Milan-Roma 0-0, espulsi Muntari e Totti. Rossoneri vicini al terzo posto

di Renzo Parodi
Pubblicato il 12 Maggio 2013 - 23:18 OLTRE 6 MESI FA

L’espulsione di Francesco Totti (foto LaPresse)

MILANO –  Un solo punto, ma dovrebbe bastare al Milan per agguantare, domenica prossima a Siena, i tre punti decisivi. La Fiorentina, impegnata a Pescara, molto verosimilmente farà bottino pieno e converrà non rischiare.

Partita intensa, tirata, spigolosa quella tra Milan e Roma. Bella e incerta fino all’ultimo. Ben tenuta in mano dall’arbitro Rocchi che ha spento ogni focolaio di rissa fra le due squadre. Roma meglio nel primo tempo quando il Milan era a ranghi completi. In superiorità di uomini, dopo l’espulsione di Muntari, la Roma ha perso il filo del gioco, si è rattrappita, ha dato campo al Milan che Allegri non ha ritoccato,rinunciando al canonici cambi effettuati quando si finisce in inferiorità di uomini.

Il Milan non ha lucrato sul pareggio, ha cercato il risultato pieno, Allegri ha buttati nella mischia anche Robinho e Pazzini per provare a sfondare il muro romanista. Balotelli ha spaventato in qualche frangente Lobont, anche Abbiati però non ha trascorso una serata tranquilla, sempre impeccabile il portiere milanista ogni volta che è stato chiamato in causa da Osvaldo, Marquinhos e Totti. A intermittenza, molto a intermittenza, Lamela, per lui si erano scomodati gli osservatori del Manchester City. Non devono averne tratto impressioni folgoranti.

Il talento del “Coco” è limpido, la maturità resta tutta da conquistare. Inchiodata al settimo posto la Roma saluta l’Europa. Potrà riconquistarla battendo la Lazio nella finale di Coppa Italia. In campionato chiuderà ospitando il Napoli, Senza Totti, espulso al 90’ per una gomitata volontaria a Mexes, suo vecchi compagno in giallorosso. Rocchi ha arbitrato alla perfezione un match difficilissimo e ricco di inside. Cartellini compresi. Bravissimo, l’arbitro fiorentino!

Due episodi chiave nel primo tempo. I buu razzisti dei tifosi romanisti all’indirizzo di Balotelli che replica zittendo la curva giallorossa, si innervosisce e poco dopo rimedia un giallo per un brutto fallo su Marquinho. Nell’occasione a Muntari protesta all’indirizzo dell’arbitro e Rocchi si appresta ad estrarre il cartellino giallo. Muntari peggiora la situazione facendosi scappare una parola di troppo, abbraccia il direttore di gara, costretto a quel punto ad estrarre il rosso e espellere il ghanese. Una follia che gli costerà cara e costringe il Milan a giocare quasi un’ora in dieci uomini.

Nel frattempo l’altoparlante dello stadio aveva lanciato un monito ai tifosi, avvertendoli che ulteriori manifestazioni di discriminazione razziale avrebbero provocato la sospensione della partita. Il monito arriva dal delegato federale d’intesa con l’autorità di pubblica sicurezza preposta all’ordine pubblico. E puntualmente il fattaccio avviene. Ad inizio della ripresa, dopo appena un minuto e 50” di gioco, ripartono i buu dal settore che ospita i tifosi della Roma e l’arbitro Rocchi istantaneamente arresta il match. Altro annuncio dell’altoparlante e dopo 1’ e 37” l’arbitro riavvia il gioco.

Giusto così, finalmente si affronta di petto la questione razzismo negli stadi, evitando sofismi e fumisterie per non pagare dazio. Se una parte o tutto lo stadio si lasciano ad andare a forme di razzismo il match va sospeso e la società di riferimento di quei tifosi sanzionata. Multe pesanti e nei casi più gravi, penalizzazioni in classifica. Questa è la mia opinione. Per completare la festa qualche fesso dagli spalti si è divertito ad accecare i giocatori coi raggi dei laser.