“Ciampi traditore”. Quando toccherà a Salvini analogo “cordoglio”

di Riccardo Galli
Pubblicato il 16 Settembre 2016 - 14:33 OLTRE 6 MESI FA
"Ciampi traditore". Quando toccherà a Salvini analogo "cordoglio"

“Ciampi traditore”. Quando toccherà a Salvini analogo “cordoglio”

ROMA – Ciampi era, come suol dirsi con crudezza, ancora caldo. Ciampi era appena cadavere, la notizia della sua morte non aveva che qualche decina di minuti. E pronto, solerte, pimpante, subito in tiro Matteo Salvini gran condottiero della Lega esprimeva “cordoglio”. Aggiungendo, precisando, avvelenando il suo cordoglio(?) con la seguente definizione/condanna sprezzante di Ciampi: “Un traditore dell’Italia, insieme a Prodi e a Napolitano”. Traditore dell’Italia, questo l’epitaffio che Matteo Salvini regala a Carlo Azeglio Ciampi.

Traditore perché contribuì molto  portare l’Italia in Europa e nell’euro. Non ci volevano, non si fidavano di noi, preferivano restassimo fuori perché carichi di debiti, indolenti a pagarli, inaffidabili come sistema finanziario e politico. Non ci volevano chi? Molti, quasi tutti. Volevano lasciarci a bollire nella nostra acqua di moneta (lira) sempre più svalutata, alta inflazione, debito pubblico viaggiante verso il default, banche inclinate verso il fallimento, stipendi e pensioni senza più soldi per pagarli. Ciampi, Prodi, Napolitano e altri, molti altri, tradirono l’Italia impedendo che queste meraviglie si realizzassero.

Ma Salvini la pensa all’opposto e nessuno può impedirglielo, è suo diritto pensare che l’Italia fuori dall’Europa e dall’euro dagli anni ’90 ad oggi sarebbe stata più ricca, più forte, più bella…

Meno diritto ha Matteo Salvini a prendere per i fondelli un cadavere e tutti noi. Forse Salvini sa e forse no, forse conosce e forse no il significato (l’etimo, ma qui andiamo oltre il vocabolario Salvini) del termine cordoglio. In ogni caso dovrebbe Salvini come ognun sa conoscere la funzione sociale del cordoglio, il senso di questo rito degli umani. Il cordoglio è quella convenzione civile per la quale nel momento di una morte si sospende l’ostilità, il rancore, la denigrazione. Cordoglio spegne bile e asciuga bava. Cordoglio sospende rabbia.

Lo sanno tutti, lo sa anche Salvini che il cordoglio non consente insulti e condanne. Almeno per qualche ora, per un giorno. Quindi Salvini ci prende per i fondelli, il suo cordoglio è per sua esplicita volontà manifestamente ipocrita. In realtà per la morte di Ciampi Salvini non prova nessun cordoglio, per lui è morto un nemico, anzi peggio di un nemico, un “traditore”. Mettere in una stessa frase cordoglio e traditore a proposito di qualcuno è ipocrita e anche non proprio “virile”, della sub specie di virilità che piace a Salvini. Avesse avuto coraggio dei suoi pensieri veri Salvini si sarebbe risparmiato nelle sue parole il finto cordoglio e avrebbe lasciato libero di correre da solo il “traditore”.

La prova provata che il cordoglio di Salvini per Ciampi è un sepolcro imbiancato? Provate a dire a Salvini: quando toccherà a lei, onorevole, il più tardi possibile auguriamo, analogo cordoglio. Analogo a quello che lei ha provato per Ciampi.