Medici di famiglia consigliano Uliveto e Rocchetta: spot sulle pareti di studio

di Riccardo Galli
Pubblicato il 30 Gennaio 2013 - 15:45| Aggiornato il 15 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Se avessero messo anche il passerotto nello studio il quadro sarebbe stato completo. Sono i medici di famiglia aderenti al sindacato Fimmg che, come racconta La Stampa, hanno siglato un accordo commerciale per pubblicizzare le acque Uliveto e Rocchetta con tanto di cartelloni affissi negli studi. Quelle acque che sino a poco tempo fa erano reclamizzate dal trio Del Piero-Chiabotto-passerotto avranno d’ora in poi come testimonial i camici bianchi che, in cambio, riceveranno finanziamenti per progetti di formazione e riqualificazione professionale e anche… 100 crociere da due persone. Anche se, a polemiche e critiche esplose, pare proprio che la voce crociere sia stata espunta dall’accordo.

Bella idea quella del consiglio, dello spot in vista e appeso alle pareti dello studio medico. Peccato però che la differenza tra spot pubblicitario e consiglio sanitario non si vede più, sparisce. Era questo che si voleva? I medici dicono: proprio no, non sia mai. Ma sono in molti invece a ricordare che i medici non dovrebbero fare pubblicità, men che mai ricevere contropartita per aver consigliato un’acqua minerale anziché un’ altra. Forse proprio per questi i loro colleghi, quelli non iscritti alla Fimmg, non l’hanno presa bene e lo stesso presidente dell’ordine dei medici ha chiesto un passo indietro. “Uliveto e Rocchetta sono preziose alleate per la tua salute. Chiedi consiglio al tuo medico di famiglia”. “Uliveto è utile contro la stipsi e per digerire bene”. “Rocchetta aiuta la diuresi e previene la ritenzione idrica”.

Sono gli slogan stampati sugli avvisi che da qualche giorno hanno cominciato ad apparire su quelle pareti che sino a poco prima erano solite ospitare immagini del corpo umano, a volte una laurea e simili. Ora non più, due belle bottiglie d’acqua alla parete e appelli a nome dei medici di famiglia nelle radio. In cambio, ai camici bianchi, un  finanziamento per favorire corsi di formazione, non meglio precisate attività di ricerca e una campagna informativa sugli stili di vita. E, fino ad un attimo fa e forse ancora… un concorso che mette in palio cento crociere per due persone sul veliero “La signora del vento”.  Attenzione però ai medici, l’acqua minerale vigila: da contratto il poster andrà affisso “in modo che sia ben visibile dai pazienti”, tenuto per 365 giorni, e per dimostrarlo bisognerà scattare tanto di foto. Altrimenti salta tutto. Medico avvertito… Ma i medici possono fare pubblicità? Questione delicata, anzi complicata.

In primis non possono ricevere regali da parte delle case farmaceutiche, come anche convegni premio alle Hawaii, in cambio della prescrizione di farmaci suggeriti, pratica che si chiama aggiotaggio e pratica in cui più di un dottore è in passato incappato. Se l’aggiotaggio è però materia da codice penale, altra cosa è la pubblicità vera e propria, e qui solo il codice deontologico dovrebbe fermare i medici. Oltre ad essere evidentemente inopportuno, infatti le regole dei medici vietano esplicitamente ai dottori di fare pubblicità. E cosa è pubblicità e cosa è consiglio sanitario? La risposta appunto alla deontologia. E se questa dice no, non si fa?

C’è un ma,  un altro “ma”:  vietano ai singoli medici, non alle associazioni. Difficile quindi impedire al sindacato di mantenere vivo l’accordo con le due acque minerali e difficile anche sanzionarlo. “Il nostro codice deontologico vieta ai singoli medici di fare pubblicità ma non possiamo agire su associazioni e sindacati – spiega il presidente dell’ordine dei medici Amedeo Bianco – Questa ed altre storie dicono che dovremmo regolamentare anche loro. Personalmente ho scritto una lettera al segretario della Fimmg, Giacomo Milillo, nella quale pur riconoscendo che i presupposti dell’iniziativa erano onesti ho invitato il sindacato a rivedere i termini dell’iniziativa – continua Bianco-. La Fimmg ha preso un impegno preciso: niente più concorso con crociera in palio. E spero che questo impegno sia esteso a rivedere un po’ tutti i termini dell’iniziativa”. Il sindacato ‘concorrente’, lo Snami, bolla l’accordo come “promozione che nulla ha a che vedere con l’attività sindacale e la tutela della categoria”. “L’iniziativa è inopportuna”, afferma Guido Giustetto, medico di famiglia torinese del gruppo ‘No grazie’. “Primo, non c’è alcuna evidenza scientifica che dimostri l’inferiorità dell’acqua del rubinetto rispetto a quelle in bottiglia e poi c’è un problema di immagine del medico che, con la sua autorevolezza, può indurre il paziente a determinate scelte”. Oggi sull’acqua, domani chissà…