Gorbacev ha 90 anni, Pippo Baudo ricorda la busta con mezzo miliardo di Andreotti che il russo negò di avere avuto

di Pino Nicotri
Pubblicato il 7 Marzo 2021 - 08:54 OLTRE 6 MESI FA
Gorbacev ha 90 anni, Pippo Baudo ricorda la busta con mezzo miliardo di Andreotti che il russo negò di avere avuto

Gorbacev ha 90 anni, Pippo Baudo ricorda la busta con mezzo miliardo di Andreotti che il russo negò di avere avuto

Pippo Baudo e Gorbacev legati da Andreotti e da una busta fantasma con mezzo miliardo di vecchie lire. È una storia vecchia di 30 anni, tirata fuori da Baudo un paio di anni fa. Torna d’attualità in questi giorni.

Il 3 marzo Michail Sergeevič Gorbačëv ha compiuto 90 anni. Ed è stata l’occasione per rievocare la “bomba” di Baudo.

Qualche maligno l’ha attribuita alla misterite acuta, malattia dell’amore eccessivo per i misteri. E anche al volersi fare pubblicità a tutti i costi da parte di Baudo, magari per vendere più copie del proprio libro. Ma, conoscendo Pippo Baudo e il suo professionismo la spiegazione appare poco credibile,  Il popolarissimo Pippo Baudo, presentatore e mattatore di ben 13 edizioni del festival di Sanremo non può esserselo inventato.

Vediamo di che si tratta

Michail Sergeevič Gorbačëv è stato l’ultimo segretario generale del PCUS, cioè del partito comunista di quella che è stata l’Unione Sovietica (URSS). Il comunista che ha sepolto il comunismo. Premiato per questo con il Premio Nobel per la Pace del 1990.  Nel corso del suo mandato Gorbačëv impose la glasnost e la perestrojka, cioè la trasparenza e la riforma. O meglio una serie di riforme che portarono alla dissoluzione dell’URSS. Alla democrazia nei Paesi comunisti dell’Europa dell’Est. Alla riunificazione della Germania. E in definitiva alla scomparsa del comunismo. Insomma, Gorbačëv cambiò la faccia geopolitica del pianeta. 

E per festeggiare il ragguardevole compleanno del ragguardevole comunista che ha sepolto il comunismo il giornale L’Eco del Sud ha voluto ricordarlo con un bell’articolo accattivante  intitolato “Gorbaciov, Raissa a Messina… e quella busta con 500 milioni?”.

Raissa è il nome della moglie di Gorbacev, passata a miglior vita vari anni fa. Messina è la città dove nel 1990 la first lady sovietica, mentre il marito era impegnato a Roma in una visita di Stato, preferì andare – per ricordare i marinai russi accorsi per primi ad aiutare la popolazione colpita dal terremoto del 1908 – anziché restare nell’Urbe ad assistere a sfilate di moda e affini.

E “quella busta con 500 milioni?” che c’entra? Che storia è?

Ecco come l’ha raccontata l’1 marzo L’Eco del Sud.

“Erano gli anni di massimo fulgore della coppia che faceva parlare di sé in positivo la stampa mondiale. Gli inviti si susseguivano, chiunque li avrebbe voluti ospiti, al di qua e oltre Oceano. Fioccavano pure i premi, il più considerevole ovviamente fu il Nobel. Ma non mancarono altri appuntamenti altrettanto ragguardevoli. Uno in particolare richiamò l’attenzione nostrana e della madre Russia. Perché rischiò di compromettere i rapporti bilaterali. E rimase impresso nella memoria di molti ma soprattutto dello stesso Gorbacev, dell’allora ministro degli Esteri Andreotti e di… Pippo Baudo[…].

“Il gran patron di Sanremo fu chiamato nel 1990, auspice il coeterno Andreotti, a presentare il Premio Fiuggi, organizzato dall’imprenditore andreottiano e presidente dell’Ente Fiuggi, Giuseppe Ciarrapico. […] Concertisti, balletti, cantanti precedettero il momento clou. Andreotti chiamato al microfono a introdurre, con un discorso di politica internazionale, l’ospite d’onore destinatario del premio. Consistente in una cospicua somma in contante: 500 milioni di lire. Gorbaciov è al corrente del contenuto[…].

“Andreotti porge la busta, Gorbaciov con elegante gesto la fa presto sua riponendola al sicuro nella tasca della giacca. […]. 

Andreotti convoca Pippo Baudo

“Alle 6,50 dell’indomani, trillo del telefono dalla segreteria del sommo Giulio e una voce femminile con tono allarmato: “il presidente vuole che venga subito qui”. Il Pippo si precipita: “Baudo… dove sono i 500 milioni destinati a Gorbaciov? La busta era vuota”. Smarrito, senza più voce… stenta a credere. Ripercorre i momenti che hanno preceduto la consegna, lui quella busta l’ha vista solo sul palco, non sa chi l’ha maneggiata prima. Non si raccapezzano neppure Ciarrapico e i fiduciari dell’Ente Fiuggi; è passata da troppe mani, vattelappesca in quale passaggio si è svuotata. Ammesso si abbiano certezze che fosse stata riempita.

“Gorbaciov ormai è a Mosca furibondo, non si dà pace: l’uomo più potente della Terra, a capo del potentissimo Kgb con 007 disseminati per il globo, turlupinato per mezzo miliardo da un mariuolo sotto i riflettori di mezzo pianeta. Chi ha trafugato le banconote? Un mistero mai risolto”.

