Referendum Sì. Perché quelli del No imbrogliano e arronzano sulla Costituzione

di Marco Tullio
Pubblicato il 14 Novembre 2016 - 05:51 OLTRE 6 MESI FA
Referendum Sì. Perché quelli del No imbrogliano e arronzano sulla Costituzione

Referendum Sì. Perché quelli del No imbrogliano e arronzano sulla Costituzione

ROMA – Referendum, sulla Costituzione. Sul cambiarla o no la Costituzione nella parte dove prevede vi siano due Camere (Camera dei deputati e Senato della Repubblica) entrambe con gli stessi poteri e funzioni (fare le leggi, approvarle, dare e togliere la fiducia al governo) e con la reciproca funzione di vidimare o cancella re il lavoro l’una dell’altra. Anche se nessuno voterà davvero per questo, è per questo che si dovrebbe in teoria votare: Sì e No a un sistema istituzionale con due Camere, oppure meglio una sola Camera?

Insomma sarebbe un referendum per una modifica (parziale) alla Costituzione.  Ed ecco un campione del No, molto rappresentativo e autorevole sostenitore del No, niente meno che M5S Alessandro di Battista avvertire il popolo “vogliono cambiare dal Palazzo la costituzione votata a suffragio popolare nel ’48”. Insomma il popolo ha votato direttamente la Costituzione e ora la Casta vuole cambiarla con manovre di Palazzo. Ma c’è un piccolo particolare, la Costituzione fu votata da una Assemblea Costituente, da un organismo eletto, da un corpo intermedio, da una…Casta?

Ma Di Battista non lo sa. E non è neanche e solo neanche le basi del mestiere. E’ che arronzano, sulla Costituzione, sulla storia, sulle parole. D’altra parte è una scuola: Beppe Grillo in persona è fresco reduce dall’aver ammonito il Vaticano a pagare alla Raggi l’affitto dei Musei vaticani a Roma. Musei vaticani che, piccolo particolare, non sono del Comune di Roma, anzi non sono neanche territorio italiano! Ma Grillo arronza.

E, arronzando arronzando, qualche volta imbrogliano. Il Comitato per il Sì ha spedito una lettera di propaganda a favore del Sì agli elettori italiani all’estero. Una lettera firmata da Matteo Renzi. Prima quelli del No hanno gridato: scandalo, coi soldi dei contribuenti! No, la lettera la paga il Pd. Poi quelli del No hanno gridato: scandalo, gli elenchi degli indirizzi ce li ha solo il governo! No, sono a disposizione di tutti e la legge esplicitamente autorizza tutti a usare questi elenchi per propaganda elettorale. Quindi hanno gridato: nessuno l’ha mai fatto, inaudito! No, l’ha fatto il governo Berlusconi (qualcuno lo dica a Brunetta). E l’ha fatto da segretario del Pd, niente meno che Bersani. E Renzi è appunto segretario del Pd.

Una catena di bugie gridate che formano tutte insieme una netta propensione a imbrogliare le carte. Arronzano e imbrogliano, si meritano un Sì il 4 dicembre.