Giornalisti eroi della Grande Guerra, Italia non li ricorda

di Pierluigi Roesler Franz
Pubblicato il 19 Novembre 2015 - 08:46 OLTRE 6 MESI FA
Giornalisti eroi della Grande Guerra, Italia non li ricorda

Giornalisti eroi della Grande Guerra, Italia non li ricorda

ROMA – Il progetto della neonata Fondazione “Paolo Murialdi” (costituita a febbraio da INPGI, CNOG, FNSI e CASAGIT) per ottenere un contributo dello Stato per ricordare degnamente i giovani i giornalisti italiani Eroi morti combattendo nella Prima Guerra Mondiale non è, purtroppo, andato per ora a buon fine.

Ieri il progetto si è classificato al 121° posto della graduatoria su ben 768 progetti valutati dall’apposita Commissione della Presidenza del Consiglio dei ministri nell’ambito delle iniziative culturali commemorative della 1^ Guerra Mondiale.

Pertanto, pur avendo ottenuto un ottimo piazzamento, è rimasto escluso per carenza di fondi pubblici, in quanto sono stati ammessi solo i primi 45 progetti classificati.

La graduatoria completa delle 768 domande è scaricabile dal questo sito. Ricordo in proposito che l’art. 309 della legge di stabilità per il 2014 (legge n.147 del 27/12/2013) prevedeva. “Al fine di promuovere la conoscenza degli eventi della prima guerra mondiale e di preservarne la memoria in favore delle future generazioni attraverso la realizzazione di manifestazioni, convegni, mostre, pubblicazioni e percorsi di visita, anche prevedendo il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado in un percorso didattico integrativo ai fini del recupero di lettere, oggetti, documenti e di altro materiale storico, è autorizzata la spesa di 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016”.

Lo stanziamento complessivo era quindi di 4 milioni 500 mila euro. Con successivo decreto del Presidente del Consiglio del 13 novembre 2014 è stato dato via libera ad un avviso pubblico di selezione di iniziative culturali commemorative della 1^ Guerra Mondiale. L’art. 3 del bando stanziava 1 milione 960 mila euro (cioè meno della metà di quanto stanziato per legge) ovvero l’importo pari alle somme effettivamente disponibili all’atto della graduatoria definitiva.

Ieri è stata pubblicata questa graduatoria che ha ammesso soltanto 45 delle 768 domande correttamente presentate. In pratica appena il 5% di esse sarà finanziato. Il restante 95% al momento sarà, invece, escluso dal finanziamento pubblico. Un risultato davvero avvilente in cui lo Stato, deludendo molte più che legittime aspettative, rischia ancora una volta di fare una pessima figura.

E’ necessario che l’imminente nuova legge di stabilità per il 2016 rimedi a questa incresciosa situazione, rifinanziando con apposito emendamento l’art. 309 della legge n. 147 e consentendo così l’ammissione di almeno una buona parte degli importanti progetti oggi esclusi, che, purtroppo, rischiano quindi di andare dispersi per mancanza di soldi pubblici.

Altrimenti si corre seriamente il rischio di non preservare affatto la memoria in favore delle future generazioni sulla conoscenza degli eventi della prima guerra mondiale che, invece, era proprio lo scopo primario dell’art. 309 della legge di stabilità per il 2014.

A mio parere occorre quindi attivarsi coinvolgendo tutte le forze politiche per ottenere questo risultato e rivolgendo anche un appello o scrivendo una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.