Siria, civili in fuga sventrati da bombe ribelli. Ma questi Trump non li bombarda

di Riccardo Galli
Pubblicato il 18 Aprile 2017 - 06:48 OLTRE 6 MESI FA
Siria, civili in fuga sventrati da bombe ribelli. Ma questi Trump non li bombarda

Siria, civili in fuga sventrati da bombe ribelli. Ma questi Trump non li bombarda (foto Ansa)

ROMA – Siria, una cittadina in mano ai ribelli anti Assad una decina di giorni fa. Qualcuno, mettiamo anche l’aviazione di Assad, fa esplodere ordigno o ordigni contenente gas (difficile sia nervino, avrebbe colpito l’intera popolazione o quasi) che raggiunge, avvelena, uccide un centinaio di persone. L’Occidente tutto si indigna, dichiara intollerabile l’accaduto, condanna il crimine di guerra, protesta, si mobilita e infine Trump manda una cinquantina di missili a punire Assad per interposta base militare bombardata.

Siria, circa 48 ore fa, poco più a Nord della cittadina ribelle martoriata dal gas. Ancora in zona tenuta dai ribelli anti Assad transita una lunga colonna di profughi. Sono circa cinquemila, viaggiano su bus, sono sciiti e soprattutto sono civili che nei due villaggi da cui provengono non sono passati dalla parte dei ribelli. Nonostante vivano da anni in stato di assedio, nonostante la zona circostante ai loro villaggi sia tutta in mano ai sunniti ribelli anti Assad. Vanno verso Aleppo, vanno a rifugiarsi in quella Aleppo riconquistata da Assad, insomma non combattono, sono civili, donne, bambini, vecchi ma non stanno con i ribelli.

Viaggiano lì, sono lì perché c’è stato un accordo, un patto per uno scambio. I ribelli anti Assad si sono impegnati a far passare questi civili profughi in cambio del passaggio garantito dei loro civili assediati in altri villaggi. Patto sottoscritto con garanzia internazionale. Ma qualcuno tra i ribelli non ci sta, ha ben altro in mente nei confronti di quegli infedeli sciiti.

Infatti il convoglio si ferma, molti scendono, si crea una specie di gigantesca piazzola di sosta. Ad un certo momento appaiono un camion e una quasi ambulanza. Si cominciano a distribuire patatine, i bambini accorrono, la gente si avvia a prendere quello che è annunciato come cibo in distribuzione. E invece è esca per la macellazione di umani infedeli. La bomba, le bombe che sventrano, macellano, fanno circa 150 morti tra i civili profughi.

L’Occidente ovviamente deplora ma a nessuno in Occidente viene in mente di chiamare per nome e cognome gli autori di questo altro crimine di guerra. Anzi, nessuno proprio dice crimine di guerra, si dice strage, genericamente strage. Non risultano comunicati e dichiarazioni di Hollande, Mogherini, Merkel come nel caso della cittadina colpita col gas. Trump non si dichiara umanamente colpito dalle immagini come aveva detto dopo la cittadina col gas, non colpisce nessuno con l’epiteto di “animale” che pure aveva riservato ad Assad e men che mai invia nessun missile a punire nessuna base dei ribelli anti Assad.

Singolare questo Occidente dove morire per gas fa di te un martire mentre morire sventrato da una bomba fa di te una semplice vittima di guerra. Dove si piange e ci si leva indignati per il bambino colpito dal gas e si dichiara l’obbligo morale di punire il colpevole mentre si accetta resti ignoto e nessuno si affretta a punire chi ha organizzato l’agguato ad altri bambini radunandoli con caramelle e patatine per poi macellarli.

Nessuna bomba o missile dall’Occidente sui ribelli che sventrano civili e nessun particolare fremito di coscienza in Occidente sui bambini sciiti che non ha ammazzato Assad ma ad ammazzarli ci hanno pensato gli anti Assad. Non ci sono coscienze in Siria e sulla Siria, solo propagande di guerra.