No Vax istanza: tampone ma che sia salivare, l’altro invade, dà fastidio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Settembre 2021 - 11:05 OLTRE 6 MESI FA
No Vax istanza: tampone ma che sia salivare, l'altro invade, dà fastidio

No Vax istanza: tampone ma che sia salivare, l’altro invade, dà fastidio (Foto d’archivio Ansa)

Cronache varie e concordi narrano di istanza No Vax-No Green Pass avanzata da insegnante di 36 anni, quindi persona scolarizzata e anagraficamente matura. L’insegnante è No Vax e così motiva: “Non mi faccio iniettare vaccino che potrebbe uccidermi”. Che vuoi dirle? Qualcuno le ha insegnato a dire così. Quel qualcosa non è la storia della scienza e neanche la storia delle epidemie e neanche la storia degli umani. Ma che vuoi farci, la scolarizzazione sociale della insegnante No Vax si è evidentemente avvalsa di altro dai libri e di diverso dalla verifica empirica e di ostile alla comprovata sopravvivenza di specie. Ma tant’è. Il meglio se non il più viene dopo.

No Vax, diritto al tampone indolore

L’insegnante No Vax e ovviamente No Pass allo Stato oppressivo chiede almeno di non essere crudele. L’insegnante ritiene di aver diritto almeno ad un tampone non fastidioso. Se proprio deve sottoporsi a questa tortura di Stato, che almeno le venga somministrata in forma non fastidiosa. Dice molto seria l’insegnante: tamponi salivari ci deve dare lo Stato, salivari perché quelli laro faringei sono “fastidiosi, invasivi, fanno lacrimare gli occhi”. Fa bene a specificare l’insegnante riguardo agli occhi che lacrimano.

A prima vista uno si chiede e cosa altro potrebbe mai lacrimare se non gli occhi? Di fronte alla tenuta e spessore della sindacalizzazione egotica dell’insegnante in effetti potrebbe lacrimare anche una società tutta, anzi dovrebbe. Qui c’è una cittadina che va in cattedra ad educare alunni, una cittadina che esaurisce la sua cittadinanza al confine con il fastidio. Oltre il fastidio personale, al primo accenno di fastidio personale c’è la rivendicazione all’esenzione di ogni fastidio.

Esenzione che deve essere garantita e pagata dallo Stato. Una cittadina in cattedra dotata di una cittadinanza men che microscopica, una cittadina che non trova in tempi di pandemia e morti impudico lacrimare sul suo fastidio in gola e naso a farsi il tampone. Lo vuole indolore e gratis, anzi vuole che non sia “fastidioso”. Sta già facendo una concessione allo Stato e al prossimo nel farsi il tampone…