Diliberto: “Alleanze da Sel a Di Pietro. Ok Monti sull’età pensionabile”

di Pino Nicotri
Pubblicato il 21 Novembre 2011 - 16:34 OLTRE 6 MESI FA

Oliviero Diliberto (Foto LaPresse)

ROMA – Lo sapevate che Romano Prodi insegna economia ai quadri del partito comunista cinese? E che Cina, Giappone e Coree stanno comprando interi pezzi d’Africa anche per mandarvi ad abitare centinaia di migliaia di propri cittadini? Ce lo rivela in questa intervista Oliviero Diliberto, ex ministro della Giustizia nel governo Prodi e rieletto di recente segretario del Partito dei Comunisti Italiani (Pdci).

Berlusconi si è dimesso. Lei ha brindato?

“Ovviamente! Però per ubriacarmi aspetto la fine della legislatura. Infatti, pur nella gioia immensa per l’insperato suo sfratto da palazzo Chigi, il mio è stato un brindisi robusto, ma senza ubriacatura. Berlusconi infatti non è morto, è solo uscito da palazzo Chigi, ma resta ben radicato nel Parlamento. Che userà per condizionare il più possibile il governo Monti, ovviamente non per motivi politici, ma solo per continuare a fare gli interessi delle proprie aziende. A partire da quelle televisive senza le quali chissà dove sarebbe…. Forse già ad Hammamet, anche se lui come è noto preferisce Antigua”.

E ora…

“E ora il problema è chi pagherà il rinnovamento, visto che a quanto pare si vuole non solo evitare il tracollo finanziario dell’Italia, ma anche il suo rinnovamento perfino morale. Staremo a vedere cosa farà Mario Monti”.

Molti dietro Monti e Mario Draghi, al vertice della BCE, vedono le stesse potenti banche che con le privatizzazioni del ’92-’94 hanno lucrato abbondantemente sulla situazione italiana. Faranno un’altra scorpacciata con le nuove privatizzazioni? E poi cosa ci resterà da vendere in caso di bisogno?

“Che in Europa ci siano poteri tecnocratici trasversali agli schieramenti politici è un fatto certo. Rappresentano interessi ben precisi non solo delle grandi banche, ma anche di gruppi finanziari ed economici. Vorrei ricordare quanto ha guadagnato la Pirelli con le privatizzazioni nel settore immobiliare. E tutto ciò giustifica da solo il varo della tassa patrimoniale, che guarda caso Berlusconi non vuole. Lui non ha fatto altro che trasferire sugli strati sociali che non lo votano il peso della tassazione, alleggerendola agli strati sociali del proprio elettorato. In buona parte parassitario e affaristico, come i magistrati ci hanno permesso di scoprire in modo certo”.

Però in definitiva anche Monti predica l’austerità, esattamente come a suo tempo Luigi Berlinguer. Insomma, ancora una volta tempi di vacche magre e da stringere la cinghia. Che spazi possono avere i comunisti e la sinistra in generale per passare dalle solite “lacrime e sangue” a una nuova epoca di benessere accettabile?

“Beh, Berlinguer lanciò l’austerità per legittimare il Partito Comunista. Oggi però il Partito Democratico, oltretutto ben lungi dall’essere comunista o anche solo socialista, non ha nessun bisogno di legittimarsi, ha infatti espresso perfino l’attuale presidente della Repubblica. Perciò potrà fare la voce grossa ed esigere che a versare le lacrime e il sangue non siano sempre e solo, ancora una volta, i lavoratori e gli strati sociali deboli, ma chi finora il sangue magari lo succhiava agli altri e le lacrime le versava dal ridere. Come per esempio l’imprenditore che rideva felice per gli affari che gli si prospettavano sulla pelle dei terremotati de L’Aquila”.