Berlusconi, 50 milioni! Per amici con mogli spendaccione e figli pezzi di cuore

di Riccardo Galli
Pubblicato il 6 Settembre 2012 - 15:28| Aggiornato il 21 Dicembre 2016 OLTRE 6 MESI FA
Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi

ROMA – Tutti i mariti sanno che le mogli, per definizione, hanno le mani bucate. Come tutti i padri sanno che i figli sono pezzi di cuore sì, ma costano. Non tutti i mariti e non tutti padri hanno però avuto la fortuna di avere dalla loro l’amicizia di un uomo generoso come Silvio Berlusconi. E’ questa una fortuna capitata in sorte a Marcello Dell’Utri e Cesare Previti aiutati, entrambi, dall’ex premier dal cuore d’oro. Ex premier e cuore d’oro che l’ha raccontata così: “Marcello aveva una moglie particolarmente spendacciona”. Quanto spendacciona? Facciamo 40 milioni di euro in dieci anni, quattro all’anno. Stefano Previti, figlio di Cesare, costò nel 2005 a Berlusconi undici milioni come risulta da atti bancari.

Generosità amicali e parentali, infatti Stefano Previti girò dieci degli undici milioni a Silvana Pompili, di Previti Cesare consorte, l’altro milione, ricevuto da Berlusconi nel 2007, lo tenne finalmente per sè. E la moglie spendacciona di Marcello Dell’Utri, racconta sempre l’amico Silvio, i soldi, 21 milioni pagati da Berlusconi per l’acquisto di una villa a Como, subito li girò su un conto a Santo Domingo. Dice l’ex premier: “Sì, lo so che è un’operazione sospetta, ma non l’ho fatta io. Io ho dato i soldi alla moglie, poi non so altro”. Se è “spendacciona”, che vuoi farci? Mogli e figli non teli scegli, si sa, li manda il Caso o la Divina Provvidenza.

L’amico che ama spendere, e che ha pure una moglie con le mani bucate, è un problema, per Silvio Berlusconi. Ma lui, il Cavaliere, a Marcello Dell’Utri vuol bene: “È uno dei miei collaboratori più vicini e fidati, mi ha sempre aiutato tantissimo, in tutta la mia vita e in tutta la mia carriera”. E così quei soldi dati a Dell’Utri in dieci anni, circa 40 milioni, compresi i 21 pagati per una villa che sarebbe valsa solo 9 milioni, sono soldi benedetti, per chi, come l’ex premier, è solito aiutare tantissime persone: nessuna estorsione dunque, nessuna pressione, né minacce da parte del senatore del Pdl, condannato a sette anni per concorso in associazione mafiosa, ancora in attesa di una sentenza definitiva e di nuovo sotto inchiesta per estorsione aggravata nei confronti dell’amico Silvio…

scrive La Stampa raccontando quanto da Berlusconi detto ai magistrati che lo hanno ascoltato ieri (5 settembre ndr) a Roma. “È vero che mi ha chiesto soldi – ha raccontato l’ex premier – ma io glieli ho sempre dati volentieri. Ha avuto esigenze di vario genere: case da comprare o da ristrutturare, esigenze familiari, una moglie particolarmente spendacciona”. Come non capirlo, chi di noi non si è mai trovati in simili situazioni? E soprattutto, chi di noi non avrebbe voluto vicino a sé un amico pronto a sganciare decine di milioni di euro in modo da avere una bella casetta e una moglie felice?

Il cavaliere si sà, è davvero generoso. E la sua immensa fortuna economica gli consente di essere il benefattore di molti. Così della sua bontà hanno beneficiato ragazze in difficoltà, anche se i giudici nutrono qualche dubbio in merito, come gli amici storici. Dell’Utri è stato quello che certo, forse a causa di una moglie davvero spendacciona, ha avuto più bisogno del sostegno dell’amico/imprenditore/politico. Ma anche Cesare Previti ha potuto contare sulla solidarietà del cavaliere. Tra padri, d’altra parte, ci si capisce. E forse proprio la solidarietà paterna si cela dietro ai versamenti milionari fatti dal cavaliere al figlio di Previti e riportati dal Corriere della Sera:

Il 27 luglio 2005 il figlio (di Previti ndr), avvocato come il padre, riceve sul proprio conto, con la causale prestito, un bonifico di 10 milioni di euro dal conto di Berlusconi presso la Banca Arner di Milano, operazione “non inserita nell’Archivio Unico Informatico della banca”: in quel 2005 Previti jr. gira metà dei 10 milioni su un conto di Silvana Pompili, moglie di Cesare Previti. Poi il 19 dicembre 2007 Berlusconi bonifica a Stefano Previti ancora 1 milione di euro. Il bonifico dei 10 milioni nel luglio 2005 cade 2 mesi dopo la condanna in Appello dell’ex ministro della Difesa nel processo Imi-Sir per corruzione del giudice Metta, e 5 mesi prima dell’Appello che anche nel processo Sme lo condannerà per corruzione del giudice Squillante, sentenza annullata nel 2006 dalla Cassazione per incompetenza territoriale e infine sfociata in prescrizione a Perugia. Anche il conto della moglie di Previti è finito sotto osservazione, perché fra l’1 aprile 2008 e il 23 aprile 2009 ha registrato in entrata “da Stefano Previti 22 bonifici con causale regalìa per complessivi 700.000 euro”, e in uscita “688.000 euro con 200 assegni bancari, molti dei quali di pezzature variabili fra 5 e 10 mila euro” e dunque “inferiori al limite di registrazione”, assegni “incassati per contanti allo sportello da Rita Passaro e Marco Iannilli”. Una è “la segretaria di Cesare Previti”, l’altro è “l’impiegato dello studio legale di Cesare Previti”.

Alcuni maligni sospettano che dietro questo giro di denari, a dire il vero soprattutto dietro quelli destinati a Marcello Dell’Utri, ci siano delle vicende poco chiare e non solo il gesto di un amico che vuol dare una mano. Maligni che evidentemente non hanno mogli e figli. Ed è proprio Berlusconi che, davanti ai magistrati siciliani, ha chiarito anche i passaggi più equivoci della vicenda, come l’acquisto fortemente sovraprezzo di casa Dell’Utri concluso dal cavaliere alla vigilia della sentenza del processo che poteva mandare l’amico Marcello in carcere per mafia. I soliti maligni hanno in quella compravendita letto il prezzo del silenzio di Dell’Utri se davvero fosse finito in cella. Ma non era così. “Mi ha chiesto di comprarla per assicurare alla famiglia stabilità economica durante la sua possibile detenzione”, ha chiarito il cavaliere. Quando si dice un cuore d’oro.

Invece di criticare e vedere sempre del marcio, chiediamo allora al possibile futuro candidato premier una promessa se sarà di nuovo eletto: la possibilità di iscriversi a delle liste di mariti e genitori bisognosi, nella speranza di godere anche noi della solidarietà e della generosità di chi è stato più fortunato.