Referendum sciocco, più soldi al Veneto? No, meno soldi alla Sicilia

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 23 Ottobre 2017 - 09:43 OLTRE 6 MESI FA
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Ignazio Visco, attuale Governatore della Banca d’Italia

“Visco e i veri problemi. Come crescita siamo penultimi in Europa. Boom delle importazioni” è l’articolo a firma Giuseppe Turani su Uomini & Business.

Come scrive giustamente Giuliano Ferrara “non muore nessuno se a Bankitalia rimane Visco”. I problemi sono altri e ben più seri. Se ne possono segnalare due, abbastanza importanti.

Il primo è quello dello sciocco referendum “indipendentista” di Lombardia e Veneto. L’obiettivo dei leghisti è abbastanza scoperto: vogliono i soldi. Vogliono tenersi i soldi delle tasse pagate dai loro cittadini. E il resto del paese? Vada a lavorare.

Il governo ha già detto che è pronto a trattare, ma non sui soldi. Si vedrà. Intanto, i leghisti insistono. E è possibile che alla fine queste due regioni riescano a avere più autonomia, cioè più possibilità di spendere e di fare danni. Sul loro esempio, altre regioni si candideranno per avere anch’esse più autonomia. E l’Italia rischia di diventare sempre di più un paese dove un solo soggetto (lo Stato) raccoglie le imposte e mille spendono, sicura premessa di dissoluzione imminente.

Solo un governo centrale forte e stimato potrebbe fermare questa deriva. Ma anche un governo capace di mettere dei limiti a degli sprechi inauditi (valga la regione Sicilia come esempio uno per tutti). Purtroppo, si sta andando verso un futuro governo di coalizione, debole e pronto a far contenti tutti pur di galleggiare.

Invertire questa deriva dissipatoria non sembra facile. Ma sarebbe indispensabile.

Il secondo problema riguarda la crescita. Abbiamo fatto enormi passi in avanti, ma siamo sempre (secondo trimestre 2017) penultimi in Europa.

Forse da qualche parte è stato commesso un errore. Uno degli errori,. Probabilmente, è stato quello di favorire la ripresa attraverso l’aumento dei consumi (grazie alla distribuzione di denari). Il risultato è stato che le importazioni sono cresciute quattro volte più del Pil: aumentato il proprio reddito disponibile, la gente ha acquistato soprattutto prodotti esteri. In pratica, abbiamo finanziato la produzione di altri.

Forse sarebbe opportuno cambiare rotta.