Buddha fatto santo cristiano, mille anni fa. Poi se ne sono dimenticati

di Riccardo Galli
Pubblicato il 13 Novembre 2012 - 15:43 OLTRE 6 MESI FA
Buddha-Ioasaf, santo cristiano (LaPresse)

ROMA – Hanno fatto santo Buddha. La chiesa cristiana, quella con sede a San Pietro ma anche a Bisanzio, annovera tra le sue schiere di anime celesti anche quella di Siddharta. La notizia è vecchia di quasi mille anni ma fa comunque un certo effetto. Furono i bizantini a santificare il Buddha, affreschi di Ioasaf, appunto l’alias bizantino del Buddha si trovano in monasteri del XIII secolo e miniature di Ioasaf con aureola risalgono al XII secolo. E’ un testo dell’anno mille a narrare una storia cristiana che ricalca quella del Buddha. Poi la cristianità del suo santo Buddha si è dimenticata, fino a che…

Che il Cristianesimo debba il suo successo anche alla capacità di inglobare e cristianizzare elementi propri di altre culture è un fatto storico. Basta pensare a come forse la principale festività cristiana, il Natale, sia la trasposizione di una antica festività pagana, quella del Sol Invictus. Nonostante questo però, quello che racconta e svela Silvia Ronchey su La Stampa, stupisce comunque. Scrive la Ronchey che “fin dall’XI secolo il Buddha era diventato un santo della Chiesa cristiana. Il suo nome era stato solo lievemente mascherato: Ioasaf, da bodhisattva – budasaf – iudasaf, attraverso le varie versioni che avevano portato la sequenza di fatti, circostanze, archetipi e simboli, per così dire la stringa originaria della vita del Buddha, fino a Bisanzio”.

Già mille anni fa quindi, dieci secoli prima della new age e diverse centinaia di anni prima di Hermann Hesse la Sacra Romana Chiesa aveva compreso il potenziale di una dottrina lontana migliaia di chilometri ma capace di plasmarsi ed adattarsi alle culture che incontrava. Proprio questa capacità del Buddismo, molto più di una filosofia e qualcosa meno di una religione, aveva portato gli insegnamenti del Buddha ai confini del mondo cristiano. Scrive la Ronchey:

“In genere si fa risalire l’influsso del buddismo nel pensiero, nella cultura e nel modo di sentire dell’Occidente allo slancio degli studi di orientalistica, da cui si dice fosse influenzato fin da ragazzo Schopenhauer. Ma in realtà il buddismo era già penetrato da secoli in Occidente, ne aveva permeato la psiche collettiva e si era innestato nel suo Dna culturale, predisponendo subliminalmente il terreno alla definitiva svolta ottocentesca. (…) Il buddismo non aveva mai avuto una Scrittura, non essendo un’ortodossia ma un’ortoprassi dove ciò che importa è l’armonia del comportamento e non quella delle dottrine: fatto per adattarsi alle diverse culture, si rispecchiava diversamente nelle loro scritture. Ma la forza plasmatrice di Bisanzio, civiltà del libro per eccellenza, generò un nuovo testo originale: la Storia di Barlaam e Ioasaf, composta tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo da Eutimio di Iviron, un aristocratico ostaggio circasso educato all’alta cultura dei palazzi di Costantinopoli e diventato poi monaco sul Monte Athos. È a partire da questo primo decalcarsi dell’impronta buddista nello stampo bizantino che la sequenza narrativa della vita del Buddha si moltiplicherà in progressione geometrica nella letteratura occidentale e Buddha estenderà la sua predicazione in Occidente en travesti, sotto forma di santo cristiano”. 

La Ronchey illustra poi in un dotto articolo come e dove le tracce del Buddha cristiano vadano ricercate nella cultura e nella letteratura d’Europa, da quella orientale sino alla Spagna. Manifestazioni di quella intelligenza culturale della Chiesa Cristiana che per secoli ha saputo pescare dalle culture e dalle credenze che incontrava e con cui si confrontava elementi che l’arricchissero e la rendessero più forte, fino al punto di inglobare tra le fila dei suoi santi quello che potrebbe essere in un certo senso un concorrente, un “competitor” della chiesa stessa. Una caratteristica che ha contraddistinto la chiesa degli inizi, permeata di elementi pagani ed ebraici e che, nel corso dei secoli, sembra essersi andata piano piano perdendo.