Salvini e Luca Morisi, dubbi sulle accuse: penale de che? ma le reazioni sono ingiustificate: orologeria cosa?

di Pino Nicotri
Pubblicato il 3 Ottobre 2021 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA
Salvini e Luca Morisi, dubbi sulle accuse: penale de che? ma le reazioni sono ingiustificate: orologeria cosa?

Salvini e Luca Morisi, dubbi sulle accuse: penale de che? ma le reazioni sono ingiustificate: orologeria cosa?

Salvini e Luca Morisi;  la vita privata – sesso compreso – riguarda solo Morisi, come anche le sue faccende che hanno allagato i giornali e i cosiddetti social. Faccende oltretutto avvenute a casa sua e che fino ad oggi non si sa neppure se costuiscano reato o no.

La quantità di cocaina trovata a casa sua è irrisoria, un terzo di grammo, e potrebbero avercela portata gli ospiti che stando ai loro stessi racconti ne hanno fatto uso non avaro.

C’è solo da augurarsi che le analisi del laboratorio scientifico dei carabinieri non concludano che la famosa bottiglietta con la “droga dello stupro” è solo acqua o un’altro innocuo liquido.

Perché in tal caso sarebbe peggio di una Caporetto per molti mass media e “grandi firme” più o meno grandi dei massa media e della politica. Roba da fare hara hiri per la vergogna.

Detto questo, ancora una volta Matteo Salvini non ha saputo resistere all’uso sgangherato e masochista dei due pesi e due misure. Quando i giornali hanno cominciato a parlare dello “scandalo Morigi”, composto da fatti avvenuti il 14 agosto, lui ha reagito tuonando:

“E’ un attacco alla Lega a cinque giorni dal voto!”

Però quando poco dopo è stato condannato a 13 anni e 2 mesi di detenzione l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, Salvini NON ha detto “è un attacco alla sinistra a meno di cinque giorni dal voto”, ma ha invece sentenziato:

“Altro che dare la caccia agli omosessuali nella Lega, la sinistra in Calabria candida condannati a 13 anni di carcere”.

La replica strumentale di Salvini

Che un uomo politico, per giunta ex ministro e perfino ex vice premier, si comporti in un modo così sfacciatamente strumentale è francamente squalificante. Così come è squalificante che da Bettino Craxi in poi sia a destra che a sinistra si parli di “inchieste ad orologeria” o politicamente pilotate ogni qual volta la magistratura mette sotto accusa o condanna un politico, quale che sia il suo partito. 

Anziché questo squallido comportamento da tifoserie della curva sud, i partiti meglio farebbero a varare semmai una legge che imponga la sospensione delle indagini della magistratura su partiti e uomini politici a X mesi dalle elezioni. Defalcando però gli X mesi dal periodo della scadenza termini, visto anche che in Italia tra amministrative e parlamentari le elezioni abbondano.

Salvini è diventato ministro dell’Interno e vice premier il 1 giugno 2018, vale a dire quando aveva già da cinque anni, cioè dal 2013, una relazione molto stretta con Morigi. Al quale nel 2013 ha affidato la gestione della cosiddetta Bestia, vale a dire dell’organizzazione addetta alla cura dell’immagine di Salvini soprattutto nei cosiddetti social. Organizzazione che per sua stessa ammissione ha reso Salvini popolarissimo e fatto passare i voti della Lega dal 4 al 34 per cento alle Europee del 2019.

Gli occhi velati di un ex ministro dell’Interno

Possibile che un ministro dell’Interno, per giunta vice premier, non si accorga che il collaboratore a lui più vicino e per lui il più prezioso conduce da almeno cinque anni una vita che può portarlo ad essere ricattabile? 

La vita privata di Morisi è solo affar suo. Ma gli eventuali ricatti che possono incidere sulle azioni di un partito, la Lega, e di un vice premier e ministro dell’Interno, sono affari che riguardano tutti gli italiani.
Anche in questo Salvini si è rivelato non di buona stoffa. Non all’altezza delle proprie responsabilità politiche e istituzionali.