Pdl-Sel, strana coppia nel boicottaggio alla legge sul finanziamento ai partiti

di Riccardo Galli
Pubblicato il 1 Luglio 2013 - 09:58 OLTRE 6 MESI FA
Nichi Vendola e Silvio Berlusconi

Nichi Vendola e Silvio Berlusconi

ROMA – Per chi credeva che l’alleanza di governo Pd-Pdl fosse la reificazione politica de La Strana Coppia, ci sono in serbo sorprese. Un coppia ancor più strana sta infatti dando vita ad un’asse assolutamente inimmaginabile: Pdl e Sel. I partiti di Silvio Berlusconi e Nichi Vendola sono incredibilmente d’accordo su un punto: rimandare, visto che non si può evitare, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Come? Con un’idea tanto semplice quanto geniale: invitare a Roma i tesorieri di tutto il mondo per capire come il tema viene trattato all’estero. L’ex ministra pidiellina Maria Stella Gelmini si è spesa in prima persona e subito, i vendoliani, hanno accolto con entusiasmo la proposta.

Tesorieri di tutto il mondo illuminateci. L’idea dell’ex ministra, quella dell’ormai celeberrimo tunnel tra il Cern di Ginevra e il Gran Sasso, potrebbe essere sintetizzata con questo motto. E per quanto possa apparire una proposta fondata, per la serie vediamo come fanno in Francia e in Germania, ma anche in Canada e negli Stati Uniti, somiglia molto da vicino alla più classica delle meline calcistiche.

L’idea originaria era infatti di far approdare in Aula la proposta del governo prima della pausa estiva, ipotesi già a rischio viste le “difficoltà” che il disegno di legge sta incontrando in commissione, ed ipotesi che se si dovessero interpellare non tutti ma almeno molti tesorieri stranieri cadrebbe definitivamente, rimandando l’esame e la riforma alle famose calende greche. O all’altrettanto famoso anno del poi e giorno del mai…

Il disegno di legge proposto dal governo, e da questo considerato come uno dei punti fondamentali della propria azione, prevede che il finanziamento diventi volontario. Che siano cioè i cittadini a destinare una parte delle loro tasse, il 2 per mille, ai partiti. Ed aprirebbe poi la strada alle donazioni private, detraibili al 52% quelle sino a 5 mila euro, e al 26% quelle superiori. Una soluzione, non necessariamente la migliore, figlia di una richiesta assolutamente improrogabile dell’opinione pubblica figlia, a sua volta, di quasi 2 decenni di “stravizi” della politica sul tema. “Stravizi” che hanno la forma della mezza truffa dei rimborsi elettorali varati all’indomani del referendum che aboliva il finanziamento pubblico, e la sostanza di quei rimborsi lievitati negli anni fin oltre ogni ragionevole buon senso.

Il buon senso però non sempre frequenta le aule parlamentari e può così accadere che due soggetti politici che nulla hanno e nulla dovrebbero avere in comune, come Sel e Pdl appunto, possano trovarsi fianco a fianco in una battaglia che sarebbe meglio, e più elegante, non combattere. Rimandare, rimandare, rimandare.

Francesco Sanna, “uomo di Letta” in commissione Affari Costituzionali, la commissione in cui il disegno di legge sul finanziamento ai partiti è in discussione, dice: “L’abolizione del finanziamento pubblico è la prima vera riforma istituzionale, quella fondamentale”. E aggiunge: “Non credo che di fronte ad un disegno di legge del governo si possano studiare altre soluzioni. Per modificarlo ci sono gli emendamenti, ma i tempi vanno rispettati”. E se il partito di Vendola è all’opposizione, e può quindi più facilmente essere contrario a disegni di legge proposti dall’esecutivo, lo stesso discorso non vale per il Pdl, il cui segretario Angelino Alfano, è anche vice premier.