Pd fragile, centro nullo, Berlusconi ribalta le sue colpe, Italia instabile

di Salvatore Sfrecola
Pubblicato il 12 Dicembre 2012 - 08:29 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

ROMA – La politica in Italia sembra destinata a ad una nuova stagione di ingovernabilità: tutto sembra portare al fatto che la situazione che si ebbe al tempo del Governo Prodi, quando la maggioranza che lo sosteneva alla Camera non aveva la stessa forza al Senato. caratterizzerà la prossima legislatura.

Il Partito Democratico presenta una certa compattezza, che però è essenzialmente di facciata e regge finché non entra in gioco Vendola, con la sua capacità di ricatto per essere l’espressione più autentica della sinistra comunista e di un orientamento su quelli che lui chiama “diritti” ma che tali non sono, ad esempio, per i cattolici schierati con Bersani, come nel caso delle nozze gay e delle adozioni che Vendola reclama.

In una maggioranza a Sinistra potrebbe esserci sempre qualcuno come Paola Binetti, che perde la pazienza, che non ce la fa più a reggere una politica di dissesto della famiglia che subisce gli effetti di una mancata intelligente regolamentazione delle unioni di fatto, una realtà molto diversificata, solo che si pensi che sotto questa denominazione convivono coppie eterosessuali e omosessuali. Insomma una somma di problemi che costituiscono una mina vagante per la “maggioranza” esigua che si prospetta.

Berlusconi e i suoi possibili alleati sono stimati dai sondaggi al 25 per cento, un dato credibile, proprio per la generalizzata ostilità del popolo moderato verso la Sinistra che non è  riuscita a oscurare l’immagine del vecchio partito comunista. Che ha dimostrato di non sapere né governare né fare l’opposizione. Una Sinistra che Berlusconi aggredirà con veemenza ed argomenti che sul popolo del centrodestra fanno colpo.

La paura della pressione fiscale sarà un tema centrale della propaganda di Berlusconi. Berlusconi ricorderà che Giuliano Amato ha messo le mani nelle tasche degli italiani, come ha fatto anche lui in altro modo che molti non ricorderanno. Perché è stata l’incapacità di governare che del Pdl che ha impoverito gli italiani.

Eppure Berlusconi ha un notevole potenziale. E da quel 25 per cento può aumentare.

Al centro, purtroppo, c’è il vuoto. Anche chi aveva visto con favore l’iniziativa di Casini di rimanere autonomo deve oggi constatare che l’Udc non è cresciuta, forse a causa anche di screditati compagni di strada, non credibili, espressione del niente, senza nessun riferimento ideale. Né Montezemolo può portare significativi consensi in tempi brevi.

Ecco dunque che lo spettro dell’ingovernabilità torna ad aleggiare sul nostro sfortunato Paese nel quale non si riesce a formare partiti moderni, legati al territorio ed ideologicamente saldi, con una classe dirigente selezionata per meriti e capacità politica e di governo. La tecnica della cooptazione ha ammazzato la politica. Come in economia la moneta cattiva scaccia quella buona, in politica i cattivi politici tengono lontani i migliori. Ognuno si circonda di chi non gli fa ombra. E con queste mezze calzette che ci ritroviamo è facile che molti sentano il pericolo di essere scalzati.

È stato il peggior danno che Berlusconi ha fatto al Centrodestra. Quello di mettere in campo delle autentiche nullità, personaggi senza nessuna esperienza politica e professionale catapultati in Parlamento ed a posti di responsabilità di governo.

Andiamo verso un periodo di instabilità. Avete visto Matteo Renzi? Attaccato da esponenti del suo stesso partito timorosi di essere collocati a riposo. Gente modesta che non ha avuto neppure la capacità di comprendere che il giovane sindaco di Firenze avrebbe potuto restituire interesse ai cittadini verso la politica.

Il fatto è che questi mestieranti della politica, che stanno in tutti i partiti, sono abbarbicati alla sedia che hanno conquistato, perché non hanno altra risorsa, non un mestiere, non una professione che avrebbero dato loro autonomia di giudizio e capacità di percepire gli interessi della gente.

Pessimismo? Purtroppo solo realismo. Ma sempre, comunque, fiducia che si possa cambiare, che la gente trovi un riferimento in una personalità che intenda impegnarsi in politica. Ma che non sia un uomo “della Provvidenza”. Ne abbiamo avuti troppi, a noi bastano uomini comuni, ma onesti e capaci di dedicare il loro impegno agli interessi della Comunità. Sembra poco, ma sarebbe tanto.