Serie A: Juve conduce, Napoli arranca. Sfida per 3° posto. In coda giochi fatti

di Renzo Parodi
Pubblicato il 3 Marzo 2013 - 20:19 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Undici giornate al traguardo, la Juve conduce con sei punti (in realtà sette per via degli scontri diretti) sul Napoli che arranca (quattro pari nelle ultime quattro partite, Cavani a secco da 509 minuti) e deve guardarsi dal ritorno delle milanesi. Il Milan insegue a 48 punti, cinque punti sotto, Intere e Lazio a 47. La Fiorentina ha riagganciato il treno di testa, battendo il Chievo (2-1) e viaggia a quota 45, sesta in attesa del posticipo che vede la Roma (40 punti) impegnata all’Olimpico contro il Genoa. Lotta aperta dunque per il terzo posto che vale i preliminari di Champions League e per gli altri due posti (quarto e quinto) che concedono il passaporto per l’Europa League.

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In coda i giochi sembrano quasi fatti, sebbene ogni squadra abbia a disposizione ancora 33 punti. Hanno perso in casa Siena e Pescara, rispettivamente contro Atalanta e Udinese. Il Palermo ha mosso (poco poco) la sua classifica pareggiando (0-0) nella Torino granata. Le tre squadre citate chiudono la graduatoria a 21 punti, tutte le altre sono scappate: il Torino e il Bologna stanno a 32, il Cagliari a 31, l’Atalanta a 30 e il Chievo a 29. Se il Genoa (che sta a 26) non perde a Roma, l’inseguimento diventa disperato.

CATANIA INTER 2-3

Tutto è bene quel che finisce bene, ma l’Inter a Catania ha davvero rischiato il naufragio e non occorre uno sforzo di fantasia per immaginare che po’ po’ di caos sarebbe esploso se il Catania avesse condotto in porto la vittoria che all’intervallo era in vista. (2-0, gol di Berghessio e Marchese, dominio assoluto della squadra di Maran,Inter annichilita dai raddoppio e dal calcio aggressivo dei siciliani. Il fantasma sghignazzante di Antonio Cassano deve essersi materializzato nella nuvoletta malefica addensata sulla panchina di Stramaccioni. La litigata del tecnico con Fantantonio nello spogliatoio di Appiano Gentile e raccontata dalla Gazzetta dello Sport aveva innescato una micidiale miscela, che le acrobazie dialettiche di Strama (“Non l’ho convocato a Catania ma non è una esclusione punitiva”) non erano riuscite a soffocare.

L’Inter sbarcata a Catania era una polveriera pronta a saltare per aria e una sconfitta avrebbe acceso la miccia. Non che la vittoria, agguantata in extremis (che bravo Palacio…) abbia messo a tacere la polemica. Stramaccioni non si dà pace, vuole scoprire la talpa che ha spifferato la notizia alla “Gazza”, la quinta colonna che evidentemente gioca al tanto peggio tanto meglio. I risultati (quelli positivi, s’intende) sono l’unica medicina, le diplomazie (il dg Branca, il ds Ausilio e il procuratore di Cassano, Bozzo) sono al lavoro per ricucire tra l’allenatore e il bisbetico campione di Barivecchia.

Si tratta di arrivare a giugno senza altri strappi, poi si vedrà. In cavalleria passa ovviamente il prolungamento del contratto di Cassano, che scade a giugno del 2014. Il fantasista barese contava di prolungare di un anno conservando l’ingaggio (tre milioni netti a stagione). In alternativa Cassano sarebbe stato disposto a dimezzarselo pur di tornare alla Sampdoria, accontentando se stesso (“Genova sarà la città dove vivrò quando smetterò di giocare”, il refrain cassaniano) facendo felice anche la moglie Carolina, genovese, che è in attesa del secondo figlio, un altro maschio. E vorrebbe allevarli entrambi in riva al mare.

La litigata con Stramaccioni riporta tutte le ipotesi in alto mare e mette in agenda anche l’eventualità di un divorzio anticipato fra l’Inter e Cassano. Ora la palla torna a Cassano, tocca a lui convincere Stramaccioni (e Moratti) di essere ancora una risorsa e non un problema. Gara dura, i suoi precedenti a Roma, Madrid, Genova e nella Milano rossonera purtroppo non depongono a suo favore. Intanto pagherà la multa, salatissima, che la società gli infliggerà per la lite. C’è il sospetto che non sia la prima (lite e multa).

In linea tecnica a Catania l’Inter della ripresa è stata convincente, Stramaccioni nell’intervallo l’aveva corretta radicalmente (fuori Kuzmanovic e Rocchi, pessimi, dentro Stankovic e Palacio) e la qualità nerazzurra alla distanza è venuta fuori. Controprova alle porte, giovedì l’Inter gioca a Londra contro il Tottenham in Europa League. Cassano sarà convocato, Stramaccioni l’ha anticipato. Facile che giochi dall’inizio, Davanti l’Inter ha gli uomini contatissimi (ah quanto manca Milito…) e Palacio non può fare sempre i miracoli. Rocchi francamente non è un valore aggiunto ma,con tutto il rispetto per la sua gloriosa carriera, una comparsa

