Umbria: alleanze, programmi o buon governo? I deliri dei risultati elettorali

di Pino Nicotri
Pubblicato il 29 Ottobre 2019 - 09:22| Aggiornato il 31 Marzo 2020 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni regionali Umbria: alleanze, programmi o buon governo? I deliri dei risultati elettorali

Matteo Salvini con la neo governatrice dell’Umbria Donatella Tesei

Che alle elezioni regionali in Umbria la coalizione PD-M5S, che si usa chiamare di sinistra, abbia perso e che abbia invece vinto la destra non ci piove.

Ma che abbiano vinto anche Salvini e la sua Lega non si direbbe proprio, almeno stando alle cifre definitive fornite dal ministero dell’Interno: dalle elezioni europee dello scorso maggio, cioè di cinque mesi fa, Lega in Umbria ha perso 17.045 voti, pari all’1,23% sul totale dei votanti e, a voler essere pignoli, al 3% sugli aventi diritto. 

Questa sarebbe dunque una vittoria? Secondo il vocabolario delle lingua italiana, secondo la matematica – che come è noto non è un’opinione –  e anche secondo la logica, sia euclidea che cartesiana, questa una vittoria NON è. O forse c’è un “gomblotto” dell’Interno contro il suo ex ministro a base di numeri sballati? Forse un “gomblotto” o un errore del dottor Riccardo Mastrorillo che li ha elaborati? Pare di no, comunque staremo a vedere. 

L’unico giornalista che ha notato l’emorragia di voti leghisti è stato Enzo Marzo, ex caposervizio del Corriere della Sera, in una mail con un breve anticipo del prossimo numero del suo periodico Critica liberale. 

Da segnalare anche la reazione di Vittorio Feltri, che con twitter ha dichiarato che secondo lui a Zingaretti ora conviene bere la cicuta, cioè suicidarsi bevendo lo stesso veleno di Socrate anche se a Socrate non somiglia neppure da lontano.

Se non l’invito almeno il consiglio a suicidarsi è chiaro, lapalissiano, però in questo caso l’Ordine dei giornalisti è rimasto muto: non è intervenuto a razzo come su Fabio Sanfilippo quando su Facebook NON aveva invitato Salvini al suicidio, ma si era limitato a ipotizzare che dopo i vari passi falsi “con la vita che sei abituato a fare tempo sei mesi ti spari” . Due pesi e due misure che non fanno onore a nessuno.

Ma a parte tutto ciò, quello che fa cascare le braccia (stavo per dire qualcos’altro…), a destra, a sinistra e anche al centro, è lo sfoggio di radiosa e sorridente felicità per la vittoria elettorale da parte di un sacco di politici di destra e le “penzose” riflessioni di parte degli sconfitti “di sinistra” che meditano di rinunciare all’alleanza PD-M5S nelle altre prossime elezioni regionali e magari anche nell’alleanza di governo.

Il motivo della ventilata rinuncia addotto da entrambi gli alleati è che “quest’alleanza ci fa perdere voti”.  Insomma, tutti si preoccupano di come allearsi o non allearsi per guadagnare o non perdere voti. Ma…. e il programma politico? Allearsi o non allearsi per FARE cosa? Per REALIZZARE cosa? Mistero! Una MAREA di chiacchiere ovunque, dalle tv alla carta stampata fino ai social di vario tipo, ma di PROGRAMMI neppure l’ombra. Forse, o certamente, ci sono, ma non se ne parla: si parla solo di cosa conviene fare e con chi conviene o non conviene mettersi assieme per acchiappare voti. 

L’unica notizia trapelata è che la candidata di destra che ha vinto in Umbria vuole l’alta velocità ferroviaria nella regione. 

Idem lo sbraitare che visti i risultati elettorali deve andare a casa anche il governo nazionale, il Conte bis. A parte il fatto che le elezioni locali sono una cosa, che si occupa di amministrazione locale, e quelle nazionali sono un’altra faccenda, che si occupa o dovrebbe occuparsi di politica, anche estera oltre che economica, industriale, giudiziaria, ecc., per l’intera società italiana, il Conte bis dovrebbe andare a casa, sì, ma per fare cosa da parte dei nuovi eventuali arrivati?

E forse che le elezioni in Umbria o le prossime altrove possono cambiare la composizione del parlamento nazionale? O imporre al presidente della Repubblica un tipo di governo anziché un altro se ha la maggioranza in parlamento?