Politica, uno sporco lavoro. La gente ti vuole in galera e tifa: ruba per noi

Pubblicato il 12 Giugno 2015 - 14:08 OLTRE 6 MESI FA
Politica, uno sporco lavoro. La gente ti vuole in galera e tifa: ruba per noi

Politica, uno sporco lavoro. La gente ti vuole in galera e tifa: ruba per noi

Nessuna indulgenza ma neanche comprensione e neanche tanta stima per chi oggi fa il mestiere del politico. Già, perché ormai è proprio e solo un mestiere. Che non richiede particolari competenze e nemmeno specifiche abilità. Tranne una, quella richiesta dal “mercato”, cioè dagli elettori, cioè noi.

L’unica abilità e competenza richiesta a chi fa il mestiere del politico è, come tutti sanno ma pochissimo dicono con nettezza, trovare, accumulare, raccogliere e instradare denaro pubblico. Trovarlo anche dove non c’è, moltiplicarlo se c’è, gonfiare le occasioni di spesa, gonfiare la spesa, portare quante più quote e fette della torta del pubblico denaro a casa, cioè sul “territorio”, cioè al proprio gruppo, clientela, regione, comune, quartiere, corporazione, associazione…

Per questo lavoro che fanno i politici giustamente la gente li vuole in galera. Perché spesso, spessissimo, ormai quasi sempre, nell’accumulare, gonfiare, accaparrare, destinare e spargere denaro pubblico i politici se ne tengono in tasca una parte. Anzi, adesso hanno cominciato a far qua e là banda insieme a professionisti del settore crimine nel tentativo di accrescere la parte che va loro in tasca.

Poiché fanno questo in ogni dove e in ogni appalto la gente li vuole in galera. Fanno un lavoro sporco. Però fanno anche “il” lavoro sporco. Che differenza c’è tra quel “un” lavoro sporco che costeggia e sconfina nel criminale e quel “il” lavoro sporco? Cosa cambia cambiando articolo? “Il” lavoro sporco è quello che la gente assegna a chi fa il mestiere della politica. “Il” lavoro sporco è un po’ come quello dei becchini, qualcuno lo deve pur fare.

Qualcuno, così pensa, vuole ed esige la gente, deve fare “il” lavoro sporco di pagarmi il salario accessorio anche quando non c’è il lavoro accessorio. “Il” lavoro sporco di condonarmi la casa abusiva e di far pagare agli altri i costi di urbanizzazione. “Il” lavoro sporco di tenere aperte migliaia di fabbrichette di stipendi senza motivo attraverso migliaia di società pubbliche e semi pubbliche, di gonfiare gli organici delle aziende pubbliche, di pagare i dirigenti della Pubblica Ammnistrazione tre volte quanto il resto del mondo paga i suoi, di far costare un chilometro di strada o di ferrovia il tripli di quanto costa in modo da sostenere il reddito di studi professionali, imprese e maestranze, di pagare quel che ogni anno compra lo Stato una quindicina di miliardi in più di quanto costa…

Ci sono un sacco di lavori sporchi da fare, lavori di questo tipo. Lavori che la gente apprezza. Infatti quando i politici fanno di questi lavori la gente tifa: ruba per noi!  La gente sottintende : “solo” per noi. E infatti si offende a morte la gente quando i politici rubano per altri o addirittura per se stessi. Allora, giustamente la gente li vuole in galera. Politica, uno sporco lavoro. Ma qualcuno deve pur farlo…