Pastori, ulivi, Alitalia, banche e pensioni: a tutti erba voglio e brioche

di Lucio Fero
Pubblicato il 15 Febbraio 2019 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA
Pastori, ulivi, Alitalia, banche e pensioni: a tutti erba voglio e brioche

Pastori, ulivi, Alitalia, banche e pensioni: a tutti erba voglio e brioche (nella foto Ansa, la protesta dei pastori sardi)

ROMA – Pastori che non ce la fanno più a vivere con il loro lavoro perché il latte si vende a 60 centesimi al litro, ad un costo maggiore nessuno glielo compra il latte ai pastori e loro con 60 centesimi al litro non ci campano. Arriva Salvini e dice: semplice, facciamolo comprare ad un euro al litro. D’un colpo Salvini raddoppia gli introiti dei disperati pastori per lo più sardi (prestissimo in sardegna si vota). Un solo particolare resta irrisolto: chi lo compra il latte a un euro al litro? Il governo?

Ulivi, olio di oliva. Quello italiano sta sparendo, letteralmente. Tra un po’ di mesi potrebbe essere letteralmente finito nelle scorte. Colpa delle gelate del clima. Colpa della Xylella che fa strage di ulivi e si allarga dalla Puglia verso Nord. Colpa di chi per anni ha detto la Xylella fosse complotto delle multinazionali, fantasia travestita da scienza come i vaccini. Colpa di chi ha impedito e osteggiato l’abbattimento degli ulivi malati. Chi? M5S in Puglia, i comitati parta ambientalisti, il governatore Emiliano primi tra i tanti.

Colpa anche che l’olio di oliva italiano stia sparendo dei tantissimi produttori che mettono in commercio olio d’oliva a tre euro al litro. Prezzo impossibile se fosse davvero olio d’oliva vergine. Con quel prezzo è olio non certo nocivo ma abbondantemente tagliato con olio non italiano, di italiano ce n’è qualche goccia. E colpa anche dei consumatori che a un olio vergine d’oliva a tre euro al litro credono.

Per chi coltiva e vive di ulivo e olio il ministro Centinaio ha promesso, oltre ovviamente ad un tavolo di confronto, provvidenza. Insomma soldi. Soldi e presto. Unico particolare: il ministro non ha detto come far ripartire la produzione, garantire l’abbattimento delle piante malate e modificare i flussi di mercato. Chi compra olio e quale e a che prezzo son particolari di cui il governo non si cura.

Banche, o meglio i clienti di banche fallite che vogliono essere rimborsati di tutto quanto hanno perso. Il governo, nelle dirette e immediate persone di Salvini e Di Maio ha promesso che tutto sarà ridato a tutti. Tutto: sia quanto perduto perché truffati, sia quanto perduto perché fatto investimento sbagliato. Tutto a tutti, senza differenza. Ma nessuno al mondo può, altrimenti si stabilisce che chiunque, sempre e comunque quando compra azioni o obbligazioni se ci guadagna si tiene i soldi e se ci perde glieli ridà lo Stato.

Pensioni, il governo ha messo in piedi un bello (stretto però, dura poco) scivolo per andarci in fretta in pensione. Sullo scivolo si avviano soprattutto impiegati pubblici e quindi quel po’ di assunzioni nuove che ne verranno saranno soprattutto a carico dello Stato.

Alitalia, il governo di fatto la rinazionalizza. Non è la prima volta. Alitalia torna di Stato dopo essere fallita più volte soprattutto perché gestita dalla mano pubblica. Finora è costata al contribuente miliardi, qualcuno ha fatto la media: 157 euro a cranio. Facciamo conto pari? Arriviamo a 200 euro che ogni italiano versa ad Alitalia? Alitalia rinazionalizzata, ovviamente senza esuberi. O, se esuberi ci saranno, pensione garantita anche prima dei 60 anni e anche senza i contributi necessari.

E ovviamente anche il famoso Reddito di cittadinanza a chi non ha lavoro. E anche a chi ha un lavoro grigio-nero.

Tutto o quasi giusto. Proprio tutto proprio no. Se i pastori devono sopravvivere, ne hanno diritto. Se gli ulivocultori nonostante le loro colpe hanno diritto ad essere aiutati…Ma non è questo il punto. Il punto è che tutto giusto o no non un cane che dica dove si trovano i soldi per tutti, a chi si levano i soldi per darli a pastori, olio, ulivi, clienti banche, dipendenti Alitalia, pensionandi…E questo è solo l’elenco della settimana.

Qui funziona in una sequenza in cui qualcuno si mette un gilet di un qualche colore (tra un po’ finiranno i colori disponibili tinta unita e bisognerà passare alle composizioni miste) e arriva un pezzo grosso o medio del governo che proclama: volete pane, vi daremo brioche e vi sfameremo con le nostre grandi riserve di erba voglio, ne abbiamo di erba voglio piantagioni e di brioche magazzini.

O hanno scoperto, o c’è una caverna del tesoro, o hanno trovato il modo di far accoppiare banconota maschio e banconota femmina oppure…Oppure è quel che è: uno spingersi reciproco attorno e davanti agli scaffali di un supermarket che sta chiudendo mentre lo speaker dall’altoparlante annuncia un gigantesco prendi tre paghi zero. Eterno, per tutti. Fino alla chiusura: tra dieci minuti.