La Juve piega la Cenerentola Pescara per 2-1. Ma ci mette un’ora e un quarto

Pubblicato il 6 Aprile 2013 - 20:08| Aggiornato il 19 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Tutto è bene quel che finisce bene. Ma fa sensazione che serva un’ora e un quarto alla Juventus per piegare la Cenerentola Pescara. Apre la strada alla vittoria il rigore trasformato da Vucinic per fallo di Rizzo su Vidal, segue subito il raddoppio del montenegrino su azione. Poi Casione accorcia. Ma insomma i tre punti sono in saccoccia e pesano parecchio.

Il segnale però non va sottovalutato. Madama non ha ancora metabolizzato la scoppola di Monaco (a proposito, ieri il Bayern si è laureato campione di Germania con sei giornate di anticipo) e insomma ci vorrà ben altra grinta e lucidità per centrare la remontada in Champions contro i tetragoni teutonici di Heynckes. Conte ha dato tregua a qualche pilastro (Buffon, Barzagli, Chiellini, Pirlo e Marchisio), e si è ritrovato a dover avvicendare Giovinco (infortunio al ginocchio) con Quagliarella che comunque ha colto un palo e ha tenuto costante allarme la difesa del Pescara.

La squadra di Bucchi è tornata addirittura in partita con un Eurogol di Cascione che dai 25 metri ha sorpreso Storari. E insomma se la classifica del Pescara recita una sentenza di quasi certa morte (calcistica), la prestazione all’Olimpico torinese, gremito come per un big match, conforta e consola dirigenza, tecnico e giocatori. Il Pescara esce sconfitto (2-1) ma a testa alta, invertendo il trend delle brutte e fiacche partite che hanno scavato la fossa al Delfino pescarese.

Eccellente il portiere Pelizzoli, finalmente concentrata la difesa (raddoppio a parte), centrocampo e attacco umilmente dediti a raddoppi e ripartenze come si conviene ad una squadra che brancola in fondo al gruppo. Se avesse sempre giocato con questo spirito, il Pescara non sarebbe ad un passo dalla serie B. La partita la sblocca Vucinic, indolente e pasticcione per 74’ e improvvisamente ispirato dal calcio di rigore (festeggiato con uno spogliarello), subito seguito dal gol su azione venuto grazie anche alla improvvisa compiacenza dei difensori abruzzesi. All’atto della sostituzione con Matri, Conte non sapeva se elogiarlo, Vucinic, o prenderlo a pedate. “Potevi pensarci prima!” il trasparente retropensiero del tecnico.

Vucinic con nove gol è il nuovo cannoniere bianconero e non è una buona notizia. La Juve senza nessun bomber in doppia cifra dopo 31 giornate. Da non crederci. Conte si lagnerà di certo con i suoi per la superficialità con la quale hanno affrontato l’ultima in classifica. La testa dei giocatori, è chiaro, correva già alla sfida di mercoledì con il Bayern ma il turnover, obbligato, non spiega da solo la Juve fiacca e distratta che ha fatto imbufalire il suo allenatore. I tre punti avvicinano un po’ il traguardo tricolore, tocca a Milan (a Firenze) e Napoli (in casa col Genoa) rispondere alla Juve e prepararsi al confronto diretto della prossima giornata.