Rai Festival di Sanremo: strip di suor Belen, Renzi cultura?

di Sergio Carli
Pubblicato il 13 Febbraio 2016 - 06:41 OLTRE 6 MESI FA
Rai Festival Sanremo: strip di suor Belen, Renzi è cultura?

Festival di Sanremo, il nuovo modo di fare cultura della Rai. Virginia Raffaele imita Belen Rodriguez che fa la suora che fa lo strip

ROMA – Una presentatrice del Festival di Sanremo, Virginia Raffaele, che imita Belen Rodriguez vestita da suora e alla Rai va bene così. Quando l’ha fatto la Nicole Minetti a una cena elegante, e privata, di Berlusconi è venuta giù mezza Italia.

Ora che lo hanno fatto in diretta tv davanti a bambini non certo innocenti ma in attesa della legittimazione del peccato davanti alla unica vera autorità morale che ci guida, la televisione, ora che lo hanno fatto davanti a milioni di vecchi bavosi che hanno visto un fior di ragazza imitare un’altra ancor più fior di ragazza travestita da suora sul palco del Festival di Sanremo, dando così corpo almeno sul piano virtuale dello schermo tv a una delle fantasie erotiche più travolgenti per il maschio italiano, nessuno che si indigni, nessuno che si scandalizzi.

Vedremo se ci sarà almeno un prete che alzerà la voce. Sono così attenti a difendere la santa unità della famiglia, per quanto scassata, per quanto dilaniata, ma l’offesa a un abito religioso non li impressiona.

Provate a farlo travestendo Carlo Conti a Ayatollah, ora che ci sono in ballo con l’Iran decine di miliardi di dollari di merci da vendere. Con il presidente Rohani hanno nascosto dietro un cartone le pudenda della Venere Capitolina, perché sanno che con loro non si scherza.

Perché con un pezzo della religione che fa parte della identità di una larga parte di italiani si può scherzare al limite della volgarità?

È questa la nuova Rai di Matteo Renzi e per suo conto di Antonio Campo Dall’Orto e Monica Maggioni? Abbiamo già avuto modo di apprezzare la nuova Rai la notte di Capodanno, fra bestemmie e vaffanculo. Ancora una volta non è in discussione il diritto di dire a voce alta tutte le maialate che si vogliono. Ma non a casa mia. Alla tua libertà si oppone la mia, al tuo diritto il mio. Dicono che così voglia la Costituzione ma anche senza Costituzione, ci sono delle idee che vengono prima delle leggi, sono scolpite dentro.

Ancora una volta la Rai, destinata da Renzi al ruolo di fabbrica di cultura italiana, si presume sulla scia di Leonardo Da Vinci e Ludovico Ariosto, di Michelangelo e di Dante Alinghieri, ci presenta un volto pecoreccio e di basso profilo. Sarà così che intendono la cultura a Rignano sull’Arno? Forse aveva ragione Berlusconi quando faceva le corna dietro la testa dei politici stranieri o faceva il ganassa a casa della Regina d’Inghilterra: questo vogliono gli italiani, o almeno quelli che guardano la televisione.

Da Renzi non abbiamo mai inteso una espressione volgare: bullo, brutale, guappo, guascone però mai osceno. Non sembra nemmeno toscano. Forse non si sente (ancora) abbastanza sicuro, forse saggia il terreno con le sue punte avanzate della cultura prima di lasciarsi andare a qualche verbale maialata di classe.

Ci avevano illusi che con la caduta di Berlusconi sarebbe stata la fine di un’epoca ma non sembra essere andata così. Forse non è Berlusconi ad aver fatto decadere i nostri gusti, forse siamo proprio noi italiani a essere così e Berlusconi è stato solo il nostro tedoforo.