Renzi: un Marino in meno al giorno leva grillino di torno?

di Riccardo Galli
Pubblicato il 9 Ottobre 2015 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA
Renzi: un Marino in meno al giorno leva grillino di torno?

Ignazio Marino con Matteo Renzi

ROMA – Finora non risulta abbia detto una pubblica parola, ciò non toglie che sul caso Roma Matteo Renzi abbia obbedito e stia obbedendo alle leggi fondamentali della politica, leggi che al dunque sono un po’ come quelle della fisica: obbligate nell’universo conosciuto.

Prima legge: circoscrivere, contenere il danno. Fatto, o meglio tentato: con Marino che di fatto confessa di aver pasticciato con le note spese il danno non era più contenibile. Forse, probabilmente con Marino il danno non era contenibile tout court, non era contenibile e basta. Ma questo ora conta poco.

Seconda legge: in presenza di danno non contenibile valutare quale danno sul campo possa essere il minore. Tradotto, fa più danni un Marino che resta sindaco sotto inchiesta giudiziaria per peculato, poco amato ormai dai romani, con tutta evidenza emotivamente instabile o fa più danno aggiungere Roma alle lista delle grandi città che andranno a votare per il sindaco a primavera 2016?

Terza legge: scegliere il danno minore, o meglio rischiare la scelta. E Renzi ha scelto: fa più danno Marino che resta sindaco che Roma al voto nel 2016.

Quarta legge: provare a trasformare il danno in opportunità. Quindi giocarsela tutta, proprio tutta, nelle elezioni amministrative 2016. Si vota a Milano, dove Renzi rischia l’effetto Liguria, una lista di sinistra che impedisce al suo candidato di vincere. Si vota a Napoli dove sindaco De Magistris ha dichiarato “derenzizzata” la città. E sarebbe un sindaco di sinistra che vuole ripresentarsi. A Napoli dive Renzi, a Renzi toccherà sperare in un ritorno di Antonio Bassolino. E si vota a Roma dove i pronostici sono per un sindaco grillino.

Dovrebbe essere un panorama da paura per Renzi. Ma Renzi conosce la quinta legge: trovare un punto di forza e far leva. Il punto di forza è la la legge di stabilità, l’abolizione di Imu e Tasi sulla prima casa, il calo delle tasse. Quelli che gli dicono di non farlo ignorano le leggi della politica. Se la legge di stabilità piace all’elettorato Renzi fa delle amministrative una marcia trionfale o quasi. Altrimenti è come se perdesse nel 2016 il congresso Pd del 2017 e perdesse anche nel 2016 le elezioni 2018.

Sesta legge: scommettere. E la scommessa di Renzi a Roma e non solo è: un Marino in meno al giorno leva il grillino di torno? Vale per Roma e per il ballottaggio quando saranno elezioni politiche.