Luigi Di Sarro, mostra e residenza a Lisbona per giovani artisti con l’appoggio dell’ambasciata italiana

Luigi Di Sarro, mostra e residenza a Lisbona per giovani artisti patrocinate dall'ambasciata italiana

di Pino Nicotri
Pubblicato il 10 Luglio 2022 - 09:39| Aggiornato il 12 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Di Sarro, mostra e residenza a Lisbona per giovani artisti patrocinate dall'ambasciata italiana

Luigi Di Sarro, mostra e residenza a Lisbona per giovani artisti con l’appoggio dell’ambasciata italiana

Luigi Di Sarro, andamento della pandemia da Covid-19 permettendo: dopo Pretoria, Stoccarda, Colonia, Varsavia, Cracovia, Belgrado, New York, Londra, vedremo anche a Lisbona una mostra sul poliedrico artista italiano Luigi Di Sarro?

Intanto l’ambasciata italiana ha pubblicato il bando per l’Art Residency Project (ARP), che si richiama sempre a Di Sarro. Ma andiamo per ordine.  

Artista poliedrico e con una decisa vocazione sperimentale e interdisciplinare, Di Sarro è stato attivo negli anni 1960 e ’70. Due decenni oggi all’attenzione della critica per le spinte innovative portate nell’arte contemporanea oltre che nell’intera società.

Nel febbraio 2020 era già pronta per essere aperta al pubblico una mostra presso l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, con la partecipazione del Museo Istituto Nazionale per la Grafica/Calcografia di Roma, ma la pandemia da Covid ha provocato il rinvio. Si sta lavorando per ripristinare l’evento nel 2023. 

Laureato in Medicina, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, studente universitario di Matematica e Fisica, professore in licei artistici e docente di Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti di Macerata prima e di Roma dopo.

Nel ’78 Di Sarro apre nella capitale il suo studio d’arte, che chiama: MICRON/Studio d’Arte Sperimentale/Foto-Sign-Movement-Sound.

Nei suoi soli 37 anni di vita l’artista si è cimentato in tutti i campi delle arti visive, con una spiccata tendenza alla sperimentazione di tecniche e linguaggi. Ed ha prodotto in abbondanza dipinti, disegni, fotografie, sculture, grafiche, tanto da essere presente in molte collezioni di musei. Musei italiani, tra i quali citiamo la galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma diretta da Cristiana Collu. Che ne ha anche acquisito recentemente l’Archivio documentale comprendente un ingente fondo di testi, appunti, bozzetti che sono ora in via di catalogazione e digitalizzazione ad opera dello stesso museo.

E di musei anche all’estero, in collezioni private e non, dal Centro Pompidou a Parigi all’Università di Pretoria in Sudafrica, passando per Tokjo, New York e Monaco di Baviera, solo per fare qualche cenno. E da avere lasciato una consistente mole di opere da spingere i familiari a creare un Centro Studi a lui dedicato.

Dal 1981 esiste infatti a Roma, in via Paolo Emilio 28, il Centro di Documentazione della Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro ( http://www.centroluigidisarro.it  ),  che funge da Centro di documentazione e ricerca, Spazio espositivo e Fondo dell’opera di Di Sarro. Nel 2006 il Comune di Roma ha intitolato a Di Sarro una via nel X Municipio. 

A organizzare il circuito internazionale delle mostre che sono partite con l’occasione dei 40 anni dalla morte è lo stesso Centro, il cui intento è quello di coinvolgere sia le comunità italiane all’estero che le comunità artistiche e accademiche dei Paesi ospitanti in un dialogo comune sull’arte italiana contemporanea.

Racconta la vice presidente del Centro, la giornalista ex Rai Alessandra Atti Di Sarro, che dell’artista in questione è la nipote. “E’ stato lui stesso ad avere e a darci l’idea delle mostre in giro per il mondo. Abbiamo trovato un disegno a penna sul quale aveva indicato le mete sul globo terrestre “Roma, New York, Tokyo e… chissà dove””.  

Il “chissà dove” potrebbe comprendere anche Lisbona, dove l’Ambasciata d’Italia, in attesa chissà di ospitare anche una mostra delle opere di Luigi Di Sarro, si sta dando da fare per promuovere una delle iniziative che il Centro Di sarro porta avanti da anni in memoria di Luigi. La ARP-Art Residency Project che dopo circa 10 anni di attività e una pausa forzata causata dall’epidemia di Covid19 riparte quest’anno con una formula tutta nuova in chiave di dialogo Europa-Africa.

