Serie A: nuovo cambio in vetta, occhio alla Juve

di Renzo Parodi
Pubblicato il 7 Dicembre 2015 - 10:13 OLTRE 6 MESI FA
Serie A: nuova cambio in vetta, occhio alla Juve

Serie A: nuovo cambio in vetta, occhio alla Juve

ROMA – Il bello del campionato è che non si riesce a fare un elogio che si viene subito smentiti. Altissime peana Napoli, eversore dell’inter e voilà la truppa azzurra inciampa e perde a Bologna contro al rediviva squadra di Donadoni. Onore all’Inter che perde cadendo in piedi al San Paolo ed ecco che la beneamata dei milanesi suda le proverbiali sette camicie per piegare il Genoa a San Siro. Aurea mediocritas, in cima al torneo, può essere. Ma come non salutare il ritorno della Fiorentina che fa a pezzi l’Udinese e si insedia al secondo posto, subito dietro la regina Inter. L’Inter strappa e torna in vetta. Il Napoli arretra. La Viola si fa sotto di rincorsa. Sembra il palio di Siena e va bene così.

Cercasi notizie della Roma, che perde contatto dal trio di testa per colpa di un rigore-fantasma che riconsegna il pari al Torino dopo l’allungo di Pjanic. La bella squadra sfacciata e prepotente non c’è più da un pezzo, anzi a tratti non c’è proprio la squadra. La sconfitta interna con l’Atalanta evidentemente non è stata digerita. Garcia pattina sul ghiaccio per giustificare i suoi e dunque se stesso, ma l’impressione è che la Lupa giallorossa sia destinata a restare una splendida incompiuta. La controprova contro il Bate Borisov, in Champions.

Anche il Milan resta prigioniero di se stesso, di una irrisolta questione di fondo. E’ una grande o no? No, direi. La larga vittoria sulla derelitta Sampdoria aveva illuso ma la palingenesi si è rilevata un bluff. A casa del Carpi, il Diavolo si è arrabattato concedendo rari lampi di gioco e ha pure rischiato di andar sotto, vittima delle ripartenze della squadra di Castori che sarà tecnicamente modesta ma gioca col sangue agli occhi e vende sempre carissima la pelle.

Zitta zitta, quatta quatta, la Juventus torna a farsi sotto, issata sulle cinque vittorie di fila, l’ultima in casa della Lazio ha mandato in crisi la squadra romana e messo a repentaglio la panchina di Pioli, appesa alle gare con St Etienne e Sampdoria. Ora Madama è quinta a sei punti dall’inter e a quattro dal Napoli, ergo dalla zona-Champions per l’anno prossimo. Mai dare per spacciata la divina creatura a strisce bianconere, l’orgoglio e l’abitudine a vincere non si smarriscono a causa di un avvio maldestro.

Sono saltate tuttavia le antiche gerarchie e si affacciano alla ribalta squadre nuove e senza blasone. Sale al sesto posto il Sassuolo, facile vincitore a Marassi su una Sampdoria alla deriva (Montella tre sconfitte su tre) e destinata a patire fino all’ultimo. L’Atalanta ha regolato in scioltezza il Palermo e appaia il Milan in classifica al settimo posto. Complimenti a Zamaprini che ha silurato Iachini, amatissimo dallo spogliatoio e dalla folla. A quanto si sa il presidente mangia allenatori si prepara a richiamarlo, sacrificando il povero Ballardini. Emergono anche Chievo ed Empoli, vittoriose rispettivamente a Frosinone e a Verona, dove Delneri stecca la prima e il Verona è sempre più solo e ultimo in classifica.

In fondo è già bagarre con le genovesi risucchiate nella lotta per non retrocedere e il Bologna che sgomita e si candida a diventare la sorpresa del girone di ritorno. Sabato a Marassi c’è Genoa-Bologna, partita per cuori intrepidi. Chi perde finisce nella bolgia dei dannati.