Statali, metalmeccanici: aumenti in busta. Ma sarà effetto Imu

di Riccardo Galli
Pubblicato il 1 Dicembre 2016 - 11:05 OLTRE 6 MESI FA
Statali, metalmeccanici: aumenti in busta. Ma sarà effetto Imu

Statali, metalmeccanici: aumenti in busta. Ma sarà effetto Imu

ROMA – Statali, il pubblico impiego: tre milioni e mezzo di lavoratori. Dopo sette anni hanno un accordo per un rinnovo contrattuale. Aumenti in busta a regime di 85 euro lordi in media. E forme fiscali e di welfare per non perdere, quelli a basso reddito, gli 80 euro di aumento che già prendevano da tempo (c’era il rischio aumentando il loro scaglione di reddito). Tre milioni e mezzo di lavoratori che sanno che avranno in busta a fine mese qualche soldo in più.

Metalmeccanici, nelle fabbriche e aziende un milione e seicentomila lavoratori. Hanno firmato il rinnovo del contratto, il contratto più importante del lavoro privato. Aumenti in busta di circa 85 euro a regime e, soprattutto, welfare aziendale e contrattazione come si dice “di secondo livello”. Cioè incrementi di salario legati alla produttività e all’organizzazione del lavoro azienda per azienda. Un milione e mezzo di lavoratori che avranno in busta a fine mese qualche soldo in più.

Rinnovo dei contratti per cinque milioni di lavoratori. Con aumenti un busta paga, intese sindacali e aspetti innovativi dei contratti riguardo al welfare aziendale e alla produttività. Un tempo neanche tanto lontano qualunque governo il cui mandato temporalmente avesse coinciso con cinque milioni di lavoratori con qualche soldo in più in busta a fine mese si sarebbe trovato nella classica botte di ferro.

Un tempo neanche tanto lontano il governo che dopo sette anni migliora le condizioni salariali dei dipendenti pubblici e ha la fortuna di una intesa salariale e produttiva tra imprenditori e lavoratori metalmeccanici…Un tempo lontano qualunque governo Rumor, Fanfani…e poi Craxi, De Mita…e in un tempo neanche tanto lontano qualunque governo Berlusconi o Prodi che si fosse trovato in queste condizioni, che avesse avuto la fortuna dei due contratti accordi raggiunti nella settimana prima di un voto…

Un tempo qualunque governo toccato da questa buona sorte sarebbe stato premiato dagli elettori alla prima occasione disponibile. Un tempo cinque milioni di aumenti in busta paga avrebbero significato referendum vinto per il governo, qualunque governo.

Qualunque, ma non il governo Renzi. E’ molto probabile che cinque milioni di buste paga di lavoratori con dentro qualche soldo in più avranno l’effetto sull’elettorato che ha avuto l’abolizione dell’Imu. Il 16 giugno milioni di italiani non hanno pagato la tassa sulla prima casa, gli stessi milioni in contemporanea votavano per le Comunali e punivano, non premiavano, il governo che gli aveva tolto la tassa. (Un tempo Berlusconi togliendo l’Ici cambiava il risultato delle elezioni politiche).

Cinque milioni di buste paga più pesanti faranno probabilmente un baffo alle intenzioni di voto. E non perché nulla c’entrano i contratti con il referendum. Come tutti sanno e accettano molto, troppo, si vota sul governo. E allora perché governo che porta soldi non raccoglie voti come sempre accadeva?

Perché molto più dell’attesa e dell’aspettativa di condizioni economiche migliori, la gente, la pubblica opinione, l’elettorato nutrono e coltivano una sete inesauribile di diritti e redditi “scippati”. Semplificando al massimo, la reazione di umor pubblico sarà non ho ottanta euro in più ma il mi devono ancora gli ottanta euro degli anni passati. Le migliori condizioni economiche che arrivano (e arrivano non solo per via contrattuale) non spengono quella sete. Sete che rende aspro l’umore pubblico.

Sete naturale di diritti e redditi realmente scippati e sottratti o sete indotta da profondo scompenso dell’organismo sociale e politico? Sete comunque che si mostra e si vuole e dichiara inesauribile e questo testimonia per la seconda delle ipotesi. Sete che probabilmente porterà gli assetati a rovesciare e mandare in frantumi la bottiglia-governo che gli ha appena portato la buona acqua dei nuovi contratti.