Portogallo apre ai cinesi in barba a Trump, la via della seta arriva fin qui

di Pino Nicotri
Pubblicato il 8 Dicembre 2018 - 07:11 OLTRE 6 MESI FA
Portogallo apre ai cinesi in barba a Trump, la via della seta arriva fin qui

Portogallo apre ai cinesi in barba a Trump, la via della seta arriva fin qui

ROMA – Mentre le relazioni tra la Cina e gli Usa sprofondano con l’arresto voluto da Donald Trump della signora Meng Wanzhou, direttrice finanziaria del gigante cinese Huawei e figlia del suo fondatore, e mentre il governo italiano brilla per mancanza anche di politica estera, in Portogallo il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping segna un altro notevole successo internazionale. Un successo che oltretutto fa del Portogallo la porta di accesso della Cina ai mercati dell’Europa, dell’Africa e perfino dello stesso continente americano.

La visita del 4 e 5 dicembre a Lisbona di Xi Jinping e i suoi incontri col presidente Marcelo Rebelo de Sousa e con il premier portoghese Antonio Costa si sono infatti conclusi con la firma di un accordo in 17 punti per migliorare in altrettanti settori le già notevoli relazioni commerciali e culturali tra il gigante asiatico e il piccolo Paese estremità occidentale dell’Europa. E nell’aprile del prossimo anno il presidente portoghese si recherà a sua volta a Pechino non solo per restituire la visita, ma anche e soprattutto per fare il check up degli accordi, migliorarli e consolidarli.

Oltre a incrementare lo sbocco nel mercato cinese di prodotti dell’agricoltura e della zootecnia portoghese, dall’uva alla carne di maiale, gli accordi prevedono:

– la creazione di un nuovo Istituto Confucio per l’insegnamento della lingua cinese presso l’Università di Oporto;

– 400 di posti di lavoro in Portogallo nel settore internazionale dei principali prodotti agricoli grazie a un accordo tra la società portoghese Aicep e la cinese Cofco (12 mila dipendenti in 35 Paesi);

– la creazione di un laboratorio di tecnologia avanzata, nato da un accordo tra il gruppo imprenditoriale portoghese Tekever di supporto all’Istituto Tecnico Superiore di Lisbona e l’Accademia delle Scienze Cinese. Tale laboratorio si occuperà dello spazio e dei mari sviluppando i settori del monitoraggio e della protezione degli oceani oltre che delle piattaforme per satelliti artificiali.

Si occuperà inoltre della visione in 4D. Jinping ha dichiarato che le visite ai massimi livelli di Stato tra i due Paesi “saranno frequenti” per rafforzare la partnership soprattutto nell’ambito della strategia globale degli investimenti per il grandioso progetto economico e politico della Nuova Via della Seta, voluto dallo stesso jinping per collegare la Cina con l’Europa attraversando l’intera Asia. La Nuova Via della Seta, detta anche in termini più moderni Belt and Road Initiative (BRI), progetto in costante evoluzione, cambierà di fatto la faccia del mondo in vari campi, già coinvolge decine di Paesi non solo in Asia e punta ad avere nel porto di Sines, nel sud del Portogallo, lo sbocco delle sempre più massicce esportazioni cinesi via nave destinate all’Europa. E ripartendo da Sines destinate anche all’Africa e alle Americhe. Per quest’ultime verrà scelto anche un apposito porto delle Azzorre come trampolino di lancio delle merci cinesi oltre l’Atlantico.

Sono passati cinque secoli da quando nel 1515-16 il navigatore portoghese Rafael Perestrello, cugino della moglie di Cristoforo Colombo, Felipa Perestrello Moniz, dopo in viaggio in mare avventuroso tornò in patria portando la notizia che i cinesi desideravano stabilire rapporti di pace e amicizia con i portoghesi. Ai capitali cinesi il Portogallo, dopo la propria crisi dei debiti “sovrani” e le conseguenti misure di austerità, comprese le privatizzazioni nel settore pubblico, ha spalancato le porte. Oggi le imprese statali cinesi sono proprietarie del 28% della EDP, la più grande compagnia energetica portoghese, hanno importanti partecipazioni nella BCP, la più grande banca privata portoghese, e nella compagnia assicurativa Fidelidade. Dal 2010 al 2016 Lisbona ha visto crescere gli investimenti cinesi fino al 3,6% del proprio PIL.

Prima del G20 di Buenos Aires, Jinping è stato in visita in Spagna, che, pur molto interessata anch’essa a sviluppare i rapporti con Pechino, ha rinviato a data da definire i numerosi accordi simili a quelli che Lisbona il 5 dicembre ha invece firmato senza esitazioni. Teniamo presente che l’anno scorso la compagnia navale cinese Cosco Shipping Holdings si è aggiudicato il 51%, cioè la maggioranza assoluta, del gruppo spagnolo Notaum Port, gestore dei servizi portuali per le navi container a Bilbao e Valencia, porti che affiancheranno il ruolo di quello Sines come sbocco del ramo marino della Nuova Via della Seta.