Beppe Grillo: il Governo Monti lo aiuta con risultati deludenti

di Salvatore Sfrecola
Pubblicato il 12 Novembre 2012 - 11:32 OLTRE 6 MESI FA

Salvatore Sfrecola commenta, sul suo blog “Un sogno italiano”, il fenomeno Grillo. Non appare convinto del giudizio prevalente, del fatto che Beppe Grillo rappresenti “solamente la protesta”, si comporti da “padre-padrone che impedisce ai suoi di esternare”, che “se dovesse vincere non riuscirebbe a governare”.

La verità, secondo Sfrecola è che

“la classe politica è terrorizzata da un risultato che in un primo tempo aveva cercato in ogni caso di esorcizzare e che dopo le elezioni siciliane è diventato un traguardo possibile, un incubo”.

Ne appare prova il fatto che il Presidente del Senato, Renato Schifani, sia

“uscito dal suo consueto aplomb istituzionale per incitare i partiti a fare la riforma elettorale paventando addirittura che il Movimento 5 Stelle possa prendere l’80 per cento.

Terrorizzati, i politici che già vedono il loro scranno in bilico si scatenano con le assurdità di cui prima ho detto, con grande disprezzo dell’elettorato di cui tutti minimizzano l’indignazione, increduli che la bengodi sia finita, che rischiano il posto, se già non lo hanno perso, e con esso i più o meno lauti guadagni. “Che farò se non sarò rieletto”, si è sentito dire giorni fa su una emittente televisiva. Perché la maggior parte dei nostri politici non hanno un mestiere e spesso mai ne hanno auto uno, se non quello della politica.

Terrorizzati anche perché diventa sempre più difficile la collocazione del “trombato”. Saranno anche loro “incollocati”, come i disoccupati che una classe politica, incapace del ruolo che inopinatamente gli era stato dato, ha creato nel tempo. Altro che un milione di posti di lavoro come aveva promesso Berlusconi. Oggi il lavoro diminuisce ogni giorno in una spirale infernale per cui se i disoccupati aumentano si riduce ulteriormente il consumo sul mercato interno e con esso la produzione e conseguentemente l’occupazione.

Spezzare la spirale della recessione si può. Ma ci vuole coraggio, che è mancato al Governo “dei tecnici”, molti dei quali con scarso senso politico.

La squadra Monti non funziona. Andate a chiedere negli ambienti dai quali provengono molti ministri e vi diranno che sono bravi studiosi ma modesti amministratori, la virtù che serve a chi deve governare.

In queste condizioni è certamente vero che gli italiani hanno maggiore stima per il Premier, messo a confronto con il predecessore ed i suoi uomini, ma resta comunque la consapevolezza che non si intravedono spiragli concreti per la ripresa.

In queste condizioni Grillo miete consensi. Tutti ne parlano e più ne parlano più aumenta il suo appeal.

Anche uno come me, che ha fastidio del turpiloquio, capisce che per gli italiani la misura è colma.