Raggi: governo con gli amici, degli amici, per gli amici. Cercava pure Fdi

di Riccardo Galli
Pubblicato il 19 Dicembre 2016 - 07:30 OLTRE 6 MESI FA
Raggi: governo con gli amici, degli amici, per gli amici. Cercava pure Fdi

Raggi: governo con gli amici, degli amici, per gli amici. Cercava pure Fdi

ROMA – Raggi e Marra, non Raffaele Marra arrestato per corruzione. Non Raffaele Marra che Raggi aveva nominato capo del personale del Comune di Roma carica importante ma secondaria rispetto al ruolo meno ufficiale ma perfino più sostanzioso di braccio destro e consigliere primo del sindaco. No, non Raffaele ma Renato Marra che per il Comune di Roma presiede e governa il comparto turismo.

Due Marra, caso di omonimia, insomma lo stesso cognome ma nessuna parentela? No, tutt’altro: Raffaele e Renato fratelli. E Raggi sindaca che si impegna e s’impunta a far avere al fratello Renato la nomina e la carica nonostante galateo civile minimo e regola di opportunità e pare anche regolamento comunale facciano parecchie obiezioni.

Raggi e Alfredo Campagna. E chi è Alfredo Campagna? E’, informa il Corriere della Sera, il fortunato vincitore di un concorso interno dell’Atac per l’assunzione di 15 capitreno sulla Roma Viterbo. Alfredo Campagna arriva al primo posto nel concorso. Concorso che era stato sospeso dal direttore generale dell’Atac, quel Rettighieri che Raggi sindaco fa subito fuori. Fuori Rettighieri, dentro Manuel Fantasia vicino alla Raggi. E Fantasia riapre il concorso. Lo vince Alfredo Campagna che incidentalmente è presidente grillino dell XIV Municipio dove per pura coincidenza la Raggi vive e che del tutto casualmente è stato compagno di scuola del marito di…Virginia Raggi. Piccolo episodio, ma si riconosce uno stile di…governo.

Raggi sindaca e Fabrizio Amore? E chi è Fabrizio Amore? Il nome compare nell’esposto anti Marra Raffaele presentato dalla deputata Roberta Lombardi di M5S. Amore, informa sempre il Corriere della Sera ma è fatto notorio, firmò con il Comune di Roma contratti per milioni di euro. Milioni di euro per cosa? Per i residence dove il Comune alloggiava i senza casa. Col risultato di spesa da parte del Comune di 30 milioni per 1.500 residenti. Una roba da pazzi che Marino sindaco decise di troncare e M5S vittorioso si apprestò a stroncare disdicendo i contratti di affitto dei residence (molto meglio, utile, limpido e meno costoso dare ai senza casa buono casa per pagarsi un affitto). Erano tutti d’accordo ma…

Ma l’ultima memoria di giunta (così si definisce l’atto) dice che i soldi dei buoni-casa possono essere spesi dentro i residence di Amore e sospende ogni azione concreta perché i residenti trovino altra sistemazione e i proprietari dei residence altro guadagno un po’ meno facile e nutrito. Corriere della Sera titola: “L’affare dei residence, altro che chiusura, per Amore ritocco sul prezzo”. La storia, vale ricordare, è nell’esposto di una parlamentare romana di M5S, non in un articolo dei giornalisti “nemici” di M5S.

I fratelli Marra, Salvatore Romeo che passa da dipendente a circa 30mila euro l’anno a funzionario a 120 mila (poi grottescamente portati a 100mila per mettere una pezza al buco della nomina sotto inchiesta, insieme ad altre, della magistratura), Alfredo Campagna, Fabrizio Amore…grandi, piccoli, diretti e indiretti amici del governo Raggi. Un governo, parafrasando un grande presidente americano(cui chiediamo scusa, anche non nominandolo, per accostarlo anche di striscio a queste nostre vicende capitoline) degli amici, con gli amici, per gli amici. La formula originaria made in Usa era del popolo con il popolo, per il popolo. Made in Raggi non proprio.

Raggi che in extremis ne ha prodotta anche un’altra, non di formula ma di azione. E’ stata pubblicata e non smentita la circostanza per cui mentre trattava con Grillo e cercava di salvare il salvabile (cioè nulla) del suo “raggio magico” la sindaca contava su quanti consiglieri potesse disporre per continuare a governare se avesse rotto con M5S. A una prima e sommaria conta gliene mancavano almeno otto e Raggi ha pensato bene di sondare Fratelli d’Italia per vedere se erano disposti a sostenerla. Pare abbia ricevuto dal partito della Meloni un secco due di picche. Ma lei, la Raggi, si era rivolta lì, alla destra romana, un tentativo maldestro di rivolgersi…ancora una volta agli amici.