Serie A. Juve, colpo scudetto. Lazio ok, Roma e Fiorentina ko. Risorge Palermo

di Renzo Parodi
Pubblicato il 30 Marzo 2013 - 21:04| Aggiornato il 2 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il punto di Renzo Parodi sulla 30° giornata di Serie A.

Inter-Juve 1-2

“Un altro mattoncino…”,commenta serafico Antonio Conte a fine gara. La Juve si è sbarazzata dell’Inter 2-1, con i gol di Quagliarella e Matri, gli attaccanti di complemento, posto che davvero la coppia Giovinco-Vucinic (oggi assente) sia davvero titolare nella squadra dei tutti utili nessuno (o quasi) è indispensabile, secondo il credo dell’allenatore pugliese. A proposito, ha fatto scalpore la boutade di Conte, disponibile, un giorno, ad allenare persino l’Inter o il Milan,ossia gli arcinemici della Juve . Messaggio cifrato a Marotta? Il plenipotenziario bianconero si è affrettato a garantire che Conte resterà a lungo l’allenatore della Juventus.

La partita. Gran primo tempo bianconero, aperto dal gol di Quagliarella, un missile dai 25 metri che ha ingannato Handanovic. In Italia soltanto Balotelli calcia da fermo forte e preciso come Quagliarella. Partita in salita per l’Inter che Stramaccioni ha schierato con la difesa a tre – imperniata sul rientrante Samuel – e con Alvarez alle spalle delle due punte, Cassano e Palacio. La Juve che Conte ha sottoposto ad un modesto turnover in vista del match di Monaco di Baviera (Lichtsteiner, Pogba e Giovinco sono partiti in panchina, Vucinic è rimasto a Torino) è rimasta a lungo padrona del gioco e tuttavia Cassano e Palacio hanno impegnato severamente Buffon. D’altronde Vidal e Pirlo non sono riusciti a trasformare in gol il pallone del possibile 2-0. Migliore l’Inter nella ripresa, dopo che Stramaccioni ha inserito Guarin al posto di Alvarez, sempre troppo evanescente. E il gol di Palacio è arrivato come il giusto premio al forcing nerazzurro. Ma la Juve è la Juve, una squadra matura, padrona dei propri sentimenti, che sa approfittare di ogni debolezza dell’avversario. E il duetto fra Quagliarella e Matri che ha fruttato il raddoppio dell’ex bomber del Cagliari è stata la ciliegina candita nell’uovo di Pasqua di Conte. L’Inter ha amentato un possibile fallo da rigore di Chiellini su Cassano, rivisto alla moviola non sarebbe stato scandaloso se l’arbitro Rizzoli lo avesse fischiato. L’arbitro di porta avrebbe potuto assisterlo meglio. L’Inter comunque è uscita a testa alta contro l’avversaria che sta ammazzando il campionato.

Brutto episodio nel finale. Cambiasso, subentrato a Ranocchia, è entrato a tacchetti spianati sulla caviglia di Giovinco, che aveva sostituto Quagliarella. Fallo da rosso che Rizzoli ha decretato prontamente. Cambiasso si è scusato immediatamente con lo juventino, rimasto a terra dolorante (incerto il suo recupero per il Bayern).Un fallo di frustrazione insolito in un giocatore di solito molto corretto, per lui mai un espulsione in 177 partite di campionato in Italia. Incidente chiuso anche per l’intervento di Conte che ha trascinato via il reprobo. Cambiasso è torneto a scusarsi con Giovinco negli spogliatoi. Ma il suo gesto inconsulto è un segno del nervosismo che serpeggia nell’Inter, sempre più lontana dal terzo posto che qualifica alla Champions 2013/2014. Cassano è uscito dal campo acciaccato, si spera di recuperarlo mercoledì per la sfida alla Sampdoria,. Una partita che Antonio non vorrebbe perdersi per tutto l’oro del mondo.