Ucraina e Russia, tormento millenario: le colpe di Stalin e quelle di Putin, holomodor a confronto con l’invasione

Ucraina e Russia, tormento millenario: le colpe di Stalin e quelle di Putin, holomodor a confronto con l'invasione, ieri il comunimo oggi la santa patria

di Pino Nicotri
Pubblicato il 13 Novembre 2022 - 20:30| Aggiornato il 16 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA
Ucraina e Russia, tormento millenario: le colpe di Stalin e quelle di Putin

Ucraina e Russia, tormento millenario: le colpe di Stalin e quelle di Putin

Ucraina e Russia, un tormento millenario, giunto al culmine dalla attuale guerra. Forse però il precedente di un secolo fa, milioni di morti per fame voluti da Stalin in nome del comunismo sovietico e della sua supremazia, supera tutto.
 
Lo scorso maggio i parlamentari del PD Fausto Raciti, Andrea Romano e Flavia Nardelli Piccoli hanno presentato come primi firmatari una mozione per far riconoscere al parlamento l’Holodomor come un genocidio russo ai danni degli  ucraini. Mozione basata su studi e approfondimenti di notevole valore, come testimonia la partecipazione del professor Andrea Graziosi nella stesura del testo.
 
Il rapporto fra la Russia e l’Holodomor ucraino è tornato di attualità in questi mesi. La propaganda russa tende a minimizzare le colpe sovietiche e pone la domanda se l’Ucraina per il suo Holodomor sia esente da responsabilità e colpe. La posizione russa è che si insiste spesso nell’affermare che gli ucraini hanno ancora oggi del risentimento contro i russi perché nel 1932-33 la politica imposta da Stalin di industralizzazione e collettivazione forzata provocò in Ucraina qualche milione di morti per fame. L’Holodomor, appunto, che in ucraino significa “sterminio per fame”. Stalin con la collettivizzazione forzata anche dell’agricoltura ordinò l’eliminazione fisica dei kulaki, cioè dei contadini benestanti che avevano alle loro dipendenze contadini poveri.
 
La narrativa attuale parla dell’Holodomor come di un vero e proprio genocidio russo ai danni degli ucraini come la Shoà è stata il genocidio tedesco degli ebrei e il Samudaripen il genocidio (dimenticato) tedesco degli “zingari”, più correttamente detti romanès (donde il termine rom, oggi usato spesso al posto della parola zingaro ritenuta offensiva). 
 
Un argomento russo è che Stalin era georgiano, non russo. Era infatti nato a Gori, in Georgia, il 6 dicembre 1878, padre calzolaio e madre contadina. In Georgia ha studiato fino a fare quattro dei cinque anni del Seminario Teologico Ortodosso di Tbilisi, capitale della Georgia. Seminario che di fatto era un’Università, gestita dai gesuiti. Che il 29 maggio 1899, a un mese dalla fine del quinto e ultimo anno lo espulsero perché propagandava il marxismo oltre che tra i lavoratori nelle officine ferroviarie anche tra gli stessi seminaristi. Tra detenzioni in Siberia e attività politica clandestina in Georgia, Stalin è arrivato in Russia solo nel 2017. Quando cioè aveva già 39 anni. Andò a stabilirsi a S. Pietroburgo, dove contribuì a far rinascere la Pravda, il giornale del partito comunista.
 
La Georgia come regno autonomo e nazione è nata all’inizio dell’XI secolo, erede degli antichi regni della Colchide e della Iberia (nulla a che vedere con la attuale penisola iberica, formata dalla Spagna e dal Portogallo). Frammentata e dominata dagli ottomani e dagli iraniani, nel XIX secolo fu riunificata e annessa all’impero russo. Resasi indipendente come Repubblica Democratica della Georgia dal 1918 al 1921, nel 1922 entrò a far parte fino al 1936 della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Transcaucasica. In seguito divenne la Repubblica Socialista Sovietica Georgiana, membro dell’Unione delle Republiche Socialiste Sovietiche (URSS) e nel 1991 con la dissoluzione dell’URSS è diventata indipendente, esattamente come l’Ucraina e altri Stati anch’essi ex membri dellURSS.
 
L’URSS comprendeva quindi anche la Russia così come comprendeva anche la stessa Ucraina. I cui rappresentanti nel PCUS e nel suo Comitato Centrale non hanno mai contrastato Stalin. Stalin e il Comitato Centrale, composto non solo da russi, le decisioni le prendevano non in nome della Russia, ma dell’intera URSS, Ucraina compresa. E il successore di Stalin, Nikita Krushev, era di famiglia ucraina. Cresciuto in Ucraina da quando aveva 14 anni, aveva fatto dell’Ucraina la base del suo potere politico.
 
Per fare carriera Krushev ha avallato TUTTE le decisioni di Stalin, compresa l’industrializzazione a tappe forzate basata sul rapido sviluppo dell’industria pesante. E’ la politica che portò ai disastri della produzione alimentare agricola con la conseguente carestia del 1932-1933, quella che uccise milioni di persone non solo in Ucraina. L’Ucraina ne venne più colpita perché, come ancora oggi, aveva una formidabile produzione agricola, più grande di quella degli altri Stati dell’URSS. 
 
Krushev la carriera l’ha fatta, alla grande. E’ stato Primo Segretario del Partito Comunista dell’Ucraina (bolscevico, cioè massimalista) dal 27 gennaio 1938 al 3 marzo 1947, poi anche dal 26 dicembre 1947 al 16 dicembre 1949. Per infine succedere a Stalin dopo la sua morte il 5 marzo 1953. E l’anno dopo la morte di Stalin il suo successore Krushev, ucraino di famiglia e di decenni di vita,  “regalò” la Crimea alla sua amata Ucraina. 
 
Ma c’è di più. Era ucraino anche Lazar’ Moiseevič Kaganovič, che partecipò a tutte le conferenze del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS) in Ucraina, e diede l’ordine di attuare il più velocemente possibile la politica della collettivizzazione delle campagne e della eliminazione fisica dei kulaki. Lo zelante ucraino Kaganovič ha quindi dato un notevole contributo all’Holodomor della sua Ucraina.
 
Come inviato della Commissione Centrale del Partito Comunista, Kaganovič oltre che in Ucraina viaggiò in lungo e in largo in Siberia, nelle regioni centrali dell’URSS e nel Caucaso del nord. Per fare cosa? Per chiedere anche lì l’accelerazione del processo di collettivizzazione e la repressione dei kulaki. E così sofferenze, disastri e morte per fame oltre che all’Ucraina furono inflitte alla Crimea, che era russa e non dell’Ucraina, al Caucaso settentrionale, al basso Volga, alla Repubblica Socialista Sovietica Kazaka e alla regione del Kuban.
 
Affermare che Stalin volle l’Holodomor per punire gli ucraini è solo un modo per minimizzare le colpe sovietiche. Così come è un falso storico affermare che responsabile di quella grande tragedia è stata la Russia anziché l’intera URSS: compresa l’Ucraina, compreso l’ucraino Krushev e compreso soprattutto l’ucraino Kaganovich. Tragedia che colpì NON solo l’Ucraina, ma l’intera produzione agricola dell’URSS, con una marea di vittime anche negli altri Stati e regioni dell’Unione sovietica, Russia compresa.