Vincenzo Paduano, tanti fratelli: gli ammazza femmine perse

di Riccardo Galli
Pubblicato il 31 Maggio 2016 - 15:38 OLTRE 6 MESI FA
Vincenzo Paduano, tanti fratelli: gli ammazza femmine perse

Vincenzo Paduano, tanti fratelli: gli ammazza femmine perse

ROMA – Vincenzo Paduano non è un’eccezione spuntata come onda anomala dalla cronaca nera e pazza. Vincenzo Paduano ha tanti fratelli tra i maschi contemporanei e coetanei. Vincenzo Paduano non uccide in un accesso di gelosia possessiva come vuol far credere a chi lo interroga e forse anche a se stesso. No, Vincenzo Paduano vuole, programma, pianifica, premedita e studia la punizione da infliggere a Sara Di Pietrantonio, quella donna che si è permessa di on essere più “cosa sua”. Vincenzo ha 27 anni, Sara ne aveva 22. Non vivevano nel mondo dei delitti d’onore, non vengono da un passato civile e morale e sociale che non passa. Non vi è nessuna arretratezza nella ferocia di Vincenzo assassino, al contrario vi è una mostruosa e usuale contemporaneità.

Vincenzo so dota dell’alcool con cui dare fuoco, punire Sara. La pedina, si apposta sotto casa del nuovo fidanzato di Sara, ma non irrompe, non ha nessun arcaico “onore” da far valere. Ha solo una modernissima voglia di vendetta. Dopo l’appostamento, pedina Sara. Blocca lei e la sua auto. La insegue, la raggiunge, la cosparge di alcool, le dà fuoco con la brace della sigaretta. Lo vuole fare, lo fa. Poi per otto ore nega l’evidenza e alla fine ha ancora l’impudicizia di dichiarare una sorta di “non so come sia successo”.

Vincenzo è un maschio italiano di 27 anni che scientemente punisce con la pena di morte la donna che lo ha lasciato. Che cancella dalla faccia della terra la femmina che non vuole più essere cosa sua. Vincenzo è un maschio italiano, un giovane maschio italiano che ammazza la femmina persa. Non è un uomo del secolo scorso che non reggeva l’onta del tradimento, non è un bestione feroce che viene dal passato. Vincenzo è esponente di una fauna maschile molto più moderna e diffusa: quella dei maschi senza cultura alcuna, neanche quella della società patriarcale e ipocrita.

Vincenzo non è uno dei pochi, è uno dei tanti che non “regge” l’abbandono, che reclama, punisce, picchia, cancella. E fa tutto senza l’argine di una qualche responsabilità civile oltre che umana. Non ha altra cultura della femmina se non quella del consumo e possesso. Non è un’eccezione, ha tanti fratelli di lingua, mente e cuore che abitano nelle città e nelle case italiane. Sono maschi piccoli piccoli dalla personalità gonfiata a steroidi comportamentali. Le nostre città ne sono piene, è solo un caso che ogni tanto uno dia fuoco e l’altro no alla “sua” donna che lo ha mollato.

Denunciarli preventivamente, alla prima violenza e minaccia, i Vincenzo è tanto giusto quanto inutile. Sara non l’aveva fatto per “non rovinarlo”. L’avesse fatto, l’avesse denunciato, non è detto si sarebbe garantita la vita. Maschi come Vincenzo non dovresti farli crescere così, una volta adulti è troppo tardi per difendersi da loro.