Asteroide da spazio profondo, il monolite di Odissea 2001

di Riccardo Galli
Pubblicato il 22 Novembre 2017 - 09:45 OLTRE 6 MESI FA
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L’asteroide monolite (foto Ansa)

ROMA – Asteroide da spazio profondo. Dallo spazio tra le stelle. Viene cioè non abbiamo la minima idea da dove, ma sappiamo che viene da fuori del sistema solare. Da un fuori non sappiamo quanto immenso. Dell’asteroide dallo spazio profondo sappiamo che ha viaggiato, viaggia sicuramente da milioni di anni. E che ora si è fatto vedere dagli umani per via di telescopi. Lo stiamo guardando e non sappiamo bene cosa sia.

Vediamo che ha una luminosità variabile, cioè che la sua luminosità in qualche modo pulsa. Anche se pulsare non è il termine esatto, però l’effetto è quello. E sappiamo che è lungo circa 400 metri, forse qualcosa in più. Lungo ma stretto, la larghezza dell’asteroide dalla spazio profondo è un decimo della lunghezza, circa 40-50 metri.

Questo asteroide ci inquieta. Non perché possa essere una minaccia. Ha orbita strana assai ma non cadrà sulla Terra. Non è un pericolo. Ma è una cosa mai vista, anzi no: qualcosa del genere l’abbiamo vista. L’abbiamo vista al cinema tanto tempo fa. Ma ci è rimasta in mente, non a caso. La cosa del genere l’abbiamo vista nel film di Stanley Kubrick dal titolo Odissea 2001. Un film di decenni fa ma che è rimasto, non solo nella memoria collettiva ma anche, se è consentito dire, nella cultura collettiva.

E ci è rimasto non per i primissimi e riuscitissimi effetti speciali, non per la melodia dei valzer mitteleuropei che accompagnano la rotazione della stazione spaziale nel vuoto, non per la ribellione del computer Al 9.000 contro gli umani e per il tradimento e omicidio dell’intelligenza artificiale nei confronti di quella umana. O almeno non solo per questo Odissea 2.001 è rimasto nella nostra mente, immaginazione, cultura.

Di più, ancora di più in Odissea 2001 c’era il monolite. Un rettangolo a tre dimensioni che veniva dallo spazio profondo, più lungo che largo. Qualcosa, qualcuno che gli umani trovavano in uno scavo sulla Luna ma che poi trovavano oltre i confini del sistema solare. Qualcosa, qualcuno…il monolite ebbe varie interpretazioni sulla sua natura e significato. E non da parte di improvvisati esegeti di una sceneggiatura di film.

Il monolite venne interpretato e battezzato da scienziati, filosofi, letterati, religiosi, poeti, romanzieri di volta in volta come dio, la divinità, la vita, il sapere, l’inconoscibile o il luogo in cui spazio e tempo si annullano o comunque si torcono e modificano. Il monolite era in fondo la risposta delle risposte che gli umani cercano e che però, anche quando la trovano, non riescono a leggere.

Ecco, quella cosa che viaggia da milioni di anni e viene dallo spazio profondo e tanto somiglia nelle fattezze al monolite di Odissea 2001 gli astronomi l’hanno battezzato Oumuamua che è solo in lingua hawaiana il modo di dire “Messaggero”. L’abbiamo chiamato messaggero, sappiamo che venendo da un inimmaginabile là fuori porta un messaggio. Scientifico, filosofico, religioso che sia. Ma sappiamo che non sappiamo leggerlo. Per questo ci affascina e inquieta.