Costi della politica. Corte dei Conti ultimatum: troppi 8 miliardi, tagliate

di Pierluigi Franz
Pubblicato il 12 Dicembre 2014 - 07:04 OLTRE 6 MESI FA
Costi della politica. Corte dei Conti ultimatum: troppi 8 miliardi, tagliate

Costi della politica. Corte dei Conti ultimatum: troppi 8 miliardi, tagliate

ROMA – Ultimatum della Procura Generale della Corte dei Conti: “Non più procrastinabili i tagli ai costi della politica”. In Italia, nonostante il regime di spending review, i costi della politica per 8 miliardi di euro complessivi

“rappresentano una voce di spesa di ragguardevoli dimensioni, significativamente maggiore rispetto a quella sostenuta nei Paesi demograficamente confrontabili con l’Italia, quali Germania, la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna. Ne consegue l’esigenza, non ulteriormente procrastinabile, di un’adozione di misure contenutive coerenti. L’inerzia ravvisabile sul punto, peraltro oscurata da sterili confronti e proposte, non induce ad un recupero di affidamento del corpo elettorale nei confronti delle rappresentanze elette, dalle quali è auspicabile un intervento orientato nella direzione di assicurare un maggior rigore finanziario, riducendo la corresponsione di risorse finanziarie pubbliche anche adottando provvedimenti normativi tesi ad una semplificazione numerica degli organi politici eletti, con ricadute di efficienza e di economicità.”

La denuncia-ultimatum a Governo e Parlamento è contenuta nel capitolo di 13 pagine “I costi della politica”, redatto dal Vice Procuratore Generale della Corte dei Conti Amedeo Federici ed inserito da pag. 108 a pag. 120 nella memoria del 26 giugno 2014 del P.G. della stessa Corte Salvatore Nottola nel giudizio sulla regolarità del Rendiconto Generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2013 interamente scaricabile dal sito ufficiale della Corte dei Conti http://www.corteconti.it/attivita/procura/giudizio_parificazione/parifica_2013/index.html

Nelle istituzioni locali (Comuni, Province e Regioni), alla Camera, al Senato e al Parlamento europeo erano in carica nel 2013 circa 145 mila persone (per la precisione 144 mila 591, 655 in più del 2012) con un costo complessivo di quasi 2 miliardi di euro. La spesa per far funzionare gli organi centrali dello Stato (Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio, Camera dei deputati e Senato della Repubblica) é stata lo scorso anno di circa 3 miliardi di euro, ed altrettanto è costato il funzionamento degli Organi delle autonomie locali (Giunte e 119 Consigli di Comuni, Province e Regioni).

Il costo dei compensi e rimborsi percepiti dai deputati nel 2013 è stato di 285.400.000 euro, mentre quello dei senatori ha raggiunto gli 162.151.000 euro. Particolare curioso, per i vitalizi dei nostri ex parlamentari in pensione è stata spesa praticamente la metà esatta di quanto pagato dallo Stato per i loro colleghi in attività: 138.900.000 euro per gli ex deputati e 82.000.000 per gli ex senatori.

Due “ciliegine” finali. Rispetto al 2012 sono finiti lo scorso anno a carico di “Pantalone” 8 milioni di euro per l’erogazione di un maggior numero di vitalizi in favore di parlamentari cessati dal mandato, mentre per il funzionamento della Presidenza del Consiglio sono stati stanziati 458 milioni di euro con un aumento dell’11 per cento.