abbia fatto notare questi “piccoli” particolari e abbia invece preso tutto sul serio dimenticando, fra l’altro, gli altri precedenti altrettanto lugubri, tombali e fallimentari.

Una tale mancanza di osservazioni critiche la si  può spiegare solo notando che nel BelPaese nessuno si accorge o ha da ridire per la nomina a ministro dello Sviluppo Economico di un teorico della Decrescita Felice, cioè dell’esatto contrario dello Sviluppo Economico. E’ come mettere a capo del ministero della Pubblica istruzione un teorico dell’Analfabetismo di Ritorno o a capo del ministero della Sanità un fanatico delle Diminuzione della Salute. Diminuzione però ovviamente felice….

CONCLUSIONE – Speriamo non diventi un’abitudine, o meglio un vizio, aprire ovunque – nelle chiese, dentro e fuori Vaticano, nei cimiteri antichi e in quelli moderni o dove capita, tombe a discrezione, pure insindacabile, di Sgrò-Orlandi.

Alla prossima.