Dichiarazione redditi: guida a detrarre e a dedurre. Dalle tasse puoi scalare…

di Riccardo Galli
Pubblicato il 23 Maggio 2013 - 14:45 OLTRE 6 MESI FA
Dichiarazione dei redditi: cosa è detraibile, cosa è deducibile

Dichiarazione dei redditi: fondamentale conservare gli scontrini

ROMA – Rette degli asili nido e provvigioni pagate agli agenti immobiliari sono deducibili. Mentre detraibili sono spese funebri e i mutui sulla prima casa, ma non quelli per la seconda. Informazioni interessanti, persino essenziali, specie in periodo di dichiarazione dei redditi come solitamente è maggio. Numerose le voci e le spese che si possono “sottrarre” alle tasse, ma non a tuttiimmediatamente note. Per la serie #sapevatelo, ecco allora una guida tra gli “sconti” che si possono strappare al salato conto delle tasse.

Tra le spese detraibili quelle forse meno note sono quelle relative alle scuole dei più piccoli, a partire dalle rette degli asili nido, con un tetto di 632 euro ad anno per figlio, fino alle tasse scolastiche nei limiti previsti dagli istituti statali. Nella stessa categoria le spese funebri, fino a 1.549 euro per caro estinto, e le spese per la palestra dei ragazzi, fino ad un massimo di 210 euro a ragazzo. E ancora le spese per gli addetti all’assistenza personale, fino a 2.100 euro a patto che il reddito non superi i 40.000 euro. Poi le spese per la ristrutturazione edilizia (il 50% di un massimo di 96 mila euro per lavori e pagamenti da luglio 2012) e per gli interventi di risparmio energetico (il 55% previa certificazione di efficienza ambientale ed energetica). Detraibili in toto invece le spese sanitarie, dai farmaci alle analisi passando anche per la medicina omeopatica, ma con una franchigia di partenza di 129 euro, e franchigia che svanisce nel caso dei portatori di handicap.

Un aiuto sul 740 e sul 730 può arrivare anche dal caro fido e da tutti gli animali domestici. Per gli amici a quattro zampe e non solo sono infatti detraibili le spese che eccedono i 123 euro e sino i 387 euro. Così come detraibili sono le polizze vita e infortuni e, forse la voce meno nota, la provvigione pagata agli agenti immobiliari, fino a 1000 euro e solo nel caso dell’acquisto dell’abitazione principale.

Diverso e variegato il menù da cui si può attingere per avere un conto meno salato. Ma un conto non sempre noto nemmeno agli addetti ai lavori e spesso sconosciuto al “semplice” contribuente. Un menù dalle mille pieghe e dalle mille voci in cui è facile perdere il punto che interessa. Non finiscono infatti qui le voci che i contribuenti possono utilizzare per alleggerire il loro monte tasse. Alle spese detraibili seguono infatti quelle deducibili.

Rientrano in questa seconda categoria i contributi per colf e baby sitter, gli assegni al coniuge separato o divorziato, i contributi alle istituzioni i religiose (riconosciute) e ai paesi in via di sviluppo (fino al 2% del reddito complessivo dichiarato) e persino i versamenti fatti alle Onlus. E poi i fondi pensione e i contributi previdenziali. Il fisco riconosce come “a carico” il figlio che, a prescindere dall’età, con un reddito complessivo sotto i 2.840 euro annui, a patto che figuri nello stato di famiglia. Infine, le spese sostenute per l’adozione di bimbi stranieri, comprese quelle di viaggio e soggiorno, fino ad un massimo del 50% del totale.

L’importanza degli scontrini e delle ricevute quindi. Conservare memoria, e soprattutto prova, delle spese sostenute durante l’anno può valere una sforbiciata di diverse migliaia di euro sulle tasse. Un’impresa in alcuni casi improba e alla portata solo di chi cova nel profondo dell’animo una vocazione archivistica. Sapere poi esattamente in quale “rigo” della dichiarazioni dei redditi vanno inseriti i vari sconti è altrettanto complesso, ma con un buon commercialista, o con un po’ di lavoro (anche in rete si possono trovare guide dettagliate alla dichiarazione dei redditi), è uno sforzo che vale la pena fare, soprattutto nel caso siate una famiglia con molte e diverse uscite.