ARP è un progetto di residenze artistiche dedicato a giovani talenti. Il programma è stato inaugurato in Sud Africa nel 2009 ed ha beneficiato fino ad oggi 24 giovani artisti realizzando l’obiettivo di favorire la mobilità e la conoscenza di nuove realtà culturali attraverso la sperimentazione di materiali, tecniche e linguaggi nell’ambito dell’arte contemporanea. Insieme al VAA-Video Art Awards, il premio dedicato all videoarte che ha appena concluso la selezione della sua terza edizione, è parte dell’intensa attività di scambi culturali internazionali che il centro porta avanti sin dalla sua nascita oltre 40 anni fa.

Alessandra Atti Di Sarro spiega ancora.

“Il programma di residenze artistiche ARP è nato per agire in due diversi campi paralleli e riconnetterli. Una sorta di doppio binario che consente di offrire ai giovani partecipanti una esperienza anche sociale e umana basata sulla promozione del dialogo e della solidarietà.

Il bisogno che vogliamo soddisfare è offrire una serie di opportunità per maturare, umanamente e pertanto artisticamente, prima dell’immissione nel circuito del mercato dell’arte, permettendo così lo sviluppo compiuto del talento dei giovani artisti.

Inoltre il fatto che la mancanza di risorse personali possa mortificare sul nascere uno spunto di creatività che potrebbe avere uno sviluppo, fa sì che il programma si ponga anche come strumento capace di sostenere i più meritevoli”. 

Il problema della mancanza di risorse personali impedisce molto spesso che giovani talenti possano trovare lo spazio necessario per farsi conoscere ed emergere. Fiori che si fermano al bocciolo e non possono fiorire, soffocati dal bisogno di guadagnarsi da vivere adattandosi a svolgere lavori che nulla hanno a che vedere con le proprie aspirazioni e capacità artistiche. A questo proposito Alessandra Di Sarro fa notare:

“L’arte contemporanea si sta caratterizzando sempre più come Giano bifronte, da una parte c’è il mercato sempre più famelico di novità, dall’altra la ribellione degli artisti emergenti nei confronti di schemi che ritengono obsoleti. La ricerca di spazi espositivi è difficile e spesso costosa. La possibilità di esperienze formative è quasi sempre un impegno personale, eppure per creare e proporre novità è necessario conoscere il più possibile tutto ciò che è possibile.

Per un giovane artista che prova a sperimentarsi in qualsiasi disciplina il primo scoglio è proprio quello della conoscenza. Come posso mettere in pratica la mia idea creativa? Sarà veramente nuova? Avrà la forza di uscire dai confini del mio territorio e andare per il mondo, che ormai grazie alla globalizzazione è diventato un unico grande spazio condiviso?”. 

Il programma di residenze ARP nato appunto tra Roma e Cape Town ad oggi si  è allargato fino a comprendere percorsi di gruppo o a tappe in paesi diversi. Al singolo scambio uno a uno, si sono aggiunti viaggi in cui un gruppo di artisti ha condiviso insieme la residenza, fino all’ultima edizione (2019) nella quale i partecipanti sono stati scelti in Italia, Sudafrica e Spagna e il gruppo di 6 giovani vincitori ha viaggiato insieme attraverso i tre Paesi lavorando e condividendo un progetto espositivo finale a Roma. Tutti i diversi modelli di residenza hanno dato risultati interessanti e prolifici.

La nuova edizione della quale è in questi giorni stata aperta la Call che si può leggere e scaricare su www.centroluigidisarro.it è stata immaginata con l’obiettivo di rilanciare lo spirito europeo e l’amicizia con l’Africa, da tempo uno dei focus dei progetti internazionali del Centro Di Sarro. Il titolo è accattivante TALENTS EXCHANGE: PACK ANG GO, ovvero come si legge nell’incipit del bando:

“Sei un giovane artista che desidera confrontarsi con altri punti di vista? Hai la capacità di creare un’opera che possa viaggiare con te e rappresentare la tua poetica in uno scambio di idee, tecniche e linguaggi?   Allora partecipa alla Call!”. 

E poi si spiega.

“Il progetto ARP Talents Exchange PACK AND GO vuole mettere giovani artisti a confronto con la scommessa di ideare e creare un’opera che rappresenti la propria idea di contemporaneità e che sia  trasportabile ovunque in modo da permetterne la massima mobilità. L’opera presentata da ciascun partecipante verrà valutata da una giuria che selezionerà così 5 artisti/artiste vincitori. Parallelamente sarà selezionato anche 1 giovane curatore/curatrice che dovrà lavorare in dialogo con gli artisti creando il concept di un evento espositivo.

Al Talents Exchange PACK AND GO possono candidarsi giovani artisti e curatori under 30 nati o residenti stabilmente in  Paesi Europei (UE), dell’area Balcanica e dell’Africa del Sud (SADC)”.

Lisbona grazie anche alla sua ricchezza e grande varietà di iniziative culturali prima della pandemia era la città d’Europa più visitata dai turisti. E’ quindi la città ideale per aderire al progetto delle residenze artistiche ARP.