Paolo Savona, la vera bomba per Mattarella. Altro che Conte…

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 23 Maggio 2018 - 09:56 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Savona, è lui la vera bomba per Mattarella. Altro che Conte...

Paolo Savona, la vera bomba per Mattarella. Altro che Conte…

ROMA – Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo anche su Uomini e Business, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] con il titolo “La bomba Savona”:

Oggi Di Battista e Di Maio sono probabilmente i due più ingenui, Salvini è il più pericoloso. I primi due sono quelli che sostengono che per fare un buon governo è meglio parlare con la gente del bar sotto casa, o con il meccanico che ti cambia le gomme. Scemenze (anche se poi il loro governo sembra davvero fatto in questo modo). Poi, per la verità, hanno talmente voglia di andare al governo che accetterebbero qualunque cosa.

Il secondo è il più letale. E non solo perché è un razzista, estremista, spaventoso. Ha una sua abilità tattica che non va sottovalutata. E è molto spregiudicato. E è evidente che in cuor suo crede davvero a un piano suicida (per l’Italia): uscita dall’euro, ritorno alla lira, svalutazioni progressive, soldi per tutti. In più, è convinto di avere il vento forte nelle vele e di riuscire a diventare, prima o poi, presidente del Consiglio senza troppi condizionamenti. E quindi sta giocando una partita estrema. Dove non ci sono mezze misure e dove nessuno verrà risparmiato. Ha impiegato pochi giorni, ad esempio, a liquidare la coalizione di centrodestra: in teoria, questo lo indebolisce. Lui ha solo il 17 per cento dei voti, Di Maio il 32. Ma Salvini considera questo solo un fatto temporaneo.

E quindi prosegue nella sua strategia. Oggi tutti siamo qui a discutere (e un po’ a divertirci) con il povero pasticcione Giuseppe Conte, il candidato premier e i suoi titoli di studio farlocchi.

Ma la vera spina, la bomba, del prossimo governo non è Conte, ma quello che la Lega vuole al ministero dell’economia, e cioè Paolo Savona. Savona è uno strano personaggio. Indubbiamente competente e con un curriculum senza ombre. Per anni altissimo dirigente dell’ufficio studi di Bankitalia, poi ministro con Ciampi, direttore generale di Confindustria, professore e altro ancora.

Ma in tarda età (oggi ha 81 anni) è diventato un nemico giurato dell’euro e dell’Europa. Dice che sono semplicemente delle gabbie inventate dai tedeschi. L’Europa, nella sua visione, è la Germania, circondata da alcuni paesi vassalli.

Savona non è Bagnai o Borghi (due macchiette). Savona è uno tosto, che sa quello che dice, ma che è implacabile nella sua avversione all’Europa e all’euro. E’ uno che ritiene davvero che noi si stia meglio tornando alla nostra liretta e uscendo dall’Europa.

In pratica, per Salvini, Savona è la bomba perfetta da infilare sotto la costruzione europea.

E infatti Mattarella, che per fortuna è di diverso avviso, sta tentando in tutti i modi di impedire questa nomina. E’ disposto quasi a tutto pur di non vedere Savona sulla poltrona di Padoan. E’ probabile che nelle prossime ore si appoggi molto al 5 stelle per far saltare la nomina di Savona. Anche se Salvini ha già detto che questa nomina non è negoziabile: o Savona o morte. Il perché lo abbiamo appena spiegato. Salvini è convinto che Savona sia un tale ciclone che ci porterà fuori dall’Europa e dall’euro. Salvini ha anche aggiunto che non ha alcun problema a far saltare il governo ancora prima della sua nascita, se non viene nominato. Ha metà dei voti di Di Maio, ma poiché è in crescita e poiché è un padano arrogante, pretende di comandare.

La partita, molto pericolosa, per ora è nelle mani di Mattarella, probabilmente pronto a nominare Di Maio premier in cambio del siluramento di Savona. Salvini, però, ha già detto che in questo caso salta tutto il governo e si torna, dopo 80 giorni, al 5 marzo.

Si vedrà come va a finire. Per ora si sa solo che, Savona o non Savona, questo è un governo di pazzi, una storia che può solo finire molto male. Questi vogliono solo fare debiti. Non hanno altro orizzonte.

Purtroppo, il fronte opposto (europeista e anti-populista) fatto di quasi relitti (da Berlusconi a Renzi), e anche un po’ assonnati di questi tempi.

Bisognerebbe essere un altro paese.