Non lo ha risolto neppure Pippo Baudo, anzi lo ha infittito, quando il 18 novembre 2018 ha presentato  il suo libro autobiografico “Ecco a voi Pippo Baudo. Una storia italiana”. Forse per non essere da meno Rocco Casalino ha voluto imitarlo pubblicando di recente la sua autobiografia,  intitolata “Il portavoce”. Baudo il mistero lo ha infittito perché durante la presentazione del suo libro  ha  raccontato di avere incontrato Gorbacev a cena a casa di amici in Liguria.

“Appena mi vede Gorbaciov mi riconosce e mi dice “Tu! Ladro!”

Davanti a tutti e indicandolo con un braccio.

L’Eco del Sud si è fidato di quanto raccontato dal grande Pippo nazionale. La cui fantasiosa versione è stata bevuta da tutti. Che la versione sia solo un parto della fantasia, oltre che dell’egomania, lo dimostrano alcuni particolari inoppugnabili. Vediamo quali.

Se si riceve in mano una busta vuota anche un minus habens capisce che è vuota. O  che comunque dentro non può esserci denaro contante per una cifra totale notevole. Notevole e pesante anche a causa della forza di gravità. Più che una busta, un discreto pacchetto. A meno che dentro la busta i 500 milioni ci fossero sì, ma sotto forma di assegno.

Nel qual caso però non sarebbe stato certamente un assegno di conto corrente, neppure del tipo non trasferibile, bensì un assegno circolare. Del tipo cioè che la banca ti dà in cambio di danaro contante o prelevato da un conto corrente PRIMA di metterti in mano l’assegno in questione. Precauzione presa per evitare che l’assegno possa risultare scoperto, cioè carta straccia. Per cifre così grandi gli assegni circolari non sono mai stati trasferibili: li poteva e li può riscuotere solo la persona indicata come beneficiaria dell’assegno.

Un piccolo mistero

Ma anche nel caso che per qualche strana trovata l’assegno, circolare o no, trasferibile o no, sia stato riscosso da qualcuno, Gorbacev o no, sta di fatto che chi aveva emesso l’assegno – in questo caso l’imprenditore Ciarrapico – sarebbe venuto a saperlo.

E sicuramente MOOOOLTO prima del 2018. Per gli assegni circolari il termine massimo per essere riscossi è di tre anni. Dal 1990, anno del Premio Fiuggi a Gorbacev, al 2018, anno delle “rivelazione” fatta da Baudo, di anni ne sono passato ben 28.

Si potrebbe pensare che dentro la busta non ci sia mai stato neppure l’assegno. Una furbata di Ciarrapico. O di chi per lui. Ma era difficile credere che Gorbacev, o chi per lui, la busta l’avrebbe aperta solo una volta tornato a Mosca. Anziché la sera stessa del premio. 500 milioni di lire erano una gran bella cifra anche per lui.

Troppo azzardato fare i furbi e tirare un bidone, perché il bidonato avrebbe reclamato nel giro di poche ore. E in tal caso, ferma restando la figura terribile che avrebbero fatto Andreotti e Ciarrapico, la cifra gli doveva essere pagata comunque. Chi avrebbe mai potuto mettere in dubbio che Gorbacev stesse dicendo la verità? E con una bella denuncia l’assegno scomparso sarebbe stato bloccato immediatamente, rendendo così impossibile che l’eventuale furbone potesse riscuoterlo. 

Sta di fatto che Baudo riguardo il contenuto della busta non parla di assegno, ma sempre e solo di soldi, per giunta in contanti, come rileva L’Eco del Sud. Parla sempre e solo di 500 milioni di lire e NON di assegno da 500 milioni di lire. E sta di fatto anche che la banconota taglio massimo della lira è stata quella da 500 mila lire, perciò la busta in questione avrebbe dovuto contenere mille banconote da mezzo milione l’una. Altro che busta! Una BUSTONA!

Ma c’è un ma, che aggrava la situazione, ed è il seguente. Ma le banconote da 500 mila lire nel 1990, anno di premiazione di Gorbaciov tramite Pippo Baudo, NON esistevano ancora. Furono infatti emesse il 15 settembre ’97. Vale a dire, ben 7 anni DOPO la premiazione del comunista che aveva sepolto il comunismo e ricevuto il Premio Nobel per la Pace. La busta avrebbe dovuto quindi contenere non mille banconote, ma addirittura 5 mila, perché nel ’90 il taglio massimo era da 100 mila lire.

La busta doveva pesare quindi qualche chilo: impossibile, tra l’altro, mettersela nella tasca della giacca. Il buon Gorbaciov avrebbe potuto mettersela tuttalpiù in un sacco o in uno zaino a tracolla. 

Che la misterite acuta, il protagonismo e il voler vendere copie di libri o aumentare l’audience di programmi televisivi possano fare brutti scherzi è cosa nota. Ce lo insegnano bene tra l’altro gli ormai quasi 38 anni di panzane e “supertestimoni”, uno più cialtrone dell’altro, del sempre più fitto mistero Orlandi. Il mistero, cioè, della scomparsa di Emanuela Orlandi nell’ormai lontano 1983. 

Una messinscena per depistare i compagni?

In questo caso però appare molto difficile che Baudo si sia macchiato di tale nefandezza. Nessuno invece ha mai pensato a una messa in scena di Gorbacev. Difficilmente avrà portato il malloppo, contante o assegno, in Russia o Unione Sovietica. Ma qualcosa avrà dovuto spiegare ai compagni. Cosa di meglio di lamentare il bidone da parte di quei maccheroni di italiani?