Strauss-Kahn è innocente. Anche Sarkozy? E l’opinione pubblica?

di Pino Nicotri
Pubblicato il 1 Luglio 2011 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA

Dominique Strauss Kahn (Ap/Lapresse)

Lo abbiamo scritto a botta calda il 17 maggio e lo ripetiamo oggi: come può un uomo sano di mente e non ridotto alla fame sessuale stuprare una sconosciuta senza usare il preservativo a New York, capitale mondiale dell’Aids? Bastava porsi questa elementare e doverosa domanda per dubitare delle clamorose accuse mosse dalla cameriera Ofelia del Sofitel Hotel contro Dominique Strauss Kahn oppure delle facoltà mentali di quest’ultimo.

Che, si scopre oggi, s’è visto segare le gambe sia da presidente del Fondo Monetario Internazionale che da probabile prossimo presidente della Francia grazie a calunnie inventate di sana pianta. Danni incalcolabili, dal risarcimento impossibile. Non è certo la povera cameriera Ofelia che pare proprio lo abbia incastrato con delle bugie a poter pagare e mandarla in galera non risolve nulla. A pensarci bene, visto anche che un ritorno alla guida del Fmi è ormai molto arduo se non impossibile, Strauss Kahn potrebbe essere candidato ed eletto a furor di popolo presidente della Francia. Sarebbe un risarcimento adeguato.

Alla faccia di Sarkozy, i cui reggicoda potrebbero avere imbeccato la cameriera “stuprata”, e alla faccia del puritanesimo Usa che ora davvero appare, proprio come sostenevano molti intellettuali francesi, poca cosa e rozza di fronte alla più prudente ed elastica civiltà giuridica francese ed europea in genere. La facilità con la quale negli Usa si montano accuse, campate per aria, contro interi Stati per poterli invadere trova riscontro nella facilità con la quale si arrestano singole persone “senza guardare in faccia a nessuno”. Per fortuna negli Usa l’Fbi fa quasi sempre e bene il proprio dovere, con avvocati all’altezza della situazione almeno quando difendono imputati dalle tasche floride e con giornali capaci di mordere chiunque debba essere morso, fosse pure il presidente degli Stati Uniti.

Abbiamo scritto a botta calda anche che era orribile la gioia con la quale perbenisti e femministe in ritardo storico applaudivano la caduta del potente, una sorta di corrida nella quale il “banchiere del mondo” era costretto alla parte del toro dal destino segnato, sanguinante per le banderillas infilzate da Ofelia in attesa dell’affondo di spada del torero Giustizia dello Stato di New York. Strauss-Kahn è ebreo, ed è ebreo anche il suo ottimo avvocato Ben Brafman, per giunta ebreo ortodosso che corre in Israele molto spesso. E’ inevitabile pensare che in tale corrida questi particolari abbiano eccitato la tifoseria.

Sulla folla di opinionisti e maestrini di pensiero che addebitavano al Viagra l’improponibile performance ai danni di Ofelia è meglio stendere un velo pietoso: strano non sappiano o fingano di non sapere che il Viagra per fare effetto ha bisogno di almeno 20 minuti di attesa, come si vede perfino nel film “Basta che funzioni” del sempre grande Woody Allen. C’è però da chiedersi come sia stato possibile che nessuno abbia fatto notare che costringere una donna contro la sua volontà a un “rapporto orale”, è piuttosto difficile, dato il pericolo di essere morsi in modo devastante proprio “lì” come è successo a più di un disgraziato. E nel caso di Strauss-Kahn a dire di Ofelia i “servizietti orali” sarebbero stati non uno, ma due… Insomma, il troppo “stroppia”.

Oggi c’è solo da chiedersi come sia stata possibile questa sorta di impazzimento generale, senza mai neppure una voce fuori dal coro accusatorio, insinuando anzi manovre corruttorie di Kahn e del suo avvocato per comprare la disponibilità di Ofelia a ritrattare tutto. Per fortuna il quadro probaborio emerso è tale da sgomberare il campo: ciò che scagiona l’ex banchiere mondiale non sono le ritrattazioni di Ofelia, ma le prove emerse a carico della cameriera.

Il caso e la dea Fortuna hanno voluto che fosse sotto intercettazione telefonica proprio il pregiudicato e detenuto al quale Ofelia ha confidato l’intenzione di incastrare Strauss Kahn per farsi un sacco di quattrini, motivo per cui gli inquirenti hanno la registrazione di un dialogo che taglia la testa al toro, ma non a quello della corrida citata. Il caso vuole anche che Ofelia non sia nuova a invenzioni anche gravi, riguardo sia altri stupri che addirittura la mutilazione rituale del clitoride, prepotenze per sua fortuna mai subite. Una fortuna che alla lunga si è però tramutata in sfortuna, anche se in linea teorica la povera Ofelia potrebbe avere mentito su questi casi ma detto la verità su quanto successo al Sofitel. Essere stati bugiardi una o più volte, come capita a tutti nella vita, non significa infatti che lo si sia sempre.

Detestare i potenti, specie se troppo potenti come Strauss-Kahn che poteva decidere della sorte economica di interi Stati e perciò anche del livello di vita di milioni di esseri umani, può anche andare bene e magari benissimo. Di solito non sono personaggi che brillano per particolare simpatia e umanità. Ma illudersi di poterli buttar giù delegando ad accusatori e alla magistratura una forza che non si ha, vale a dire quello che deve essere invece il potere democratico dei cittadini e della società, questo non va affatto bene. Ed è il caso di meditarci su anche anzi soprattutto in Italia.

Cacciare Berlusconi da palazzo Chigi può andar bene, anzi benissimo, ma acconciarsi a farlo contando sul bunga bunga o su altri processi anziché sulla forza democratica degli italiani e sulla capacità reale di alternative non va affatto bene. E non andrebbe bene neppure nell’ipotesi fantascientifica che Berlusconi venisse condannato.