FIORENTINA-CHIEVO 2-1

La Fiorentina ha piegato il Chievo con qualche fatica e un po’ di patemi d’animo. L’ha decisa Larrondo, schierato in corso d’opera accanto a Liaijc e Toni con l’esclusione di Jiovetic, che non riesce a riemergere da una mediocrità niente affatto aurea e per lui inusuale. Montella ha ammesso che la squadra più di così non può dare e nessuno sano di mente può pretendere da lui e dai giocatori il terzo posto finale che varrebbe un tentativo di Champions. La Fiorentina è stata rinnovata radicalmente e ha già fatto obiettivamente più di quanto le sue forze le permettevano. Se Pepito Rossi riuscisse a rendersi disponibile a buon livello in primavera e la classifica fosse ancora aperta, allora la Viola potrebbe anche accarezzare qualche sogno di gloria.

PESCARA-UDINESE 0-1

Vincendo a Pescara (Di Natale decisivo, al 15esimo gol tra i professionisti), l’Udinese è salita a 40 punti ed è virtualmente salva. Come il Catania che nonostante il passo falso sta già a 42. In serata il Pescara ha esonerato Bergodi e lo ha sostituito con Bucchi, tecnico della “primavera”. Plausibile che Zeman si rende informalmente disponibile a fornirgli consigli e coperture. In attesa di tornare in panchina il prossimo anno, chissà. Resta il fatto che il Pescara ha la peggior difesa del campionato, con 54 gol subiti. E il peggior attacco, appena 20 gol segnati.

SIENA-ATALANTA 0-2

Si impantana la grande rincorsa del Siena di Iachini, battuto secco a domicilio dal’Atalanta, squadra ondivaga ma dotata. Doppietta di Bonaventura, un giovane talento che sta ingolosendo le grandi (Juve, Inter) e che l’Atalanta in estate sarà costretta a sacrificare. Iachini e la sua squadra dovranno superarsi nelle prossime partite, in particolare l’imminente trasferta di Palermo. Il pareggio domenica non servirà a nessuna delle due squadre.

TORINO-PALERMO 0-0

Il punto può star bene al Toro avviato ad una serena salvezza. Non sta affatto bene al Palermo che si dibatte in coda. Deboli segnali di vita dalla squadra riaffidata da Zamparini a Gasperini. Il problema è che non c’è chi la butta dentro, Miccoli è l’ombra dell’attaccante razzente che fu. Ilicic gira al largo dalla porta avversaria, Fabbrini è incorporeo e Boselli, beh Boselli è un mediocre centravanti che in Argentina si fa valere ma in Italia morde nel duro. La situazione è disperata.

SAMPDORIA-PARMA 1-0

Passo avanti decisivo per la Sampdoria che battendo il Parma (1-0, gol di Icardi, nono stagionale) sale a quota 37 e vede la salvezza da vicino. Una volta acquisita, Delio Rossi firmerà il rinnovo del contratto, altri due anni sotto la bandiera blucerchiata. In dieci partite la Sampdoria ha raccolto 18 punti, perdendo soltanto due volte (in casa contro la Lazio e a Siena). Ha subito appena 4 gol, ne ha segnati 14, ha vinto le ultime quattro partite casalinghe (Pescara, Roma, Chievo e Parma) ed è in serie utile da sei turni. Una specie di miracolo, con un organico giovane e certamente non eccelso.

Rossi ha riconosciuto che nel primo tempo il Parma ha giocato meglio, mettendo la Sampdoria in grave difficoltà. Nella ripresa il tecnico ha aggiustato qualcosa in mezzo e la Sampdoria è cresciuta. Decisivo Icardi che ha segnato il suo nono gol, nonostante non fosse in giornata, difatti se n’è mangiati altri due facilissimi. Prosegue la serie nera del Parma (tre punti in otto partite, non vince dal giorno dell’Epifania, a Palermo), sebbene la squadra a Genova abbia mostrato confortanti segnali in termini di personalità e di gioco.

La partita è stata preceduta dal lieto gemellaggio delle due tifoserie, rinnovato ancora una volta, l’amicizia tra le tifoserie blucerchiati e gialloblù dura infatti da vent’anni. L’amicizia è stata celebrata oltre che allo stadio Ferraris anche nel Fair Play Village della Sampdoria, dove i tifosi delle due squadre hanno fraternizzato e raccolto fondi da destinare ad una scuola genovese danneggiata dall’alluvione del 2011. Nonostante il clima idilliaco, l’Osservatorio del Viminale aveva vietato la trasferta genovese ai tifosi parmensi non tesserati. Un esempio fulgido di ottusa burocrazia.

BOLOGNA-CAGLIARI 3-0

Il Bologna si è divertito a strapazzare il Cagliari (3-0) che in trasferta perde talvolta il passo, forse turbato dalle vicende giudiziarie del presidente Cellino. In tre giornate la squadra di Pioli ha messo le fondamenta della salvezza. Diamanti è l’alfiere della riscossa petroniana. Pare ce Diamanti interessi alla Juventus e anche all’Inter che in fatto di movimentismo sul mercato non è seconda a nessuno. Peccato che Branca una su due non ci azzecchi mai. E non è detto che Icardi sia già in cassaforte, la Sampdoria non ha preso impegni e a giugno valuterà le migliori offerte.