Roma-Genoa 3-1, Totti aggancia Nordahl a 225 gol. Grifoni sfortunati

di Renzo Parodi
Pubblicato il 3 Marzo 2013 - 23:02| Aggiornato il 24 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Roma prende i tre punti al Genoa, sale a quota 43, al settimo posto, Francesco Totti eguaglia Nordhal trovando il gol numero 225 in serie A, ma le belle notizie finiscono qui. Il Genoa battuto (3-1, addio imbattibilità nella gestione Ballardini) ha mille motivi per lamentarsi, principalmente con la malasorte e con l’arbitro. Gervasoni ha regalato alla Roma il rigore che ha spezzato l’equilibrio iniziale e il Genoa ha chiuso in dieci uomini (espulso Kucka, già ammonito) con Ballaridni cacciato via per un incredibile equivoco:il tecnico era entrato in campo per chiedere ai suoi di buttar fuori il pallone e consentire i soccorsi a Osvaldo, rimasto a terra dolorante dopo un duro scontro con Portanova.

I rimpianti rossoblù aumentano perché il Grifone ha fatto la partita, dominando una Roma stracca e molle, salvata dall’arbitro e da una prodezza del giovanissimo Romagnoli, un difensore di 18 anni che farà parlare molto di sé. Perrotta subentrato a Osvaldo (che non ha gradito la sostituzione ed è uscito imprecando) ha arrotondato un risultato bugiardo.

La macchina giallorossa ha funzionato poco e male, a giri bassi e incostanti. Una partita molto distante dall’impresa vittoriosa sulla Juventus e anche dal successo esterno di Bergamo. Il Genoa è in salute e certamente non stenderà tappeti di fiori al Milan, che renderà visita al Ferraris, nell’anticipo di venerdì sera. La classifica resta delicata, il Grifone conserva 5 punti sulle tre di fondo (Palermo,Pescara e Siena), ma dopo il Milan viaggerà verso Firenze. Vietato distrarsi.

La Roma del primo tempo era esistita un quarto d’ora, quello iniziale. Il tempo di guadagnare un rigore estremamente generoso (contatto lieve tra Bovo e De Rossi) e di incoronare Francesco Totti supercannoniere a 225 gol, raggiunto il mitico Nordhal al secondo posto di tutti i tempi, lontanissimo Silvio Piola a quota 272. Da lì in poi soltanto Genoa, padrone assoluto della partita e del campo, e Roma balbettante, incapace di reggere il ritmo e abbandonata da un Totti meno geniale del solito nei disimpegni e da un De Rossi generoso quanto impreciso e spesso sacrificato sul “folletto” Bertolacci.

Stekelenburg sugli scudi due volte proprio su Bertolacci, classe 1991, romano e romanista in compartecipazione tra Roma e Genoa, un tipetto svelto e talentuoso. E a proposito di giovani promesse, nella Roma si segnala Alessio Romagnoli, classe 1995, che gioca con la tranquillità di un veterano, terzo di difesa a sinistra e talvolta ricorda addirittura il primissimo Paolo Maldini. Sacrosanto arriva il pareggio di Borriello, su calcio di rigore, stavolta indiscutibile (entrata a forbice di Burdisso sul centravanti genoano).E insomma giocando così molle e svagata la Roma non farà strada, mentre il Genoa conferma la qualità della cura-Ballardini nonché un mercato invernale tanto vasto quanto azzeccato.

Miglioramenti effimeri nella ripresa, la Roma ha ricominciato tremebonda, affondando nell’assoluta fragilità delle punte, Osvaldo e Lamela per un’ora non hanno mai non si dice inquadrato la porta di Frey, ma neppure indovinato una giocata. Disperato, Andreazzoli, ha inserito Marquinho per Balzaretti (un altro ectoplasma) e qualcosa si è mosso nella palude giallorossa. Si è infine risvegliato Lamela (gran numero sventato in corner in extremis dal portiere) ma è toccato al ragazzino Romagnoli (prima partita completa in serie A) rompere l’assedio andando a segnare di testa il 2-1. Gran bel gol ma Frey,inchinandosi sullo stacco del giallorosso, ci ha messo del suo. Ballardini ha corretto il Genoa con Immobile al posto di Tozser e Jorquera per Pisano.

Andreazzoli ha risposto arretrando Torosidis da destra in avanti a sinistra sulla linea dei difensori, centrocampo a tre con Totti e Lamela larghi e Osvaldo punta centrale. La partita a scacchi tra i due tecnici è proseguita con l’ingresso di Rigoni per Bertolacci . Il Genoa ha ripreso in mano la gara, Borriello imperversando ha costretto Stekelenburg ad una superparata, insomma il copione non è cambiato. Genoa padrone e Roma rintanata a difesa del vantaggio. Sospetta un’entrataccia in area di Portanova su Osvaldo, che resta a terra acciaccato. Poi sale in cattedra Gervasoni. Caccia Ballardini che era uscito dall’area tecnica per chiedere ai suoi di buttare fuori il pallone per permettere i soccorsi a Osvaldo. Incredibile topica, il quarto uomo (Musolino) ha visto e sentito tutto ma si è ben guardato dal correggere Gervasoni. Subito dopo Kucka, che aveva appena costretto Stekelenburg all’ennesimo miracolo, ha avuto un diverbio con Totti. L’arbitro li ha ammoniti tutti e due e ha espulso il genoano, già ammonito. Perrotta chi chiuso nel finale (gran gol per il 3-1), Totti è andato ad abbracciare i figlioletti e si è commosso fino alle lacrime. La cosa più bella della serata romana.